Consiglio di Stato sezione V sentenza 11 aprile 2016, n. 1415 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 9660 del 2015, proposto dal Comune di Milano, in...
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In materia di operazioni elettorali, nel caso di discordanza dei documenti, è data prevalenza alle tabelle di scrutinio rispetto ai verbali di sezione, considerata la funzione meramente certificatoria che il verbale assolve rispetto alle operazioni effettive riportate nelle tabelle le quali sono compilate contestualmente alle operazioni di spoglio. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 14 aprile 2016, n. 1484
Consiglio di Stato sezione V sentenza 14 aprile 2016, n. 1484 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 9372 del 2015, proposto da: An. D’An., rappresentata e difesa dagli avvocati En....
Deve ritenersi illegittimo il diniego di rinnovo di permesso di soggiorno opposto ad un cittadino extracomunitario per una condanna penale risalente nel tempo, senza aver valutato l’intervenuta dichiarazione di estinzione del suddetto reato per assenza di mende nel quinquennio successivo alla condanna. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 aprile 2016, n. 1423.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 aprile 2016, n. 1423 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5688 del 2010, proposto da: Ministero dell’Interno, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata...
Sussiste l’obbligo dell’Amministrazione di pronunciarsi, anche in assenza di un termine perentorio stabilito in via normativa, sulla base del principio generale per il quale ogni procedimento amministrativo ha un termine. Tale principio consente di fondare la legittimazione ad agire attraverso la procedura del silenzio, quando sono stati superati limiti ragionevoli e non sussistono cause giustificative oggettivamente rilevabili o formalmente dichiarate dall’Amministrazione con atti interlocutori. In tali casi sussiste l’interesse tutelato delle parti alla conclusione del procedimento di emersione, anche se poi spetterà al giudice di valutare se vi sono le condizioni per fissare un termine e quale debba essere questo termine in relazione al tempo trascorso e alla esistenza o meno di cause giustificative. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 aprile 2016, n. 1425.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 aprile 2016, n. 1425 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7564 del 2015, proposto da: Mo. Gu., rappresentato e difeso dall’avv. Fr. Nu., con domicilio eletto presso...
In materia edilizia ed urbanistica il decorso del tempo non esclude il potere sanzionatorio e di controllo dell’amministrazione pubblica, ma se l’ordinanza di demolizione è stata adottata dopo molti anni dal diniego di condono (24 anni), è necessario tenere conto del legittimo affidamento del privato e dell’interesse generale. In particolare, la sentenza ha precisato che è necessaria una “congrua motivazione che indichi, avuto riguardo anche all’entità ed alla tipologia dell’abuso, il pubblico interesse, diverso da quello al ripristino della legalità, idoneo a giustificare il sacrificio del contrapposto interesse privato”. Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 aprile 2016, n. 1393.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 aprile 2016, n. 1393 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3935 del 2013, proposto da Am. Pe., rappresentato e difeso dagli avvocati Ma. Bo., En. Gi. e...
In materia di rimborso delle spese legali al pubblico dipendente il fatto oggetto del giudizio penale deve essere stato compiuto nell’esercizio delle attribuzioni affidate al dipendente e deve esservi un nesso di strumentalità tra l’adempimento del dovere ed il compimento dell’atto, nel senso che il dipendente non avrebbe assolto ai suoi compiti se non ponendo in essere quella determinata condotta. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 aprile 2016, n. 1406.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 aprile 2016, n. 1406 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9334 del 2009, proposto da: Ma. Ra., rappresentato e difeso dall’avv. Ma. Ba., con domicilio eletto presso...
Nel giudizio elettorale il principio della specificità dei motivi di censura e dell’onere della prova è da considerarsi attenuato in considerazione della situazione di obiettiva difficoltà in cui si trova il soggetto che ha interesse a contestare le operazioni elettorali illegittime sulla base di dati informativi di carattere indiziario e della correlata esigenza di garantire l’effettività della tutela giurisdizionale sancita dagli artt. 24 e 113 Cost., per cui è necessario e sufficiente, ai fini dell’ammissibilità del ricorso o delle singole doglianze, che l’atto introduttivo indichi, non in termini astratti ma con riferimento a fattispecie concrete, la natura dei vizi denunziati, il numero delle schede contestate e le sezioni cui si riferiscono, mentre si appalesano inammissibili azioni esplorative volte al mero riesame delle operazioni svolte. Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 13 aprile 2016, n. 1477.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 13 aprile 2016, n. 1477 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quinta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 3995 del 2015, proposto da: A.R., rappresentato e difeso dagli avvocati Sa. St....
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 12 aprile 2016, n. 7. Le controversie aventi ad oggetto la declaratoria della consistenza dell’insegnamento di sostegno ed afferenti alla fase che precede la formalizzazione del piano educativo individualizzato (PEI) restano affidate alla cognizione del giudice amministrativo. Prima della definizione del piano che stabilisce il numero di ore di sostegno necessario a garantire una corretta formazione all’alunno disabile, infatti, l’Amministrazione scolastica resta pienamente investita delle potestà relative alla formazione del PEI e, soprattutto, nella fase che precede la definizione dello stesso, risulta inconfigurabile qualsivoglia profilo discriminatorio, che appare ravvisabile solo nell’omessa, parziale o incompleta attuazione del piano e che concreta, a ben vedere, l’identificazione della giurisdizione ordinaria, come provvista di capacità cognitoria, ai sensi dell’art. 28 d.lgs. n. 150 del 2011
CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 12 aprile 2016, n.7 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 15 di A.P. del 2015, proposto da: Sonia C., rappresentata e difesa dall’avv. Simona Marotta, con domicilio eletto presso Segreteria Sezionale CdS in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13; contro Ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e della Ricerca, rappresentato...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 aprile 2016, n. 1355. Il generale principio della temporaneità delle misure di salvaguardia, aventi natura eccezionale e derogatoria, e della ragionevole durata del loro termine di efficacia, vincola le Amministrazioni in generale ed anche le Regioni al fine di evitare un incontrollato trascinamento in avanti della durata delle suddette misure impeditive, onde scongiurare il rischio che all’effetto tipico, di natura meramente cautelare, si sovrapponga quello improprio di una permanente compressione del diritto di proprietà, anche con riferimento ai pur tutelati valori ambientali
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 aprile 2016, n. 1355 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9054 del 2013, proposto da: St. Vi., rappresentato e difeso dall’avv. Le. La., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 aprile 2016, n. 1356. Ai fini della stessa ammissibilità della domanda risarcitoria, non basta il solo annullamento dell’atto lesivo, ma è pure necessario che vi sia l’elemento soggettivo della colpa, dovendosi verificare se l’adozione e l’esecuzione dell’atto impugnato siano avvenute in violazione delle regole d’imparzialità, correttezza e buona fede, cui l’esercizio della funzione pubblica si deve costantemente attenere
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 aprile 2016, n. 1356 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Quarta ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso n. 5851/2009 RG, proposto dalla DU. Co. Ap. e Re. s.r.l., corrente in Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore,...