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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 24 febbraio 2014, n. 4323. Si applica la normativa sulla responsabilità disciplinare dei magistrati al giudice che si sia reso responsabile a causa di negligenza di ritardi nei depositi fino a 1.038 giorni oltre i 60 giorni

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 24 febbraio 2014, n. 4323 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente Sez. Dott. MASSERA...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 16 gennaio 2014, n. 773. Se il ricorso è dichiarato inammissibile, il proponente può essere condannato al pagamento del contributo unificato in misura doppia.

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 16 gennaio 2014, n. 773 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente Sez. Dott. CECCHERINI...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 20 gennaio 2014 n. 1002. Non può subire la sanzione della censura o dell’avvertimento l’avvocato che esercitando l’azione penale nei confronti di un collega, per conto di un suo ex cliente, abbia fatto ‘soltanto’ i consueti approfondimenti sul fondamento dell’azione, senza prevedere ulteriori indagini per via del fatto che non si trattava di un quisque de populo ma di un legale

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 20 gennaio 2014 n. 1002[1]   Contrariamente a quanto statuito in sede disciplinare, la norma deontologica non imponeva né impone una valutazione fattuale improntata ad un ben “maggiore approfondimento, dovendo agire contro dei colleghi. Tale, invero singolare affermazione appare, difatti, in contrasto con elementari principi costituzionali,...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 20 gennaio 2014 n. 1009. Poiché l’istanza di regolamento preventivo di giurisdizione introduce una fase incidentale del procedimento nel corso del quale viene proposta, l’onere di deposito del decreto di concessione del gratuito patrocinio deve ritenersi assolto qualora il documento sia stato prodotto nelle fasi di merito

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 120 gennaio 2014 n. 1009[1]   Nel caso di specie l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, certamente valida anche per il regolamento di giurisdizione, risultava dalla citazione introduttiva, che richiamava il relativo provvedimento del Consiglio dell’ordine degli avvocati ed il patrocinio, inoltre, era stato assunto...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 14 gennaio 2014, n. 585. L’indennizzo per l’irragionevole durata del processo compete senz’altro anche a chi non si è costituito (o per il tempo in cui non si è costituito), poiché comunque “il contumace è parte del giudizio”.

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 14 gennaio 2014, n. 585 Ragioni di fatto e di diritto della decisione Con il decreto indicato in epigrafe la Corte d’appello di Perugia – nel provvedere anche nei riguardi di altre parti, che non hanno impugnato il provvedimento – ha accolto solo parzialmente la domanda proposta da...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 7 gennaio 2014, n. 61. Nel processo di esecuzione forzata, al quale partecipino piu’ creditori concorrenti, le vicende relative al titolo esecutivo del creditore procedente (sospensione, sopravvenuta inefficacia, caducazione, estinzione) non possono ostacolare la prosecuzione dell’esecuzione sull’impulso del creditore intervenuto il cui titolo abbia conservato la sua forza esecutiva. Tuttavia, occorre distinguere: a) se l’azione esecutiva si sia arrestata prima o dopo l’intervento, poiche’ nel primo caso, non esistendo un valido pignoramento al quale gli interventi possano ricollegarsi, il processo esecutivo e’ improseguibile; b) se il difetto del titolo posto a fondamento detrazione esecutiva del creditore procedente sia originario o sopravvenuto, posto che solo il primo impedisce che l’azione esecutiva prosegua anche da parte degli interventori titolati, mentre il secondo consente l’estensione in loro favore di tutti gli atti compiuti finche’ il titolo del creditore procedente ha conservato validita’

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite Sentenza 7 gennaio 2014, n. 61 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente di Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez....