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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 ottobre 2013, n. 42817. L’inammissibilità o la revoca della costituzione di parte civile, prevista nel caso in cui l’azione sia promossa anche davanti al giudice civile, si produce soltanto quando sussista piena coincidenza tra le due domande (in sede penale e in sede civile), essendo la stessa finalizzata ad impedire la duplicazione di giudicati (o di giudicati contrastanti)

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza  18 ottobre 2013, n. 42817 Fatto e diritto 1. La Corte di Appello di Napoli con la sentenza indicata in epigrafe ha confermato la decisione, impugnata dall’imputato, pronunciata il 26.3.2007 dal Tribunale di Napoli, con la quale all’esito di giudizio ordinario P..O. è stato riconosciuto colpevole del reato...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 43225 del 22 ottobre 2013. Si deve provare il contatto fisico con il paziente per la condanna in danno dell’imputato per aver svolto abusivamente attività in professionali riservate al medico dentista

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 43225  del 22 ottobre 2013 RITENUT0 IN FATTO 1. La Corte d’appello di Milano con sentenza del 20/12/2012 ha respinto I l’appello proposto da L. M. avverso il provvedimento con il quale il Tribunale di quella città il 26/02!2009 aveva affermato la sua responsabilità per il reato...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 ottobre n. 43105. La ricettazione è configurabile con riguardo a condotta che abbia ad oggetto beni con segni o marchi falsi. Il reato di ricettazione dei suddetti beni può concorrere con quello di commercio dei medesimi

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 ottobre n. 43105[1] Nella ricettazione viene incriminato l’acquisto e più in generale la ricezione (ovvero l’intromissione in tali attività) di cose provenienti da reato; l’art. 474 c.p. sanziona invece la detenzione per la vendita o comunque la messa in circolazione di beni con marchi...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 ottobre n. 43115. Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per Cassazione, il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, rilevata la mancata notificazione all’imputato dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, dichiara la nullità del decreto di citazione a giudizio, disponendo la restituzione degli atti al p.m.

Il testo integrale [1] Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per Cassazione, il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, rilevata la mancata notificazione all’imputato dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, dichiara la nullità del decreto di citazione a giudizio, disponendo la restituzione degli atti al p.m. (Fattispecie in cui il p.m., a...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 ottobre 2013 n. 42849. Non commette il reato d’abuso d’ufficio nello svolgimento della funzione o del servizio il sindaco che con la moglie, ex sindaco, fa uso di una strada pubblica per fini privati, parcheggiandovi le proprie autovetture e rendendola di fatto impraticabile al transito pedonale di tutti i cittadini

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 ottobre 2013 n. 42849[1] La natura pubblica della traversa ove vige un divieto di transito, ma non anche un divieto di sosta, ne consente comunque la fruizione, per finalità di sosta, a tutti gli utenti della strada, non risultandone impedito l’accesso, da parte di...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 ottobre 2013, n. 42632. Annullato il decreto di archiviazione del GIP in mancanza della notifica della richiesta di archiviazione alla parte offesa che ne aveva fatto istanza

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  17 ottobre 2013, n. 42632 Ritenuto in fatto 1.1 Con provvedimento del 12 magio 2010 il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Pordenone disponeva, su conforme richiesta del P.M., l’archiviazione del procedimento a carico di M.I. , indagato per i reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 ottobre 2013 n. 42818. Falsa testimonianza per il congiunto dell’imputato che sceglie di non astenersi dalla testimonianza pur avendone la facoltà e dichiara il falso

Il testo integrale [1] Il soggetto in stato di potenziale incompatibilità a testimoniare ex art. 199 c.p.p., in quanto prossimo congiunto dell’imputato, che abbia scelto di non astenersi dalla testimonianza, assume la qualità di testimone al pari di ogni altro soggetto chiamato a testimoniare. E dunque con tutti gli obblighi connessi alla qualità di testimone...