Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 giugno 2015, n. 24295 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. VESSICHELLI Mar – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Categoria: Corte di Cassazione
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 giugno 2015, n. 24358. Nell’assenza di una disciplina transitoria, la declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto (articolo 131-bis del Cp, introdotto con il decreto legislativo n. 28 del 2015) è applicabile anche ai procedimenti in corso al momento della sua entrata in vigore e, quindi, anche a quelli pendenti in Cassazione. In tale evenienza, la Corte di legittimità, deve in primo luogo verificare l’astratta applicabilità dell’istituto, avendo riguardo ai limiti edittali di pena del reato. In secondo luogo, la Corte deve verificare la ricorrenza congiunta della particolare tenuità dell’offesa e della non abitualità del reato. Nell’effettuare questo secondo apprezzamento, il giudice di legittimità non potrà che basarsi su quanto emerso nel corso del giudizio di merito, tenendo conto, in modo particolare, dell’eventuale presenza, nella motivazione del provvedimento impugnato, di giudizi già espressi che abbiano pacificamente escluso la particolare tenuità del fatto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 giugno 2015, n. 24358 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 giugno 2015, n. 24384. Il principio discendente dall’articolo 6 della CEDU, obbliga – nell’ipotesi di reformatio in peius della sentenza di assoluzione – il giudice d’appello a rinnovare l’istruzione dibattimentale per escutere, nel contraddittorio con l’imputato, le prove orali, aventi carattere di decisivita’, di cui avverta la necessita’ di valutare diversamente l’attendibilita’ rispetto a quanto ritenuto dal giudice di primo grado
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 8 giugno 2015, n. 24384 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI TOMASSI Maria Stefani – Presidente Dott. CASSANO Margherita – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico G – rel. Consigliere Dott. LA POSTA Lucia...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 giugno 2015, n. 23443. Il giudice che rigetta una richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena per grave infermità deve dare conto della scelta con una motivazione compiuta e non generica, al fine di consentire la verifica dei passaggi logici della scelta effettuata. Nel caso di specie, la Cassazione ha annullato l’ordinanza emessa dal tribunale di sorveglianza che aveva rigettato la richiesta dei domiciliari avanzata da un detenuto che aveva subito un doppio trapianto di cornea con conseguente perdita di funzionalità dell’occhio sinistro, a causa delle cure inadeguate nel regime detentivo. Il tribunale nella motivazione non aveva indicato la patologia subita dal detenuto, né fatto riferimento concreto al contenuto della relazione sanitaria
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 giugno 2015, n. 23443 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere Dott. LA POSTA Lucia – rel. Consigliere Dott. BONI Monica – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 giugno 2015, n. 23726. La richiesta di riparazione per l’ingiusta detenzione e’ ammissibile anche in relazione alla restrizione della liberta’ indebitamente sofferta per l’applicazione della misura di sicurezza del ricovero in una casa di cura
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 giugno 2015, n. 23726 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetana – Consigliere Dott. BASSI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 giugno 2015, n. 11453. La ratifica di un contratto soggetto alla forma scritta “ad substantiam”, stipulato da “falsus procurator”, non richiede che il “dominus” manifesti per iscritto espressamente la volontà di far proprio quel contratto, ma può essere anche implicita – purché sia rispettata l’esigenza della forma scritta – e risultare da un atto che, redatto per fini che sono consequenziali alla stipulazione del negozio, manifesti in modo inequivoco la volontà del “dominus” incompatibile con quella di rifiutare l’operato del rappresentante senza potere; n particolare, poi, l’atto scritto di ratifica puo’ essere costituito dalla citazione contenente la domanda di esecuzione del contratto concluso dal rappresentante privo di poteri, in quanto tale domanda implica l’univoca volonta’ della parte di ratificare l’operato del suddetto rappresentante
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 3 giugno 2015, n. 11453 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAZZACANE Vincenzo – rel. Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott. FALASCHI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 giugno 2015, n. 11466. La concorrenza sleale di cui all’art. 2598, n. 2, cod. civ., consistente nel diffondere notizie ed apprezzamenti sui prodotti altrui in modo idoneo a determinare il discredito, richiede un’effettiva divulgazione della notizia ad una pluralità di persone, e non è, pertanto, configurabile nell’ipotesi di esternazioni occasionalmente rivolte a singoli interlocutori nell’ambito di separati e limitati colloqui. In altri termini, la comunicazione a più persone costituisce, quindi, elemento costitutivo essenziale della divulgazione, che non è concretamente e giuridicamente configurabile altrimenti
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 giugno 2015, n. 11466 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – Consigliere Dott. NAZZICONE...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 giugno 2015, n. 11479. La prova per testi della consegna della lettera di licenziamento è ammissibile; è invece inammissibile nel caso in cui l’esistenza dello scritto contenente la volontà datoriale di recesso sia contestata, poiché il rispetto della forma scritta è previsto ad substantiam dall’articolo 2 della legge 604/1966. L’inammissibilità è rilevabile anche d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 giugno 2015, n. 11479 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. BERRINO Umberto...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 giugno 2015, n. 11632. La sospensione dei termini per il periodo feriale ai procedimenti non giurisdizionali. La sospensione del termine per l’impugnazione degli atti d’imposizione tributaria prevista dal D.Lgs. n. 218 del 1997, art. 6, comma 3, è volta a garantire un concreto spatium deliberandi in vista dell’accertamento con adesione (il cui esperimento resta, appunto, consentito) e va riferita al relativo procedimento, che ha natura amministrativa, per di più escludendo la cumulabilità della sospensione disposta da detta disposizione con quella prevista in tema di condono – L. n. 289 del 2002, art. 15, specificamente ritenendo che “… la sospensione prevista dalla legge sul condono incide sui tempi per la proposizione del ricorso giurisdizionale in concordanza col tempo concesso per il perfezionamento della definizione agevolata (art. 15, comma 2)”. La non cumulabilità è coerente alla non cumulabilità della sospensione dei termini feriali con quelli di cui alla L. n. 289 del 2002, art. 16. Facendo dunque applicazione al caso di specie di siffatti principi generali – idonei a superare il diverso avviso espresso dalla prassi amministrativa – risoluzione del Ministero delle Finanze 11/11/1999 N. 159//E – nessun errore in diritto risulta avere commesso la CTR che ha correttamente ritenuto di non applicare la sospensione del periodo feriale al termine di 90 giorni relativo all’accertamento con adesione
Suprema Corte di Cassazione Sezione VI ordinanza 5 giugno 2015, n. 11632 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente – Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere – Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere – Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere – Dott. CONTI Roberto Giovanni – rel. Consigliere – ha pronunciato la seguente: ordinanza sul ricorso...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 luglio 2015, n.15367. In tema di assegnazione dell’abitazione coniugale, l’interesse tutelato dall’ordinamento è quello dei figli a permanere nell’ambiente domestico in cui sono cresciuti. L’assegnazione della casa coniugale, pur avendo anche importanti riflessi economici, non può essere disposta per sopperire alle esigenze economiche del coniuge più debole, a garanzia delle quali è unicamente destinato l’assegno di divorzio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 22 luglio 2015, n.15367 Considerato in diritto Con i primi tre motivi di ricorso – che, per la loro evidente connessione, vanno esaminati congiuntamente – C.A.L. e B.C. denunciano la violazione e falsa applicazione degli artt. 6, co. 6, 9, co. 1 della L. n. 898 del 1970,...