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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 30 luglio 2014, n. 4025. Nel procedimento di affidamento di lavori pubblici le pubbliche amministrazioni se, dopo aver stipulato il contratto di appalto, rinvengono sopravvenute ragioni di inopportunità della prosecuzione del rapporto negoziale, non possono utilizzare lo strumento pubblicistico della revoca dell’aggiudicazione ma devono esercitare il diritto potestativo disciplinato dall’art. 134 del D.L.vo . 163 del 2006.

  CONSIGLIO DI STATO sezione V sentenza 30 luglio 2014, n. 4025     SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 6206 del 2014, proposto da: sul ricorso numero di registro generale 6206 del 2014, proposto da: Consorzio Cooperative Costruzioni – C.C.C. Società cooperativa, in persona del...

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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 agosto 2014, n. 4123. Il risarcimento del danno provocato dal provvedimento amministrativo illegittimo postula la dimostrazione del nesso di causalità fra la sua emanazione e l'effetto lesivo, con la conseguenza che il nesso causale deve essere escluso, ai sensi degli artt. 1227 c.c. e 30 c.p.a., qualora nella catena causale il fatto lesivo sia anche in parte imputabile allo stesso danneggiato

Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 agosto 2014, n. 4123 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10086 del 2008, proposto da: Sc.Al., rappresentato e difeso dall’avv. Ri.Lo., con domicilio eletto presso lo studio...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 28 luglio 2014, n. 4001. La produzione dei documenti previsti dal bando di concorso oltre il termine di dieci giorni dalla pubblicazione della graduatoria concorsuale, espressamente previsto dalla lex specialis a pena di esclusione, comporta l'illegittimità del provvedimento di assunzione del vincitore di un concorso pubblico

Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 luglio 2014, n. 4001 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1049 del 2003, proposto dalla Comunità Montana “Si.”, rappresentata e difesa dall’avv.to Fr.Fi., con domicilio eletto presso...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 22 luglio 2014, n. 3905. L'avvalimento è un istituto a tutela della concorrenza, grazie al quale i soggetti che sono senza l'ausilio di un'altra impresa possono partecipare a una gara. Pertanto si applica anche in presenza di una concessione di servizi pubblici.

  Consiglio di Stato sezione VI sentenza 22 luglio 2014, n. 3905   ESLCUSIONE DALLA GARA DI APPALTO REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9588 del 2013, proposto da: Mo. s.p.a. e El. s.r.l.,...

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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 luglio 2014, n. 3397. Gli affidatari di incarichi di progettazione non possono partecipare agli appalti o alle concessioni di lavori pubblici, nonché agli eventuali subappalti o cottimi, per i quali abbiano svolto la suddetta attività di progettazione; ai medesimi appalti, concessioni di lavori pubblici, subappalti e cottimi non può partecipare un soggetto controllato, controllante o collegato all'affidatario di incarichi di progettazione

Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 luglio 2014, n. 3397 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 473 del 2013, proposto da Consorzio Stabile Pe. soc. coop. a r.l., in persona del legale rappresentante,...