Procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi e la formulazione della proposta fatta in modo irrituale
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Procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi e la formulazione della proposta fatta in modo irrituale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|15 novembre 2023| n. 31839.

Nel procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi ex art. 380-bis c.p.c., quando l'istanza di definizione del giudizio dopo la formulazione della proposta sia stata fatta in modo irrituale, il Collegio fissato in adunanza camerale definisce il giudizio in conformità alla proposta per ragioni di rito impedienti la discussione su di essa, con piena applicazione del terzo comma della citata disposizione.

Il documento privo di firma digitale allegato a una PEC può essere disconosciuto
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Il documento privo di firma digitale allegato a una PEC può essere disconosciuto

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|20 novembre 2023| n. 32165.

Il documento privo di firma digitale, allegato a una PEC, può essere disconosciuto ai sensi dell'art. 214 c.p.c., dal momento che la funzione di certificazione della PEC, consistente nell'attestazione dell'invio del messaggio da parte del mittente e della sua ricezione da parte del destinatario, non si estende al contenuto del documento allegato.

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La notificazione a mezzo PEC entro le ore ventiquattro dell’ultimo giorno utile del termine

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|20 novembre 2023| n. 32091.

In virtù del principio di scissione del momento perfezionativo della notifica, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 75 del 2019, la notificazione a mezzo PEC del ricorso per cassazione si considera tempestiva ove il messaggio di accettazione del gestore di posta elettronica certificata del mittente (cd. RAC) sia stato generato entro le ore ventiquattro dell'ultimo giorno utile del termine.

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Responsabilità per danni derivanti dall’urto tra un autoveicolo ed un animale e la presunzione di responsabilità a carico del conducente

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|10 novembre 2023| n. 31335.

In tema di responsabilità per danni derivanti dall'urto tra un autoveicolo ed un animale, la presunzione di responsabilità a carico del conducente (ex art. 2054 c.c.) concorre con la presunzione di colpa a carico del proprietario dell'animale, ma non prevale su questa, sicché, se uno dei soggetti interessati supera la presunzione posta a suo carico, la responsabilità grava sull'altro; se, invece, entrambi vincono la presunzione di colpa, ciascuno va esente da responsabilità; se nessuno dei due raggiunge la prova liberatoria, la responsabilità grava su ognuno in pari misura.

Chiamata di terzo iussu iudicis
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Chiamata di terzo iussu iudicis

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|10 novembre 2023| n. 31312.

La chiamata in causa di un terzo ex art. 107 c.p.c. non richiede che il rapporto sostanziale sia indivisibile rispetto ai soggetti chiamati, potendo essere disposta dal giudice di merito anche solo sulla base di un giudizio di mera opportunità processuale, con la conseguenza che il terzo chiamato in causa per ordine del giudice non è necessariamente litisconsorte necessario sostanziale ab origine e la sua mancata citazione nel giudizio di appello comporta la violazione dell'art. 331 c.p.c. solo nel caso in cui risulti che la decisione di estendere il contraddittorio discenda dall'inscindibilità delle cause determinata dalla sussistenza di un litisconsorzio necessario.

Ricorso per cassazione stabilire se un fatto illecito resti disciplinato dall’art. 2043 c.c. o dall’art. 2052 c.c.
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Ricorso per cassazione stabilire se un fatto illecito resti disciplinato dall’art. 2043 c.c. o dall’art. 2052 c.c.

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|10 novembre 2023| n. 31330.

In tema di ricorso per cassazione, stabilire se un fatto illecito resti disciplinato dall'art. 2043 c.c. o dall'art. 2052 c.c., quando sia mancata nei gradi di merito una pronuncia espressa, è questione di individuazione della norma applicabile e non di qualificazione giuridica della domanda che, pertanto, può essere prospettata per la prima volta in sede di legittimità.

La promessa di pagamento non è fonte autonoma di obbligazione
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La promessa di pagamento non è fonte autonoma di obbligazione

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|10 novembre 2023| n. 31296.

La promessa di pagamento, avendo carattere meramente confermativo di un rapporto obbligatorio preesistente, non è fonte autonoma di obbligazione e non può pertanto produrre una modificazione soggettiva dell'obbligazione, con la conseguenza che la promessa unilaterale di pagamento di un debito altrui è da considerarsi assolutamente nulla, in quanto non rientra nello schema di cui all'art. 1988 c.c., che ha per oggetto il debito dello stesso promittente e non quello di altri soggetti.

Il preliminare di preliminare non viene a costituire un “affare” idoneo alla provvigione
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Il preliminare di preliminare non viene a costituire un “affare” idoneo alla provvigione

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|13 novembre 2023| n. 31431.

Il c.d. “preliminare di preliminare”, pur essendo vincolo valido ed efficace se rispondente ad un interesse meritevole di tutela delle parti, risulta idoneo unicamente a regolare le successive articolazioni del procedimento formativo dell’affare, senza abilitare le parti medesime ad agire per la esecuzione specifica del negozio, nelle forme di cui all’art. 2932 cod. civ., ovvero per il risarcimento del danno derivante dal mancato conseguimento del risultato utile del negozio programmato e, conseguentemente, non viene a costituire un “affare” idoneo, ex artt. 1754 e 1755 cod. civ., a fondare il diritto alla provvigione in capo al mediatore che abbia messo in contatto le parti medesime

Giudizio di cassazione ed i poteri certificativi che competono all’avvocato notificante 
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Giudizio di cassazione ed i poteri certificativi che competono all’avvocato notificante 

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 novembre 2023| n. 31460.

In tema di giudizio di cassazione, i poteri certificativi che competono all'avvocato notificante riguardano le attività del procedimento notificatorio da lui poste in essere e la conformità delle copie analogiche prodotte ai documenti informatici originali e non si estendono a qualsiasi altra affermazione da lui compiuta nel testo della relata di notifica o dell'attestazione di conformità, qualora tali affermazioni non siano accompagnate dal deposito di pertinente documentazione.

Nel comodato a tempo indeterminato il termine di prescrizione del diritto alla restituzione
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Nel comodato a tempo indeterminato il termine di prescrizione del diritto alla restituzione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|13 novembre 2023| n. 31434.

Nel comodato a tempo indeterminato il termine di prescrizione del diritto del comodante alla restituzione della cosa inizia a decorrere da quando resta inadempiuta la richiesta di restituzione.