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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1032. E' inammissibile il ricorso per revocazione qualora venga articolata, attraverso un presunto errore di fatto, una censura relativa ad un error in iudicando, ovvero quando si chieda la rivalutazione di un punto controverso sul quale la sentenza si è espressamente pronunziata

Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1032 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8010 del 2014, proposto da: Fe. s.p.a., rappresentata e difesa dagli avv. Ca.A. Pi. ed altri, con...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 marzo 2015, n. 1034. L'accordo di programma costituisce atto di pianificazione e programmazione urbanistica volto alla riqualificazione di aree a mezzo di una disciplina sostanzialmente concordata tra i firmatari dell'atto stesso. Le convenzioni ad esso accessive costituiscono, invece, strumenti di attuazione, aventi carattere negoziale a valenza pubblicistica e sono quindi soggette alla disciplina di diritto pubblico degli accordi ex art. 11, L. n. 241 del 1990

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 marzo 2015, n. 1034 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9943 del 2011, proposto da: Societa’ Immobiliare G. S.r.l., rappresentata e difesa dagli avv.ti En.Lu. ed altri,...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 3 marzo 2015, n. 1036. Accertata la illegittimità della procedura espropriativa intrapresa dall'Amministrazione, la medesima è tenuta ad avviare il procedimento di cui all'art. 42 bis, D.P.R. n. 327 del 2001, finalizzato all'adozione di un provvedimento di acquisizione dei fondi in questione al patrimonio indisponibile del soggetto stesso, strumentali all'attuazione degli interessi istituzionali. L'adozione dell'atto costitutivo del trasferimento dei suoli non è peraltro subordinato funzionalmente al pagamento delle somme dovute a titolo di risarcimento dei danni. Invero l'indennizzo dovuto in ragione della "spoliazione" dei beni in capo ai privati proprietari deriva direttamente dall'attività illecita sub specie di illegittima occupazione e trasformazione del suolo, evento che una volta accertata la condotta contra legem causativa di danno impone alle Amministrazioni Pubbliche ed ai soggetti preposti alle procedure espropriative, di risarcire i proprietari per i danni sofferti.

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 3 marzo 2015, n. 1036 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5859 del 2014, proposto da: In. S.p.A., rappresentata e difesa dagli avv.ti Pa.St.Ri., Sa.Pi., con domicilio eletto...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 26 febbraio 2015, n. 962. Le scelte compiute dall’Amministrazione in sede di variante sono espressione dell’ampia discrezionalità tecnica di cui essa dispone in materia e dalla quale discende la loro sindacabilità solo nei ristretti limiti costituiti dalla manifesta illogicità arbitrarietà ed evidente travisamento dei fatti

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 26 febbraio 2015, n. 962 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4069 del 2009, proposto da: Ri.Pa., rappresentato e difeso dagli avv. Ro.De., Ga.Pa., con domicilio eletto presso...