L’inosservanza dell’obbligo di presentare i motivi nuovi nella cancelleria dei giudice dell’impugnazione (art. 585 comma quarto cod. proc. pen.) comporta inammissibilità degli stessi, a norma dell’art. 591 comma primo lett. c) cod. proc. pen.. A detta specifica disposizione non si può derogare con applicazione analogica delle modalità di presentazione ex art. 582 comma secondo o...
Categoria: Cassazione penale 2016
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27955
Non integra il delitto di cui all’art. 336 cod. pen. la reazione genericamente minatoria dei privato, mera espressione di sentimenti ostili, non accompagnati dalla specifica prospettazione di un danno ingiusto, che sia sufficientemente concreta da risultare idonea a turbare il pubblico ufficiale nell’assolvimento dei suoi compiti istituzionali. La prospettazione di denunciare taluno all’autorità giudiziaria non...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27941
In ordine all’ignoranza inevitabile della legge penale la giurisprudenza ha elaborato tre criteri: il criterio oggettivo; il criterio soggettivo; il criterio misto. Il criterio oggettivo è basato su una marcata spersonalizzazione, nel senso che esso opera laddove debba ritenersi che qualsiasi consociato, in quella determinata situazione di tempo, di luogo ed operativa, sarebbe incappato nell’ignoranza...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 1 luglio 2016, n. 27059
Il principio di affidamento, nel campo della circolazione stradale, non può operare allorquando vi sia la ragionevole prevedibilità ed evitabilità in concreto della condotta del terzo o della vittima da parte del soggetto attivo. (Fattispecie in cui il comportamento della persona offesa nell’eseguire a forte velocità il sorpasso del veicolo condotto dall’imputato, per quanto sicuramente...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 28 giugno 2016, n. 26779
Ai fine dell’esclusione dell’imputabilità, i disturbi della personalità possono indurre infermità di mente, pur quando non siano inquadrabili nelle categorie delle malattie mentali in senso stretto, purché si tratti di disturbi di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere e di volere e sempre che ricorra un legame eziologico tra...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 28 giugno 2016, n.26776
Il reato di molestia ex art. 660 cod. pen. realizzato con telefonate e SMS si configura laddove il comportamento sia connotato dalla caratteristica della petulanza, ossia da quel modo di agire pressante, ripetitivo, insistente, indiscreto e impertinente che finisce, per il modo stesso in cui si manifesta, per interferire sgradevolmente nella sfera della quiete e...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26266
In presenza di nomina dell’avvocato di fiducia fatta dall’interessato valida e tempestiva, con la designazione di un legale d’ufficio si lede il diritto di difesa Suprema Corte di Cassazione sezione II penale sentenza 23 giugno 2016, n. 26266 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 23 giugno 2016, n. 26301
Il solo possesso di un’ingente quantità di denaro nel momento di entrare in Italia non giustifica l’accusa di riciclaggio, ma comporta la violazione della normativa valutaria (dlgs 195/2008) con la conseguente applicazione del sequestro. Gli atti devono essere poi trasmessi all’ufficio delle dogane per l’adozione dei provvedimenti di competenza. Se l’ufficio non adotta alcun provvedimento...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26638
A proposito “del tempo trascorso dalla commissione del reato” di cui all’articolo 292 del codice di rito, lettera c), nella formulazione allora vigente, che esso esprime la necessita’ di un impegno motivazionale crescente, per via dell’ordinario affievolimento delle esigenze cautelari che corrisponde alla maggiore distanza cronologica dai fatti – e’ stato quindi sostenuto che il...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26631
Essendo l’elezione di domicilio atto personalissimo dell’indagato, che non ammette equipollenti, la stessa deve essere integrata da una consapevole ed esplicita manifestazione di volonta’ della persona che la effettua: volonta’, il cui primo e rilevante indice dimostrativo non puo’ che essere costituito dalla sottoscrizione del documento che tale volonta’ contiene ed esteriorizza. Precisato che la...