CONSIGLIO DI STATO sezione V sentenza 30 luglio 2014, n. 4025 SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 6206 del 2014, proposto da: sul ricorso numero di registro generale 6206 del 2014, proposto da: Consorzio Cooperative Costruzioni – C.C.C. Società cooperativa, in persona del...
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 agosto 2014, n. 4230. In tema di condotta anticoncorrenziale, al fine di verificare l'esistenza di una siffatta pratica, o accordo, devono ricorrere una serie di coincidenze ed indizi i quali, considerati nel loro insieme, possono rappresentare, in mancanza di un'altra spiegazione coerente, la prova di una violazione delle regole sulla concorrenza, in quanto è ben difficile che di una intesa possano rinvenirsi prove dirette, desumibili da materiale documentale o da altre evidenze istruttorie che attestino la conclusione dell'accordo anticoncorrenziale illecito. Poiché sono noti tanto il divieto di partecipare a pratiche e accordi anticoncorrenziali quanto le sanzioni che possono essere irrogate ai contravventori, di norma le attività derivanti da tali pratiche ed accordi si svolgono in modo clandestino, le riunioni sono segrete, spesso in un paese terzo, e la documentazione ad esse relativa è ridotta al minimo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 agosto 2014, n. 4230 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5433 del 2012, proposto da: Jo. & Jo. Spa, in persona del legale rappresentante, rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 agosto 2014, n. 4123. Il risarcimento del danno provocato dal provvedimento amministrativo illegittimo postula la dimostrazione del nesso di causalità fra la sua emanazione e l'effetto lesivo, con la conseguenza che il nesso causale deve essere escluso, ai sensi degli artt. 1227 c.c. e 30 c.p.a., qualora nella catena causale il fatto lesivo sia anche in parte imputabile allo stesso danneggiato
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 agosto 2014, n. 4123 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10086 del 2008, proposto da: Sc.Al., rappresentato e difeso dall’avv. Ri.Lo., con domicilio eletto presso lo studio...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 agosto 2014, n. 4236. In tema di abusi edilizi, la motivazione addotta a sostegno dell'ordine di demolizione si giustifica sulla base della rilevata abusività delle opere. Invero, l'interesse pubblico alla repressione di un abuso è in re ipsa e tale considerazione preclude che, di fronte ad abusi edilizi risalenti nel tempo, si possa dare rilievo a differenti valutazioni, fondate ad esempio sull'eventuale affidamento, non legittimamente generato presso il soggetto che risulti l'attuale utilizzatore dei fabbricati abusivi
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 agosto 2014, n. 4236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7392 del 2013, proposto da: Ca.Ti., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati Gi.Sa....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 agosto 2014, n. 4237. A norma dell'art. 653, comma 1-bis, c.p.p., la sentenza penale irrevocabile di condanna esplica efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare relativamente all'accertamento della sussistenza del fatto e della sua illiceità penale ed all'affermazione che l'imputato lo ha commesso, con conseguente preclusione di ogni correlativo potere di differente valutazione della rilevanza penale del fatto in questione in sede disciplinare. La valutazione in ordine alla gravità dei fatti addebitati in relazione all'applicazione di una sanzione disciplinare e, dunque, in ordine al rapporto tra l'infrazione e il fatto, costituisce espressione di larga discrezionalità amministrativa, non sindacabile dal giudice della legittimità, se non sub specie di eccesso di potere nelle sue varie forme sintomatiche, quali la manifesta illogicità, la manifesta irragionevolezza, l'evidente sproporzionalità e il travisamento dei fatti
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 agosto 2014, n. 4237 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8531 del 2013, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avvocato Ma.Ba., con domicilio eletto presso lo studio...
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 30 luglio 2014, n. 16. La dichiarazione sostitutiva, relativa all’assenza delle condizioni preclusive previste dall’art. 38 d.lgs. n. 163 del 2006, può essere legittimamente riferita in via generale ai requisiti previsti dalla norma e non deve necessariamente indicare in modo puntuale le singole situazioni ostative previste dal legislatore. Una dichiarazione sostituiva siffatta è completa e non necessita di integrazioni o regolarizzazioni mediante l’uso dei poteri di soccorso istruttorio
CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 30 luglio 2014, n. 16 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 19 di A.P. del 2014, proposto da: Accenture Spa, Accenture Technology Solutions Srl, rappresentati e difesi dagli avv. Damiano Lipani, Francesca Sbrana, Luigi Mazzoncini, con domicilio eletto presso Lipani & Partners in Roma, via Vittoria...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 28 luglio 2014, n. 4001. La produzione dei documenti previsti dal bando di concorso oltre il termine di dieci giorni dalla pubblicazione della graduatoria concorsuale, espressamente previsto dalla lex specialis a pena di esclusione, comporta l'illegittimità del provvedimento di assunzione del vincitore di un concorso pubblico
Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 luglio 2014, n. 4001 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1049 del 2003, proposto dalla Comunità Montana “Si.”, rappresentata e difesa dall’avv.to Fr.Fi., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 22 luglio 2014, n. 3905. L'avvalimento è un istituto a tutela della concorrenza, grazie al quale i soggetti che sono senza l'ausilio di un'altra impresa possono partecipare a una gara. Pertanto si applica anche in presenza di una concessione di servizi pubblici.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 22 luglio 2014, n. 3905 ESLCUSIONE DALLA GARA DI APPALTO REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9588 del 2013, proposto da: Mo. s.p.a. e El. s.r.l.,...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 luglio 2014, n. 3397. Gli affidatari di incarichi di progettazione non possono partecipare agli appalti o alle concessioni di lavori pubblici, nonché agli eventuali subappalti o cottimi, per i quali abbiano svolto la suddetta attività di progettazione; ai medesimi appalti, concessioni di lavori pubblici, subappalti e cottimi non può partecipare un soggetto controllato, controllante o collegato all'affidatario di incarichi di progettazione
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 luglio 2014, n. 3397 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 473 del 2013, proposto da Consorzio Stabile Pe. soc. coop. a r.l., in persona del legale rappresentante,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 28 luglio 2014, n. 4020. La sospensione dei lavori per fatti estranei alla volontà del titolare della concessione edilizia costituisce fatto interruttivo dei termini di esecuzione delle opere. Il termine triennale di ultimazione dei lavori deve ritenersi, infatti, interrotto o sospeso in presenza di un factum principis che determini un impedimento assoluto alla loro esecuzione, casistica nella quale ben può rientrare la sospensione lavori disposta dal Pretore ex art. 1171 c.c. per denunzia di nuova opera o di danno temuto
Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 luglio 2014, n. 4020 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3845 del 2003, proposto da: Ma.Wa. e Za.Li., rappresentati e difesi dall’avvocato Gi.Mi., con domicilio eletto presso...