Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 febbraio 2014, n. 3365 Fatto e diritto 1. Il Tribunale di Palermo con sentenza dell’11.9.2008 ha dichiarato lo scioglimento del matrimonio tra A.M. e C.L.P. negando a quest’ultima il diritto a un assegno divorzile, pur dando atto della evidente sproporzione esistente fra i redditi dei due ex...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 febbraio 2014, n. 2802. Non perde il diritto alla genitorialità la madre che per un trauma psicologico non riconosce la figlia. Il diritto soggettivo, dotato di rilevanza costituzionale, ad essere genitori giuridici (oltre che biologici) si correla non al solo fatto della nascita del figlio ma a regole legali e segnatamente ad una manifestazione di volontà di riconoscere il nato (o il nascituro, ex art. 254 c.c.) come proprio figlio; tale diritto e quello al riconoscimento del figlio, che ne costituisce la fonte, involgono lo stato delle persone e come tali sono indisponibili e, dunque, non estinguibili per manifestazione di volontà abdicativa, al pari delle connesse facoltà processuali, propedeutiche al relativo esercizio. Pertanto, il diritto sostanziale alla genitorialità giuridica può rimanere definitivamente ed irreversibilmente pregiudicato, con effetti inevitabilmente stabilizzati pro futuro, solo dal non esercizio del diritto al riconoscimento del figlio biologico nelle forme ed entro i limiti anche temporali imposti dall’ordinamento positivo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 7 febbraio 2014, n. 2802 Ritenuto in fatto Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni delle Marche, con decreto del 27.12.2011, chiedeva al Tribunale minorile la dichiarazione dello stato di adottabilità della minore, nata a (omissis), la cui madre aveva espresso dopo il parto la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 febbraio 2014, n. 5684. Esclusa la responsabilità dei chirurghi dell’equipe per l’errore commesso dal primario durante l’intervento. Per la Cassazione non esiste
SUprema Corte di Cassazione Sezione III Sentenza 5 febbraio 2014, n. 5684 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 12 febbraio 2014, n. 3196. In tema di revocatoria ordinaria, ex art. 2901 c.c., dell’atto di vendita di un appartamento con box
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 12 febbraio 2014, n. 3196 Osserva in fatto Con citazione del 18/10/1999 O.A. citava in giudizio C.L. e M.N. e G.A. e, premesso che il primo in data 6/9/1999 aveva venduto agli altri due un appartamento con box al prezzo di lire 280.000.00, proponeva revocatoria ordinaria, ex art....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 12 febbraio 2014, n. 6664. Condanna per il reato di cui all’art. 485 c.p. in relazione all’alterazione di un tagliando di una lotteria nazionale ad estrazione istantanea del tipo “gratta e vinci” in modo da far risultare lo stesso come vincente. In tema di falso grossolano o inidoneo, è esclusa la configurabilità del reato impossibile qualora la difformità dell’atto dal vero non sia riconoscibile ictu oculi, in base alla sola disamina dell’atto stesso. Riconoscibilità che nel caso di specie è stata correttamente esclusa, attesa la natura degli adempimenti che si sono resi necessari per accertare l’alterazione del tagliando
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 12 febbraio 2014, n. 6664 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza dei 12 luglio 2012 la Corte d’appello di Caltanissetta confermava la condanna di L.O. per il reato di cui all’art. 485 c.p. in relazione all’alterazione di un tagliando di una lotteria nazionale ad estrazione istantanea del tipo...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3884. In sede di sentenza di applicazione della pena su richiesta è possibile adottare, in sede di legittimità, i provvedimenti previsti dall’articolo 537 cod. proc. pen., non occorrendo alcuna valutazione di merito per una declaratoria che la legge pone come effetto inevitabile della sentenza di condanna, a cui e’ equiparabile la sentenza di applicazione della pena su accordo delle parti
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 gennaio 2014, n. 3884 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BEVERE Antonio – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. BRUNO P. – rel. Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 febbraio 2013, n. 6685. La rilevanza penale della condotta produttiva di rumori, censurati come fonte di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, richiede l’incidenza sulla tranquillità pubblica, in quanto l’interesse tutelato dal legislatore è la pubblica quiete, sicché i rumori devono avere una tale diffusività che l’evento di disturbo sia potenzialmente idoneo ad essere risentito da un numero indeterminato di persone, pur se poi concretamente solo taluna se ne possa lamentare. Dalla motivazione della sentenza non risulta che, oltre ai denuncianti, altre persone almeno potenzialmente potessero essere disturbate dai latrati del cane degli imputati
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 febbraio 2013, n. 6685 Motivi della decisione Con sentenza in data 29 maggio 2012 il Tribunale di Foggia – per quanto qui rileva – ha condannato alla pena dell’ammenda di euro centocinquanta ciascuno E.D.F. ed E.G. per le contravvenzioni di disturbo delle occupazioni o del riposo delle...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 12 febbraio 2014, n. 6783. confermata la responsabilità del terzo ufficiale della causazione, per propria colpa, dell’urto tra la motonave MOBY e una porzione delle rocce granitiche presso le acque vicino all’isola di Caprera, avendo lo stesso, in servizio di turno al comando della motonave, provveduto solo tardivamente a disporne l’accostata, oltre ad omettere l’accertamento dell’erroneità della rotta e della posizione della nave, con la conseguente provocazione dell’eccessivo avvicinamento alla costa e dell’urto con le rocce della moby : urto dal quale era conseguito il naufragio della nave successivamente rimorchiata e condotta per l’ormeggio
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 12 febbraio 2014, n. 6783 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza resa in data 27.11.2012, la corte d’appello di Cagliari, sezione distaccata di Sassari, ha integralmente confermato la sentenza in data 3.10.2007 con la quale il tribunale di Tempio Pausania ha condannato D.M.G. alla pena di un...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 29 gennaio 2014, n. 1917. Non essendo la societa’ di persone dotata di personalita’ giuridica e godendo soltanto di autonomia patrimoniale, ai fini di una rituale instaurazione del contraddittorio nei confronti di tale societa’ e’ sufficiente che siano presenti in giudizio tutti i soci, nei quali, sia dal punto di vista sostanziale che formale, si esaurisce la societa’ medesima
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 29 gennaio 2014, n. 1917 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. MACIOCE Luigi – Consigliere Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 febbraio 2014, n. 6695. La desistenza può aver luogo solo nella fase del tentativo incompiuto e non è configurabile se siano stati posti in essere atti da cui trae origine il meccanismo causale che produce l’evento, rispetto ai quali può operare al massimo il recesso attivo, laddove il soggetto abbia tenuto una condotta attiva che valga a scongiurare l’evento
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 febbraio 2014, n. 6695 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 14.12.2012 la Corte d’appello di Lecce riformava solo in punto pena la pronuncia emessa il 27.5.2011 dal gip del Tribunale della medesima città per il reato di tentato omicidio in danno della moglie, G.A., che...