Il potere di risolvere di diritto il contratto avvalendosi della clausola risolutiva espressa è necessariamente governato dal principio di buona fede

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|| n. 13057.

Il potere di risolvere di diritto il contratto avvalendosi della clausola risolutiva espressa è necessariamente governato dal principio di buona fede

Il potere di risolvere di diritto il contratto avvalendosi della clausola risolutiva espressa è necessariamente governato dal principio di buona fede, da tempo individuato dagli interpreti sulla base del dettato normativo (artt. 1175, 1375, 1356, 1366, 1371, cod. civ., etc.) come direttiva fondamentale per valutare l’agire dei privati e come concretizzazione delle regole di azione per i contraenti in ogni fase del rapporto (precontrattuale, di conclusione e di esecuzione del contratto). Il principio di buona fede si pone allora, nell’ambito della fattispecie dell’art. 1456 cod. civ., come canone di valutazione sia dell’esistenza dell’inadempimento, sia del conseguente legittimo esercizio del potere unilaterale di risolvere il contratto, al fine di evitarne l’abuso ed impedendone l’esercizio ove contrario ad essa (ad esempio, escludendo i comportamenti puramente pretestuosi, che quindi non riceveranno tutela dall’ordinamento). Pertanto, pure in presenza della clausola risolutiva espressa, per il contraente non inadempiente vige il precetto generale ex art. 1375 cod. civ., il quale gli impone “in primis” di valutare la condotta di controparte in tale prospettiva collaborativa, dovendo di conseguenza il giudice valutare le condotte in concreto tenute da entrambe le parti del rapporto obbligatorio, allorché sia adito con la domanda volta alla pronuncia dichiarativa ex art. 1456 cod. civ. Da ciò consegue che se da tale valutazione risulti che la condotta del debitore, pur realizzando sotto il profilo materiale il fatto contemplato dalla clausola risolutiva espressa, non è conforme al principio della buona fede, ciò lo condurrà ad escludere la sussistenza dell’inadempimento “tout court” e, quindi, dei presupposti per dichiarare la risoluzione del contratto .

Ordinanza|| n. 13057. Il potere di risolvere di diritto il contratto avvalendosi della clausola risolutiva espressa è necessariamente governato dal principio di buona fede

Data udienza  3 febbraio 2023

Integrale

Tag/parola chiave: Decreto ingiuntivo – Opposizione – Contratto – Contraenti – Comportamento secondo buona fede – Articolo 1375 c.c. – Ricorso – Inammissibilità

 

 

 

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