Consiglio di Stato sezione V sentenza 22 maggio 2015, n. 2569 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 7849 del 2014, proposto da: HI. S.R.L., in persona del legale rappresentante in...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 14 maggio 2015, n. 2462. Il fortuito ritrovamento in un fondo di un ordigno, risalente al secondo conflitto mondiale, costituisce per il proprietario un evento avente le caratteristiche di inevitabilità e di imprevedibilità tali da escluderne, salva la prova contraria da parte dell’Amministrazione, la responsabilità quale custode e, quindi, l’obbligo conseguente di pagare le spese della sua rimozione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 14 maggio 2015, n. 2462 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3716 del 2013, proposto da: Fr.Fr. e Ma.Fr., rappresentati e difesi dall’Avv. Gi.Ca., del Foro di Perugia,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 maggio 2015, n. 2512. L’ingiunzione di demolizione, in quanto atto dovuto in presenza della constatata realizzazione dell’opera edilizia senza titolo abilitativo o in totale difformità da esso, è in linea di principio sufficientemente motivata con l’affermazione dell’accertata abusività dell’opera. Deve, tuttavia, intendersi fatta salva l’ipotesi in cui, per il lungo lasso di tempo trascorso dalla commissione dell’abuso ed il protrarsi dell’inerzia dell’Amministrazione preposta alla vigilanza, si sia ingenerata una posizione di affidamento nel privato
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 maggio 2015, n. 2512 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2550 del 2012, proposto da: Qu.Gi. ed altri, rappresentati e difesi dall’avv. Be.Gr., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 19 maggio 2015, n. 2537. Prima delle modifiche introdotte dalla legge n. 94 del 2009, solo per i minori stranieri “non accompagnati”, e non anche per quelli “comunque affidati” il rilascio del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età era condizionato alla frequenza, per almeno due anni, ad un progetto di integrazione sociale e civile. Pure nel nuovo ordinamento ed anche in difetto di una norma intertemporale, è possibile conseguire la conversione del permesso di soggiorno come già accadeva nel previgente sistema, con un’interpretazione secondo ragionevolezza della novella di cui alla legge n. 94 del 2009.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 19 maggio 2015, n. 2537 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5897 del 2011, proposto da: Fl.Re., rappresentato e difeso dagli avv. Fr.Ch. e Si.Ge., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 19 maggio 2015, n. 2535. Il procedimento di verifica della regolarità delle trasmissioni attivato a seguito di denuncia di interferenza causata dall’impianto in questione, presentata da altro operatore, è espressione del potere, intestato all’Ispettorato territoriale, di vigilanza e controllo del corretto uso delle frequenze, di verifica della conformità tecnica degli impianti di telecomunicazioni, di individuazione di impianti non autorizzati, di autorizzazione alle modifiche degli stessi, che ricomprende anche l’adozione di atti di sospensione delle trasmissioni fino al ripristino dell’uso legittimo
Consiglio di Stato sezione III sentenza 19 maggio 2015, n. 2535 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4912 del 2009, proposto da: Ra. S.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 18 maggio 2015, n. 2509. In merito al provvedimento di diniego della domanda di concessione in sanatoria, relativa all’intervento edilizio realizzato in area soggetta al divieto assoluto di edificazione, è infondata la censura di violazione delle garanzie partecipative, costituendo, il divieto, un vincolo assoluto di inedificabilità che comporta l’applicazione dell’art. 33 della legge 28 febbraio 1985 n. 47. Infatti, l’obbligo di comunicazione dell’avvio del procedimento, che non deve essere inteso in senso formalistico, ma risponde all’esigenza di apportate l’apporto collaborativo da parte dell’interessato, viene meno, risolvendosi in un aggravio procedimentale, qualora nessuna effettiva influenza potrebbe avere la partecipazione del privato rispetto alla portata non discrezionale del provvedimento finale, come del previsto dall’art. 21- octies, comma 2° della legge n. 241 del 1990
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 18 maggio 2015, n. 2509 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 515 del 2011, proposto da: Bo.Fe. e Ca.Fr., rappresentati e difesi dall’avvocato Ad.To., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 15 maggio 2015, n. 2489. E’ inammissibile l’appello proposto senza il patrocinio di alcun difensore, nel caso in cui l’appellante non risulti aver dedotto o comunque dimostrato di essere titolare della qualità per esercitare il relativo ufficio, in tal modo violando l’art. 101, comma 1°, del c.p.a., ai sensi del quale l’appello deve riportare la sottoscrizione del ricorrente, se sta in giudizio personalmente ai sensi dell’articolo 22, comma 3°, a norma del quale la parte o la persona che la rappresenta, quando ha la qualità necessaria per esercitare l’ufficio di difensore con procura presso il giudice adito, può stare in giudizio senza il ministero di altro difensore, oppure del difensore con indicazione, in questo caso, della procura speciale rilasciata anche unitamente a quella per il giudizio di primo grado. Nel giudizio amministrativo innanzi al Consiglio di Stato, inoltre, le parti devono avvalersi obbligatoriamente del ministero di avvocati ammessi al patrocinio presso le giurisdizioni superiori; costituisce eccezione a detta regola la possibilità della difesa personale prevista dall’art. 23 del c.p.a.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 maggio 2015, n. 2489 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso in appello numero di registro generale 4089 del 2015, proposto dal signor Ma.Di.,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 maggio 2015, n. 2400. Nella procedura di gara è inapplicabile una formula matematica di attribuzione del punteggio che individui la migliore offerta pari a zero perché equivale ad una mancata offerta e questo comporta un difetto di elemento essenziale dell’offerta economica
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 maggio 2015, n. 2400 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3972 del 2014, proposto da: Co., in proprio e quale mandataria dell’ATI con IN. spa, in persona...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 maggio 2015, n. 2388. In omaggio al “favor partecipationis” che privilegia interpretazioni più conformi alla sostanza dell’esito competitivo, sono esclusi dalle gare pubbliche coloro che nell’esercizio dell’attività professionale commettano un errore “grave” accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante, non invece chi è autore di mera irregolarita?, inadempienza o ritardo nell’impresa
Consiglio di Stato sezione III sentenza 13 maggio 2015, n. 2388 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9083 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da SO. s.p.a., rappresentata e difesa dall’avv. An.Za., con...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 2333. Posto che nel processo amministrativo, ai sensi dell’art. 101, comma 1, c.p.a. l’effetto devolutivo dell’appello non esclude l’obbligo dell’appellante d’indicare nell’atto di gravame le specifiche critiche rivolte alla sentenza impugnata e le ragioni per le quali le conclusioni cui il primo giudice è pervenuto non sono condivisibili, ne discende che non può escludersi una pronuncia di inammissibilità del mezzo di impugnazione, nel caso di carenze dell’atto
Consiglio di Stato sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 2333 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6231 del 2014, proposto da: Azienda Agricola D., rappresentati e difesi dall’avv. Ma.Ce., con domicilio eletto presso...