Consiglio di Stato sezione V sentenza 22 febbraio 2016, n. 703 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7165 del 2015, proposto da Co. s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 febbraio 2016, n. 722. L’art. 167 comma 5 d.lgs. n. 163 del 2006, in tema di procedure di approvazione dei progetti, prevede che “il soggetto aggiudicatore ha facoltà di avviare la procedura di localizzazione dell’opera e di valutazione di impatto ambientale sulla scorta del progetto definitivo, anche indipendentemente dalla redazione e dalla approvazione del progetto preliminare”. Dall’esame della disposizione appena citata, deriva la possibilità di avviare una nuova procedura finalizzata al raggiungimento di un’intesa sulla localizzazione dell’opera in sede di approvazione del progetto definitivo: tale procedura, che garantisce gli interessi dei soggetti coinvolti nel processo di realizzazione dell’opera, è consentita non soltanto in caso di assenza o mancata approvazione del progetto preliminare, ma “anche” in caso di approvazione di un progetto preliminare. In ossequio ai principi di economicità e buon andamento dell’azione amministrativa, infatti, non risponderebbe a canoni di ragionevolezza la riattivazione di tutto l’iter procedimentale a fronte di ogni modifica progettuale da apportare: il coinvolgimento degli interessi dei soggetti coinvolti si sarebbe, dunque, già espresso nel consenso alla localizzazione delle opere contenute
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 22 febbraio 2016, n. 722 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10716 del 2014, proposto da: It. No. On. ed altri con domicilio eletto presso Gi. Fi....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 febbraio 2016, n. 723. Qualora il ricorrente impugni dinanzi al Giudice uno strumento urbanistico, anche particolareggiato, od una variante e, in generale, un atto preordinato alla definizione di un corretto assetto del territorio, la dimostrazione circa i danni patrimoniali subiti e, in generale, circa il deterioramento delle condizioni di vita risulta necessaria. L’obbligatoria allegazione dei pregiudizi subiti, in tal caso, è giustificata dalla necessità di evitare che il ricorso si fondi sulla generica lesione all’ordinato assetto del territorio da parte di uno qualunque dei residenti o di enti esponenziali: infatti, la pianificazione territoriale rientra nell’alveo della discrezionalità amministrativa e non può incontrare limiti in situazioni di mero fatto non tutelate specificamente dall’ordinamento
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 22 febbraio 2016, n. 723 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10718 del 2014, proposto da: It. No. On., Associazione “Co. e La. di Or.”, rappresentati e difesi...
Consiglio di Stato, sezioneVI, sentenza 23 febbraio 2016, n. 740. Le controversie riguardanti l’inserimento nelle graduatoria permanenti e ad esaurimento, non concernendo la sola attribuzione del punteggio per la collocazione di una graduatoria in cui si è già inseriti, ma anche gli atti regolamentari che definiscono le modalità generali di accesso alle graduatorie ad esaurimento, appartengono alla giurisdizione al giudice amministrativo, venendo in rilievo la stessa regola ordinatoria posta a presidio dell’ingresso in graduatoria
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 23 febbraio 2016, n. 740 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10089 del 2015, proposto da: Sa. Ba. ed altri, con domicilio eletto presso l’avv. Lu. Fo. in...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 12 febbraio 2016, n. 621. Spetta al Giudice amministrativo la giurisdizione esclusiva per l’adeguamento dei prezzi che sono stabiliti da fonti normative, e che attribuiscono all’Amministrazione appaltante una potestà discrezionale e la possibilità di valutazioni autoritative. La sentenza ha precisato che spetta invece al Giudice ordinario la giurisdizione nell’ipotesi che la clausola per questa revisione sia stata autonomamente pattuita dalle parti ed inserita nel contratto di appalto
Consiglio di Stato sezione V sentenza 12 febbraio 2016, n. 621 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1080 del 2015, proposto dalla s.r.l. Mo., rappresentata e difesa dall’avvocato Fa.Pa., con domicilio eletto presso il...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 febbraio 2016, n. 498. Ogni trasformazione edilizia del territorio necessita di essere previamente assentita dall’amministrazione comunale, anche quando sia quest’ultima proprietaria del suolo ovvero della costruzione oggetto di ristrutturazione ma l’iniziativa dell’intervento faccia capo ad un privato (nella specie, al gestore di un chiosco-bar). Altro è il caso delle opere realizzate a iniziativa della stessa amministrazione comunale proprietaria, in cui l’approvazione dell’opera con delibera di Consiglio comunale (ovvero della Giunta, nei casi previsti dalla legge) assorbe ex se – ai sensi dell’art. 7 d.P.R. n. 380 del 2001 – l’ordinario procedimento abilitativo delle opere edilizie
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 febbraio 2016, n. 498 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1736 del 2015, proposto da: Eo. s.r.l. e Pa. s.r.l., in persona dei rispettivi rappresentanti legali, rappresentate...
Consiglio di Stato, sezione VI, ordinanza 8 febbraio 2016, n. 509. È stata rimessa all’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato la questione se, nell’ipotesi che il termine di impugnazione cada nel periodo di sospensione feriale (1-31 agosto), il 1° settembre debba essere ricompreso nel calcolo di questo termine. L’ordinanza ha ulteriormente precisato che, nella diversa ipotesi che il 1° settembre debba essere considerato come dies a quo, questo giorno non dovrebbe essere compreso nel termine di impugnazione, ai sensi dell’art. 155 del Codice di procedura civile
Consiglio di Stato sezione VI ordinanza 8 febbraio 2016, n. 509 REPUBBLICA ITALIANA Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente ORDINANZA DI RIMESSIONE ALL’ADUNANZA PLENARIA sul ricorso numero di registro generale 9548 del 2015, proposto da: Du.Se. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, in proprio e quale...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 9 febbraio 2016, n. 547. È legittimo il diniego alla domanda di condono edilizio per un’opera relativa ad un’area sottoposta ad atto pubblico di asservimento, disciplinato dall’art. 33, comma 1, lett. d) l. 47/1985, che vieta la sanatoria per le opere soggette a vincoli che comportano l’inedificabilità assoluta. La motivazione ha esattamente precisato che, poiché l’atto di asservimento comporta un vincolo di inedificabilità assoluta, le opere edilizie realizzate non sono condonabili
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 9 febbraio 2016, n. 547 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5189 del 2012, proposto da Vi.Co., rappresentato e difeso dagli avv. En.Bo. e Al.Ca., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 12 febbraio 2016, n. 618. Nei concorsi pubblici, i titoli di preferenza relativi ai figli a carico prevalgono su quelli della minore età. La sentenza ha precisato che il criterio dell’età costituisce soltanto un elemento residuale, e può quindi essere considerato “nei casi di parità dopo la valutazione del merito e dei titoli di preferenza indicati nell’art. 5, comma 4 del dpr 487/1994”
Consiglio di Stato sezione V sentenza 12 febbraio 2016, n. 618 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1890 del 2011, proposto dal signor Gi.Va., rappresentato e difeso dagli avvocati Gi.Ga. e Ma.Co., con domicilio...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 febbraio 2016, n. 507. La nozione di “volume tecnico”, non computabile nella volumetria, corrisponde a un’opera priva di qualsivoglia autonomia funzionale, anche solo potenziale, perché è destinata a solo contenere, senza possibilità di alternative e comunque per una consistenza volumetrica del tutto contenuta, impianti serventi di una costruzione principale per essenziali esigenze tecnico-funzionali della medesima. In sostanza, si tratta di impianti necessari per l’utilizzo dell’abitazione che non possono essere in alcun modo ubicati all’interno di questa, come possono essere -e sempre in difetto dell’alternativa- quelli connessi alla condotta idrica, termica o all’ascensore e simili, i quali si risolvono in semplici interventi di trasformazione senza generare aumento alcuno di carico territoriale o di impatto visivo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 febbraio 2016, n. 507 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3453 del 2015, proposto da: Ma. Sc., rappresentato e difeso dall’avv. Alessandro Gigli; contro Comune di (omissis),...