Consiglio di Stato sezione IV sentenza 9 settembre 2014, n. 4556 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9144 del 2013, proposto da: Co.Ma., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv....
Categoria: Diritto Amministrativo
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 luglio 2014, n. 3863. La possibilità che altri soggetti pubblici diversi dagli enti locali possono indire una gara per la distribuzione del gas naturale non è esclusa: ai consorzi costituiti per legge ed equiparati agli enti pubblici economici è consentito indire gare di tale tipologia in qualità di stazione appaltante
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 luglio 2014, n. 3863 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9590 del 2013, proposto da: En. s.p.a., in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dagli...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 settembre 2014, n. 4460. La mancata astensione del giudice, nelle ipotesi di sua obbligatorietà, non può costituire motivo di nullità della sentenza, ma solo motivo di ricusazione ai sensi dell'art. 52 c.p.c.. L'omesso esercizio del potere di ricusazione del giudice, entro i termini previsti, preclude alla parte di far valere, in sede di impugnazione, la nullità della sentenza pronunciata dal giudice che abbia violato l'obbligo di astensione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 settembre 2014, n. 4460 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3000 del 2009, proposto da: Regione Lombardia, in persona del Presidente della Giunta Regionale pro tempore,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 settembre 2014, n. 4532. In materia sanitaria, ai fini della retribuibilità delle mansioni superiori e nei soli confronti dell'aiuto svolgente funzioni primariali, oltre i sessanta giorni nell'anno solare, ai sensi dell'art. 29 del D.P.R. n. 761 del 1979 è del tutto irrilevante il difetto di un formale atto di incarico. La funzione primariale è, infatti, indefettibile e l'obbligo di sostituzione, in capo all'aiuto anziano, deriva direttamente dall'art. 7, comma 5, del D.P.R. n. 128 del 1969; di qui discende l'inconfigurabilità di alcuna forma di retribuzione. E' pertanto illegittimo il comportamento dell'amministrazione che dopo essersi giovata della facoltà concessale dalla norma in esame (esercizio delle funzioni superiori senza retribuzione) mantiene l'assegnazione, o tollera l'esercizio delle mansioni, oltre il termine ivi previsto. Questa illegittimità non si risolve in nullità assoluta, con il conseguente travolgimento di tutti gli effetti derivanti dall'atto o comportamento amministrativo
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 settembre 2014, n. 4532 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8514 del 2008, proposto da: Gestione liquidatoria ex USL n. 12 della Conca Ternana, rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 settembre 2014, n. 4505. L'amministrazione dei beni culturali e ambientali può estendere un vincolo archeologico a intere aree in cui siano disseminati ruderi archeologici particolarmente importanti. E' tuttavia necessario, in tale ipotesi, che i ruderi stessi costituiscano un complesso unitario e inscindibile, tale da rendere indispensabile il sacrificio totale degli interessi dei proprietari e senza possibilità di adottare soluzioni meno radicali, evitandosi, in ogni caso, che l'imposizione della limitazione sia sproporzionata rispetto alla finalità di pubblico interesse cui è preordinata
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 settembre 2014, n. 4505 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 994 del 2012, proposto da: Ministero per i beni e le attività culturali, in persona del Ministro...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 luglio 2014, n. 3344. In base all'art. 186 bis R.D. 267/1942 (legge fallimentare) è ammissibile la partecipazione alle gare pubbliche d'appalto sia delle imprese già ammesse al concordato "con continuità aziendale", e che hanno già ottenuto il decreto di ammissione, sia di quelle che abbiano presentato domanda di ammissione al concordato preventivo previa autorizzazione del Tribunale
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 luglio 2014, n. 3344 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8202 del 2013, proposto da: Sa. Ma. S.p.A. in proprio e quale Capogruppo Mandataria Ati, Ati-Co.-Co.S. Ed....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 19 agosto 2014, n. 4267. Il ricorso incidentale è preordinato a tutela di un interesse conservativo del controinteressato che, in quanto beneficiario di un vantaggio per effetto del provvedimento impugnato, intende preservare la disponibilità del bene della vita minacciato dall’altrui ricorso principale e perciò paralizzare con il ricorso incidentale l’azione del ricorrente principale. Ciò che comporta, per converso, che se il controinteressato asserisce di essere leso dal provvedimento, ovvero intenda conseguire vantaggi ulteriori, deve agire con l’impugnazione del provvedimento in via principale chiedendone l’annullamento nel termine decadenziale.
CONSIGLIO DI STATO SEZIONE VI SENTENZA 19 agosto 2014, n. 4267 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8715 del 2013, proposto da ——————————-, rappresentato e difeso dagli avvocati ———————–, ————————–, con domicilio eletto presso —————————; contro ——————-, rappresentata e difesa dall’avvocato —————, con domicilio eletto presso ——————–; nei confronti di Comune di Ruvo di...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 settembre 2014, n. 4443. E' infondato il ricorso esperito avverso il provvedimento di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, dello straniero, destinatario del decreto di espulsione, con accompagnamento alla frontiera, in quanto, ai sensi del comma 13, dell'art. 13, del D.Lge. n. 286 del 1998, è previsto che lo straniero espulso non possa rientrare nel territorio dello Stato senza una speciale autorizzazione del Ministro dell' Interno non consentendo, la formulazione della norma, alcun dubbio in merito alla valenza ostativa del provvedimento di espulsione al reingresso nel territorio nazionale facendo salva, peraltro, la possibilità di richiedere l'autorizzazione al rientro anticipato. Ne discende che nel caso di specie l'appellante non aveva titolo al rilascio ab origine del permesso di soggiorno e nemmeno al rinnovo dello stesso, né alcun margine di discrezionalità era lasciato all'amministrazione, la quale, una volta accertato che il richiedente era colpito dalla misura dell'espulsione, non poteva far altro che decretare il rigetto dell'istanza di rinnovo trattandosi di atto dovuto, per la cui adozione è esclusa alcuna valutazione dell'inserimento sociale dell'interessato
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 settembre 2014, n. 4443 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3125 del 2009, proposto da: Ol.Be., rappresentata e difesa dall’avv. Lo.Bu., con domicilio eletto presso Lo.Bu....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 28 agosto 2014, n. 4429. In materia di individuazione delle offerte anormalmente basse, in sede di applicazione dell'art. 86, Codice dei contratti pubblici e dell'art. 121 del suo regolamento di esecuzione e al fine del computo del 10% delle "ali da tagliare", nel caso di presentazione di due o più offerte aventi la medesima riduzione percentuale che si trovino nell'elenco delle imprese che si trovino nella fascia del 10%, ogni offerta va considerata individualmente
Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 agosto 2014, n. 4429 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 5512 del 2014, proposto dalla GI., in persona...
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 28 agosto 2014, n. 27. Ai sensi dell’art. 37, commi 4 e 13, d.lgs. n. 163 del 2006, nel testo antecedente alle modifiche apportate dall’art. 1, comma 2-bis, lett. a), d.l. 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012 n. 135, negli appalti di servizi da affidarsi a raggruppamenti temporanei di imprese non vige ex lege il principio di necessaria corrispondenza tra la qualificazione di ciascuna impresa e la quota della prestazione di rispettiva pertinenza, essendo la relativa disciplina rimessa alle disposizioni della lex specialis della gara
CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 28 agosto 2014, n. 27 SENTENZA sul ricorso r.g.a.n. 13/2014/A.p., proposto dalla: Sogei s.p.a.., in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dagli avv.ti Giuseppe Giuffré e Benedetto Giovanni Carbone, con domicilio eletto presso lo studio del secondo, in Roma, via degli Scipioni, 288; contro Corvallis...