Consiglio di Stato Sezione VI Sentenza 22 aprile 2014, n. 2028 N. 02028/2014 REG.PROV.COLL. N. 05848/2013 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5848 del 2013, proposto da Università degli Studi “Federico II”...
Categoria: Diritto Amministrativo
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 25 giugno 2014, n. 15. Nell’ambito del giudizio di ottemperanza la comminatoria delle penalità di mora, di cui all’art. 114, comma 4, lett. e), del codice del processo amministrativo, è ammissibile per tutte le decisioni di condanna di cui al precedente art. 113, ivi comprese quelle aventi ad oggetto prestazioni di natura pecuniaria
CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 25 giugno 2014, n. 15 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 14 di A.P. del 2014, proposto da: Ministero della Giustizia, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura dello Stato, domiciliata per legge in Roma, alla via dei Portoghesi, n. 12; contro Maria Antioca...
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 20 giugno 2014, n.14 . Nel procedimento di affidamento di lavori pubblici le pubbliche amministrazioni se, stipulato il contratto di appalto, rinvengano sopravvenute ragioni di inopportunità della prosecuzione del rapporto negoziale, non possono utilizzare lo strumento pubblicistico della revoca dell’aggiudicazione ma devono esercitare il diritto potestativo regolato dall’art. 134 del d.lgs. n. 163 del 2006
CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 20 giugno 2014, n.14 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2 di A.P. del 2014, proposto dalla Azienda per la Mobilita’ del Comune di Roma – Atac s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Roberta Iacovazzi e Rodolfo Mazzei, con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2964. La richiesta di accertamento del danno da ritardo ovvero del danno derivante dalla tardiva emanazione di un provvedimento favorevole, se da un lato deve essere ricondotta al danno da lesione di interessi legittimi pretensivi, per l’ontologica natura delle posizioni fatte valere, dall’altro, in ossequio al principio dell’atipicità dell’illecito civile, costituisce una fattispecie sui generis, di natura del tutto specifica e peculiare, che deve essere ricondotta nell’alveo dell’art. 2043 c.c. per l’identificazione degli elementi costitutivi della responsabilità
CONSIGLIO DI STATO Sezione IV SENTENZA 10 giugno 2014, n. 2964 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 30 del 2013, proposto da: Invitalia – Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa Spa-gia’ Sviluppo Italia Spa, rappresentato e difeso dall’avv. Antonio Grieco, con domicilio eletto presso Antonio Grieco in Roma, via Piemonte,...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2945. Il termine di prescrizione del diritto di credito relativo al contributo per costo di costruzione ex art. 11, L. n. 10 del 1977 inizia a decorrere dal momento stesso del rilascio della concessione edilizia. Dalla citata disposizione si desume, invero, che il fatto costitutivo dell'obbligo giuridico del titolare della concessione edilizia, di versare il contributo previsto, è rappresentato dal rilascio della concessione medesima, ed è a tale momento, pertanto, che occorre aver riguardo per la determinazione dell'entità del contributo, divenendo il relativo credito certo, liquido o agevolmente liquidabile ed esigibile
Consiglio di Stato sezione IV Sentenza 10 giugno 2014, n. 2945 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7571 del 2012, proposto da: Comune di Poggiomarino, rappresentato e difeso dall’avv. An. Bo., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2959. In caso di impugnazione da parte del vicino di un permesso di costruire rilasciato a terzi, fatti salvi i casi di piena conoscenza dell'esistenza e della entità delle violazioni urbanistiche o del contenuto specifico del permesso o del progetto edilizio, di norma il termine di impugnazione inizia a decorrere dal completamento dei lavori. Tuttavia, nel caso in cui il vicino sostenga l'assoluta inedificabilità dell'area, il principio della certezza delle situazioni giuridiche e di tutela di tutti gli interessati deve far ritenere che, al contrario, non si possa lasciare il soggetto titolare di un permesso edilizio nella perpetua incertezza circa la sorte del proprio titolo, perché, nelle more, il ritardo nell'impugnazione si risolverebbe in un danno aggiuntivo connesso all'ulteriore avanzamento dei lavori che ex post potrebbero essere dichiarati illegittimi. Ne consegue che se il principio cardine cui ancorare la conoscenza piena è da individuarsi nell'ultimazione dei lavori, è anche vero che questo principio non può essere invocato da chi assume che l'intervento edilizio sia ex se lesivo in relazione alla presenza di vincoli, in quanto in tal caso la lesività è immediatamente percepibile all'atto dell'inizio delle attività di cantiere
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 10 giugno 2014, n. 2959 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3233 del 2005, proposto da: Ma.Ed., rappresentato e difeso dall’avv. Se.Pa., con domicilio eletto presso Se.Pa. in...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 9 giugno 2014, n. 2896. Il risarcimento del danno a carico della Pubblica amministrazione non è conseguenza automatica e costante dell'annullamento giurisdizionale, richiedendosi, invece, la positiva verifica, oltre che della lesione della situazione soggettiva di interesse tutelata dall'ordinamento, della sussistenza della colpa e del dolo dell'Amministrazione e del nesso causale tra l'illecito e il danno subito. Il risarcimento, conseguente a lesione di interesse legittimo pretensivo, è subordinato, pur in presenza di tutti i requisiti dell'illecito, quali la condotta, la colpa, il nesso di causalità e l'evento dannoso, alla dimostrazione, secondo un giudizio di prognosi formulato ex ante, che l'aspirazione al provvedimento fosse destinata a esito favorevole, quindi alla dimostrazione, ancorché fondata con il ricorso a presunzioni, della spettanza definitiva del bene collegata a tale interesse, ma siffatto giudizio prognostico non può essere consentito allorché detta spettanza sia caratterizzata da consistenti margini di aleatorietà
Consiglio di Stato sezione III sentenza 9 giugno 2014, n. 2896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6555 del 2008, proposto da: Fa. Srl Oggi Ar- Srl, rappresentato e difeso dagli avv. D.Pa., Ma.Cr.,...
Consiglio di Stato, sezione IV, Sentenza 10 giugno 2014, n. 2961. Non costituisce documentazione sufficiente al fine di provare l'avvenuto mutamento di destinazione d'uso dell'immobile anteriormente alla data utile per ottenere il condono, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, né quella relativa alla realizzazione del fabbricato
Consiglio di Stato sezione IV Sentenza 10 giugno 2014, n. 2961 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3851 del 2007, proposto da: Ba.Jo., Bu.Ma., rappresentati e difesi dall’avv. Ma.Fa., con domicilio eletto presso Ma.Fa....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2960. L'onere di provare la data di ultimazione dei lavori entro il termine utile per ottenere il condono, grava sul richiedente la sanatoria, in quanto unico soggetto in grado di fornire qualche documentazione da cui si desuma che l'abuso sia stato effettivamente realizzato entro la data predetta, non potendosi ritenere sufficiente la sola allegazione della dichiarazione sostitutiva di atto notorietà
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 10 giugno 2014, n. 2960 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3849 del 2007, proposto da: Ba.Bu., Bu.Ma., rappresentati e difesi dall’avv. Ma.Fa., con domicilio eletto presso Ma.Fa....
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 6 giugno 2014, n. 2878. In ordine alle controversie concernenti la chiusura o la riduzione dell'orario di apertura degli uffici postali, sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo, ora sulla base di una lettura ampia ed in chiave oggettiva della nozione di servizio pubblico, ora facendo leva, per analogia, sull'art. 1 del D.Lgs. n. 198 del 2009, nel senso che l'attribuzione della giurisdizione (anche) su determinati profili inerenti la stessa erogazione del servizio (ad esempio la violazione di standard qualitativi o degli obblighi contenuti nelle carte di servizi) e che investono diritti soggettivi degli utenti (cd. class action pubblica) non potrebbe, a maggior ragione, non attrarre nella giurisdizione amministrativa anche gli atti prodromici aventi natura organizzativa posti in essere dal concessionario del servizio
Consiglio di Stato sezione III sentenza 6 giugno 2014, n. 2878 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 790 del 2014, proposto da: Po. S.p.a., rappresentata e difesa dagli avv.ti Ma.Fi. e Ga.Pe., con domicilio...