Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1029 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9562 del 2009, proposto da: Pa.Ma., rappresentato e difeso dagli avv. Um.Se. e Ma.Di., con domicilio eletto...
Categoria: Diritto Amministrativo
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 23 febbraio 2015, n. 844. Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la controversia avente per oggetto il provvedimento di decadenza dell'aggiudicazione di un appalto, sia per la mancata prestazione da parte dell'aggiudicataria della polizza assicurativa, sia per l'avvenuta produzione di una polizza falsa ed inesistente, senza che sia stato stipulato il contratto Sussistono gli estremi per l'incameramento della cauzione provvisoria nel caso di mancata comparizione dell'aggiudicatario per la sottoscrizione del contratto
Consiglio di Stato sezione V sentenza 23 febbraio 2015, n. 844 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 5517 del 2014, proposto dalla s.p.a. CO., in persona del legale rappresentante in...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 marzo 2015, n. 1034. L'accordo di programma costituisce atto di pianificazione e programmazione urbanistica volto alla riqualificazione di aree a mezzo di una disciplina sostanzialmente concordata tra i firmatari dell'atto stesso. Le convenzioni ad esso accessive costituiscono, invece, strumenti di attuazione, aventi carattere negoziale a valenza pubblicistica e sono quindi soggette alla disciplina di diritto pubblico degli accordi ex art. 11, L. n. 241 del 1990
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 marzo 2015, n. 1034 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9943 del 2011, proposto da: Societa’ Immobiliare G. S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv.ti En.Lu. ed altri,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1033. E' illegittimo il diniego dell'istanza di regolarizzazione del rapporto di lavoro subordinato avente fondamento sull'unico rilievo del riscontrato con deferimento del datore di lavoro all'Autorità giudiziaria, per avere il medesimo falsamente attestato in un atto pubblico la decorrenza dell rapporto lavorativo intrattenuto con l'istante. Il provvedimento risulta, invero, affetto dai vizi di carenza di motivazione, di istruttoria e di travisamento poiché il motivo indicato integra un fatto privo di rilievo probatorio, comunque ancora all'esame dell'autorità giudiziaria, rispetto al quale non vi è stato alcun rinvio a giudizio del datore di lavoro e per il quale vi è la presunzione di non colpevolezza
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1033 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8725 del 2014, proposto da: Ho.Da., rappresentato e difeso dagli avv. El.Co. e Ma.Da., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 26 febbraio 2015, n. 975. Gli aspetti pianificatori inerenti alla VAS e quelli progettuali attinenti alla VIA si intersecano quando l'approvazione, in sede di conferenza localizzativa, di progetti di opere, comporti anche variante allo strumento urbanistico. In queste ipotesi la questione della loro sovrapposizione è stata espressamente risolta dall'art. 6 comma 12, del D.Lgs. n. 152/2006 (introdotto dal D.Lgs. n. 128/2010) ai sensi del quale "ferma restando l'applicazione della disciplina in materia di VIA, la valutazione ambientale strategica non è necessaria per la localizzazione delle singole opere"
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 26 febbraio 2015, n. 975 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9491 del 2013, proposto da: It. Onlus, Gi.Ch., rappresentati e difesi dall’avv. An.Pi., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 marzo 2015, n. 1036. Accertata la illegittimità della procedura espropriativa intrapresa dall'Amministrazione, la medesima è tenuta ad avviare il procedimento di cui all'art. 42 bis, D.P.R. n. 327 del 2001, finalizzato all'adozione di un provvedimento di acquisizione dei fondi in questione al patrimonio indisponibile del soggetto stesso, strumentali all'attuazione degli interessi istituzionali. L'adozione dell'atto costitutivo del trasferimento dei suoli non è peraltro subordinato funzionalmente al pagamento delle somme dovute a titolo di risarcimento dei danni. Invero l'indennizzo dovuto in ragione della "spoliazione" dei beni in capo ai privati proprietari deriva direttamente dall'attività illecita sub specie di illegittima occupazione e trasformazione del suolo, evento che una volta accertata la condotta contra legem causativa di danno impone alle Amministrazioni Pubbliche ed ai soggetti preposti alle procedure espropriative, di risarcire i proprietari per i danni sofferti.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 marzo 2015, n. 1036 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5859 del 2014, proposto da: In. S.p.A., rappresentata e difesa dagli avv.ti Pa.St.Ri., Sa.Pi., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 26 febbraio 2015, n. 962. Le scelte compiute dall’Amministrazione in sede di variante sono espressione dell’ampia discrezionalità tecnica di cui essa dispone in materia e dalla quale discende la loro sindacabilità solo nei ristretti limiti costituiti dalla manifesta illogicità arbitrarietà ed evidente travisamento dei fatti
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 26 febbraio 2015, n. 962 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4069 del 2009, proposto da: Ri.Pa., rappresentato e difeso dagli avv. Ro.De., Ga.Pa., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 26 febbraio 2015, n. 971. L'art. 23-bis, lett. e), della legge Tar, si riferisce non solo alle "ampie operazioni di dismissione di beni pubblici" ma "anche all'alienazione dei singoli beni". Il rito abbreviato trova la sua ragion d'essere nell'esigenza che i giudizi in talune materie di particolare interesse, strategico o finanziario, dello Stato e della comunità vengano definiti con sollecitudine e con priorità rispetto al generalità delle controversie; in tale prospettiva, l'alienazione dei beni dello Stato e degli altri enti pubblici riveste tali connotati, non solo per quel che attiene ai programmi generali di dismissione delle proprietà pubbliche ma anche agli atti attuativi dei programmi medesimi, in quanto strumenti essenziali per il risanamento della finanza pubblica. Ebbene, a mente dell’art. 23 bis cit., il termine per la proposizione dell'appello avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale “è di trenta giorni dalla notificazione e di centoventi giorni dalla pubblicazione della sentenza”.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 26 febbraio 2015, n. 971 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1372 del 2011, proposto da: Gi.Fr.Bi.Mo., rappresentato e difeso dall’avv. Da.Ga., con domicilio eletto presso Da.Ga. in...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 23 febbraio 2015, n. 861. Poste Italiane S.p.a. ha diritto ad usufruire del beneficio dell'esonero del contributo di costruzione, ex art. 9, comma 1, lett. f, legge. 28-1-1977 n. 10 (oggi art. 17, comma, 3 lett. c, del D.P.R. 6-6-2001 n. 380), per la realizzazione di manufatti funzionali all'esercizio del servizio pubblico postale (l'ampliamento di un edificio adibito a Centro Postale Meccanizzato)
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 23 febbraio 2015, n. 861 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8154 del 2013, proposto da: Comune di Peschiera Borromeo, rappresentato e difeso dagli avv.ti An.Ma. e Ad.Pi.,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 25 febbraio 2015, n. 943. E' valida la previsione della lettera di invito che preveda, a pena di esclusione dalla procedura di gara, la necessità di dichiarare di "non aver subito la risoluzione anticipata di contratti da parte di enti pubblici negli ultimi tre anni per inadempimento contrattuale e di non aver subito revoche di aggiudicazione per mancata esecuzione di contratti", in quanto conforme al disposto dall'art. 38, comma 1, lett. f), d.lgs. 163/2006 e non in contrasto con il principio di tassatività delle cause di esclusione dalle gare di appalto di cui art. 46, comma 1 bis, d.lgs. 163/2006
Consiglio di Stato sezione V sentenza 25 febbraio 2015, n. 943 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8142 del 2014, proposto da: Si. S.p.a., in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dall’avvocato Lu.Ra.Pe.,...