Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 giugno 2015, n. 2937 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello numero di registro generale 5586 del 2012, proposto da: Te. s.r.l. in persona del legale rappresentante in proprio e...
Categoria: Diritto Amministrativo
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 16 giugno 2015, n. 2975. E’ legittima la determinazione assunta dall’Amministrazione, nell’ambito dell’ampia incontestabile discrezionalità che connota le relative valutazioni in ordine alla sanzione disciplinare da infliggere, di irrogare una sanzione della perdita del grado per rimozione al militare dell’Arma dei Carabinieri che abbia fatto uso di sostanze stupefacenti, a nulla rilevando il dedotto carattere occasionale di tale uso, ovvero le particolari circostanze in cui si sarebbe trovato. La condotta rimproverata è del tutto inammissibile, perché, alla luce dei compiti istituzionali dell’Arma e per la contiguità con soggetti operanti nell’illegalità che l’assunzione di stupefacenti inevitabilmente comporta, pregiudica la relazione fiduciaria con l’Amministrazione di appartenenza, costituisce una violazione con gli obblighi assunti con il giuramento prestato e rende del tutto irrilevante qualunque considerazione circa l’esito negativo di altri accertamenti o l’assenza di sintomi di tossicodipendenza. Né, accertato il consumo di sostanze stupefacenti da parte del militare, può assumere utilità l’esito del processo penale instaurato riguardo agli stessi fatti che hanno portato al provvedimento sanzionatorio
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 16 giugno 2015, n. 2975 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3199 del 2013, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avv. Gi.Ma., con domicilio eletto presso Fe.Pe. in...
Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 28 maggio 2015, n. 11131. La giurisdizione sulla controversia della sopensione in applicazione della legge Severino pendente dinnanzi al TAR per spetta al giudice ordinario
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 28 maggio 2015, n. 11131 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente Aggiunto Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. MAZZACANE...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 16 giugno 2015, n. 2979. L’azione avverso il silenzio, prevista dall’art. 31 c.p.a., è concettualmente scindibile in due domande: la prima, di natura dichiarativa, volta all’accertamento, in capo all’Amministrazione destinataria dell’istanza presentata dal titolare dell’interesse pretensivo, dell’obbligo di definire il procedimento nel termine prescritto dalla disciplina legislativa o regolamentare ai sensi dell’art. 2, L. n. 241 del 1990; l’altra, inquadrabile nel novero delle azioni di condanna, diretta ad ottenere una sentenza che condanni l’Amministrazione inadempiente all’adozione di un provvedimento esplicito, previo accertamento della spettanza del bene della vita nei casi in cui venga in rilievo la esplicazione di in potere discrezionale. Le due domande, normalmente conosciute nell’ambito di un giudizio unitario in seno al quale l’attività di accertamento è strumentale alla pronuncia di condanna a un facere di stampo pubblicistico, rivelano la loro autonomia nell’ipotesi in cui la sentenza di condanna non risulti più ammissibile o utile ma residui, a fini risarcitori, l’interesse ad una declaratoria che stigmatizzi l’illegittima inerzia amministrativa. Tale autonomia viene in rilievo in modo particolare qualora la parte ricorrente abbia manifestato l’interesse a conseguire una pronuncia dichiarativa della formazione del silenzio anche a fronte del venir meno dell’interesse alla sentenza di condanna alla definizione dell’iter procedurale
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 16 giugno 2015, n. 2979 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8947 del 2014, proposto da: XXX s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 16 giugno 2015, n. 2980. La realizzazione di lavori abusivi tali da comportare utilizzabilità, a fini residenziali, di un volume inutilizzabile secondo i titoli edilizi rilasciati e, dunque, da imprimere a tutta la superficie utile una destinazione urbanistica differente da quella assentita, giustifica il procedimento di calcolo della sanzione pecuniaria basato sull’integrale volume della predetta superficie. In tal senso, invero, a norma dell’art. 34, comma 2, D.P.R. n. 380 del 2001, la sanzione va calcolata sulla parte dell’opera realizzata in difformità dal permesso di costruire e quindi, nella descritta ipotesi, su tutta la superficie (nella specie costituita da un sottotetto)
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 16 giugno 2015, n. 2980 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7764 del 2009, proposto da: La. s.r.l., rappresentata e difesa dall’avv. Ch.Ca., presso il cui studio in...
Consiglio di Stato, sezione IV, ordinanza 3 giugno 2015, n. 2707. È stata rimessa all’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, tra l’altro, la questione dell’obbligatorietà, in sede di presentazione dell’offerta, dell’indicazione del nominativo del subappaltatore. Opportunamente questo problema è stato sottoposto all’Adunanza plenaria, che potrà chiarire i dubbi relativi alla posizione del concorrente, privo dei requisiti di qualificazione per alcune categorie scorporabili, e che aveva espresso l’intenzione di subappaltare queste prestazioni
Consiglio di Stato sezione IV ordinanza 3 giugno 2015, n. 2707 REPUBBLICA ITALIANA IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente ORDINANZA DI RIMESSIONE ALL’ADUNANZA PLENARIA sul ricorso in appello nr. 1530 del 2015, proposto da MA. S.p.a., in proprio e quale mandataria di costituendo r.t.i., e da SO. S.r.l.,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 giugno 2015, n. 2773. E’ vietata la videosorveglianza antitaccheggio in un Supermercato effettuata direttamente dal Direttore, perché ciò consentirebbe anche la videosorveglianza del personale del Supermercato, in violazione dell’ art. 4 dello statuto dei lavoratori. La sentenza ha poi precisato che tale videosorveglianza può essere effettuata da altro personale di servizio, diverso dal Direttore
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 giugno 2015, n. 2773 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2467 del 2014, proposto da Filcams Cgil di Como e Fisascat Cisl di Como, in persona dei...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 maggio 2015, n. 2291. L’in house providing, così come costruito dalla giurisprudenza comunitaria, rappresenta, prima che un modello di organizzazione dell’amministrazione, un’eccezione alle regole generali del diritto comunitario, le quali richiedono che l’affidamento degli appalti pubblici avvenga mediante la gara
Consiglio di Stato, Sezione 3 sezione III sentenza 7 maggio 2015, n. 2291 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10173 del 2014, proposto da: Ma. S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. Si.Bo. ed altri,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 18 maggio 2015, n. 2511. In tema di somministrazione di alimenti e bevande con installazione di congegni automatici ed ordine pubblico, il titolare del locale commerciale sia tenuto a gestire, di fatto, direttamente ed autonomamente, la propria attività ed a non frequentare soggetti con precedenti penali e/o di polizia: così, il Comune, su richiesta ad hoc della Prefettura, può emettere un provvedimento di revoca nei confronti di un soggetto formalmente intestatario di una licenza commerciale
Consiglio di Stato sezione V sentenza 18 maggio 2015, n. 2511 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 1231 del 2015, proposto dal Comune di Sant’Onofrio, rappresentato...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 19 maggio 2015, n. 2539. Il contratto di avvalimento necessita che risulti chiaramente l’impegno dell’impresa ausiliaria a prestare le proprie risorse ed il proprio apparato organizzativo in tutte le parti che giustificano l’attribuzione del requisito di garanzia
Consiglio di Stato sezione III sentenza 19 maggio 2015, n. 2539 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9955 del 2014, proposto da: T. S.p.A., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall’avv....