Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 2 marzo 2016, n. 8648 Ritenuto in fatto 1. Con l’impugnata ordinanza del 7 luglio 2015 il Tribunale di Genova ha dichiarato inammissibile per tardività l’appello proposto da T.B. e S.R. avverso la sentenza del Giudice di pace di Chiavari del 23 luglio 2014 che li aveva condannati...
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 marzo 2016, n. 8614. Integra il reato di evasione la condotta di volontario allontanamento dal luogo di restrizione domiciliare e di presentazione presso la stazione dei Carabinieri ancorché per chiedere di essere ricondotto in carcere. Qualsiasi condotta di volontario allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari, in difetto di previa autorizzazione da parte della competente A.G., vale ad integrare il reato previsto e punito dall’art. 385 cod. pen., comportando la lesione dell’interesse protetto dalla norma incriminatrice al rispetto dell’autorità delle decisioni giudiziarie, a tale riguardo non assumendo alcun rilievo, in senso contrario, né la durata o la distanza dello spostamento, né i motivi alla base della determinazione dei soggetto agente, ove pure riconducibili al deterioramento del rapporto con i familiari conviventi, trattandosi di situazione ad esempio ovviabile mediante la richiesta di mutamento del domicilio della restrizione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 marzo 2016, n. 8614 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza 14.02.2014 la Corte di Appello di Napoli riconosceva ad U.A.C. la circostanza attenuante di cui all’art. 385 co. 4 cod. pen., con conseguente riduzione a mesi due di reclusione della pena inflitta dal Tribunale monocratico della stessa...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 marzo 2016, n. 8610. E’ nulla la notificazione eseguita a norma dell’art. 157, comma 8-bis, cod. proc. pen., presso il difensore di fiducia
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 marzo 2016, n. 8610 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 19 maggio 2014 la Corte d’appello di Milano, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Monza del 20 novembre 2012, ha rideterminato in mesi sei di reclusione la pena inflitta a R.R.E. per il reato...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 febbraio 2016, n. 5774. In tema di misure cautelari, il nuovo termine di 30 giorni di deposito dell’ordinanza decisoria previsto dall’articolo 309, comma 10, del Cpp, come modificato dalla legge 47/2015, non si applica alle motivazioni relative a decisioni prese prima dell’8 maggio 2015 – data di entrata in vigore della disposizione e depositate solo dopo il decorso di 30 giorni.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 febbraio 2016, n. 5774 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. BONITO Francesco M.S. – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe – Consigliere Dott. MAGI Raffaello – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 10 febbraio 2016, n. 5518. A seguito della legge 60/2005, infatti, «la regolarità formale della notifica, se non effettuata a mani del condannato, non può, di per sé sola, essere considerata prova dell’effettiva conoscenza dell’atto da parte del destinatario». Ricade, dunque, sul giudice l’onere di rinvenirne la prova negli atti e, comunque, di fare «le verifiche necessarie ad accertare se il condannato abbia avuto effettiva conoscenza del procedimento ed abbia volontariamente rinunciato a comparire».
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 10 febbraio 2016, n. 5518 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. DE MASI Oronzo – Consigliere Dott. MOCCI Mauro – rel. Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 26 febbraio 2016, n. 7974. In tema di abbandono di persone minori o incapaci, l’amministratore di sostegno non risponde del reato di cui all’art. 591 c.p.
In tema di abbandono di persone minori o incapaci, l’amministratore di sostegno non risponde del reato di cui all’art. 591 c.p. in quanto, salvo che sia diversamente stabilito nel decreto di nomina, lo stesso non è investito di una posizione di garanzia rispetto ai beni della vita e dell’incolumità individuale del soggetto incapace ma solo...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 febbraio 2016, n. 3691. Integra il tentato reato di autoriciclaggio il rinvenimento di una rilevante somma di denaro in contanti, ripartita e confezionata con modalità tali da implicare una loro pronta circolazione, con suddivisione in mazzette di banconote di grosso taglio, in possesso di un soggetto i cui redditi non giustificano in alcun modo tali disponibilità
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 27 febbraio 2016, n. 3691 Ritenuto in fatto In data 8/7/2015 la Guardia di Finanza di Como notava B.T. mentre oltrepassava il valico di confine di (omissis) a bordo di un’autovettura; trattandosi di persona già nota alla P.G. perché indagata per riciclaggio, in procedimento nel quale gli era...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 febbraio 2016, n.7125. Si rimette alle Sezioni Unite la seguente questione: se, a seguito dell’abrogazione dell’art. 594 c.p. ad opera dell’art. 1 d.lgs. 15 gennaio 2016 n. 7, debbano essere revocate le statuizioni civili eventualmente adottate con la sentenza di condanna non definitiva per il reato di ingiuria pronunziata prima dell’entrata in vigore del suddetto decreto
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 23 febbraio 2016, n.7125 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Salerno ha confermato la condanna, pronunziata anche agli effetti civili ed a seguito di giudizio abbreviato, di M.G. e D.G.M. per i reati, come rispettivamente contestati, di violenza privata, lesioni volontarie, ingiurie e...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 febbraio 2016, n. 5488. La valutazione di sproporzione dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati deve essere riferita al tempo in cui il denaro e gli altri cespiti entrano nella disponibilità dell’indagato e non invece al momento successivo in cui viene disposta la confisca ex art. 12-sexies d.l. n. 306 del 1992
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 febbraio 2016, n. 5488 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovan – rel. Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. CERVADORO...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 febbraio 2016, n. 5550. La localizzazione mediante rilevamento con sistema satellitare, comunemente denominato GPS, costituisce una forma di pedinamento elettronico
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 febbraio 2016, n. 5550 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. FUMO M. – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. CATENA Rossell – Consigliere Dott. DEMARCHI...