Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|10 settembre 2021| n. 24522.
Difensore d’ufficio e liquidazione dei compensi.
Il difensore d’ufficio di un imputato in un processo penale ha diritto, in sede di esperimento della procedura di liquidazione dei propri compensi professionali, anche al rimborso delle spese, dei diritti e degli onorari relativi alle procedure di recupero del credito non andate a buon fine (Nel caso di specie, accogliendo il ricorso, la Suprema Corte ha cassato con rinvio l’ordinanza impugnata con la quale il tribunale, nell’accogliere solo parzialmente l’opposizione del professionista, aveva disposto che nulla era dovuto a quest’ultimo a titolo di compensi e di rimborso delle spese sostenute con riferimento alle iniziative infruttuosamente esperite ai fini del recupero del credito al compenso; infatti, osserva la decisione in epigrafe, l’interpretazione costituzionalmente orientata della normativa in materia, induce a ritenere che il difensore d’ufficio, in quanto esercente un “munus publicum”, non può accollarsi gli oneri economici connessi alle imprescindibili attività di recupero del proprio credito al compenso professionale, oneri di cui inevitabilmente l’Erario deve farsi carico). (Riferimenti giurisprudenziali: Cassazione, sezione civile VI, ordinanza 10 settembre 2019, n. 22579; Cassazione, sezione civile VI, ordinanza 20 dicembre 2011, n. 27854).
Ordinanza|10 settembre 2021| n. 24522. Difensore d’ufficio e liquidazione dei compensi
Data udienza 24 febbraio 2021
Integrale
Tag/parola chiave: Procedimento civile – Difensori – Onorari – Prestazioni professionali – Processo penale – Difensore d’ufficio di un imputato – Liquidazione dei compensi professionali – Procedure di recupero del credito non andate a buon fine – Esborsi relativi – Ricomprensione. (Cpp, articolo 97; Disp. att. cod. proc. civ., articolo 118; Dpr, n. 115/2002, articoli 82, 116, 170)
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE 2
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. COSENTINO Antonello – Presidente
Dott. PICARONI Elisa – Consigliere
Dott. ABETE Luigi – Consigliere
Dott. CASADONTE AnnaMaria – Consigliere
Dott. DONGIACOMO Giuseppe – rel. Consigliere
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 36276 – 2019 R.G. proposto da:
Avvocato (OMISSIS) – c.f. M(OMISSIS) – da se medesimo rappresentato e difeso ai sensi dell’articolo 86 c.p.c., elettivamente domiciliato, con indicazione dell’indirizzo p.e.c., in (OMISSIS), presso il proprio studio;
– ricorrente –
contro
MINISTERO della GIUSTIZIA, in persona del Ministro pro tempore;
– intimato –
e
PROCURATORE della REPUBBLICA presso il Tribunale di Ferrara;
– intimato –
avverso l’ordinanza dei 18/19.11.2019 del Tribunale di Ferrara;
udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 24 febbraio 2021 dal consigliere Dott. Abete Luigi.
MOTIVI IN FATTO ED IN DIRITTO
1. L’avvocato (OMISSIS) veniva nominato difensore d’ufficio di (OMISSIS) nel procedimento penale iscritto al n. 3621/2016 r.g.n. r. innanzi al Tribunale di Ferrara.
2. Assolto l’incarico, l’avvocato (OMISSIS), esperite invano le procedure pur esecutive volte al recupero del suo credito al compenso, domandava ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, articolo 116 la liquidazione delle spettanze a lui dovute ed il rimborso delle spese anticipate.
3. Con decreto depositato il 17.5.2019 il Tribunale di Ferrara rigettava l’istanza.
4. L’avvocato (OMISSIS) proponeva opposizione.
Il Ministero della Giustizia non si costituiva.
5. Con ordinanza dei 18/19.11.2019 il Tribunale di Ferrara accoglieva parzialmente l’opposizione e, per l’effetto, liquidava in favore dell’opponente la somma di Euro 300,00 per compensi professionali, oltre al rimborso forfetario e agli accessori di legge; compensava le spese del giudizio di opposizione.
Evidenziava tra l’altro il tribunale che nulla era dovuto all’opponente a titolo di compensi e di rimborso delle spese sostenute con riferimento alle iniziative infruttuosamente esperite ai fini del recupero del credito al compenso.
6. Avverso tale ordinanza ha proposto ricorso l’avvocato (OMISSIS); ne ha chiesto sulla scorta di tre motivi la cassazione con ogni susseguente statuizione anche in ordine alle spese di lite.
Il Ministero della Giustizia non ha svolto difese.
Del pari non ha svolto difese il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara.
7. Il relatore ha formulato ex articolo 375 c.p.c., n. 5), proposta di manifesta infondatezza del primo motivo di ricorso, di manifesta fondatezza del secondo motivo di ricorso, di assorbimento del terzo motivo di ricorso nel buon esito del secondo motivo; il presidente ai sensi dell’articolo 380-bis, comma 1, ha fissato l’adunanza in camera di consiglio.
8. Il ricorrente ha depositato memoria.
9. Con il primo motivo il ricorrente denuncia ai sensi dell’articolo 360 c.p.c., comma 1, n. 2, la violazione delle norme sulla competenza con riferimento al Decreto Legislativo n. 150 del 2011, articolo 15, comma 2; la nullita’ assoluta dell’ordinanza impugnata.
Deduce che competente funzionalmente a conoscere l’opposizione proposta avverso il decreto depositato il 17.5.2019 sarebbe stato il presidente del Tribunale di Ferrara, quale capo dell’ufficio giudiziario di appartenenza del magistrato che aveva emesso l’iniziale decreto.
Deduce quindi che la trattazione e la decisione dell’opposizione da parte di un diverso magistrato e’ causa di nullita’ dell’ordinanza dei 18/19.11.2019 per vizio ex articolo 158 c.p.c. afferente alla costituzione del giudice.
10. Con il secondo motivo il ricorrente denuncia ai sensi dell’articolo 360 c.p.c., comma 1, n. 3, la violazione e falsa applicazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, articoli 82 e 116 e del Decreto Legislativo n. 150 del 2011, articolo 15, comma 5.
Deduce che ha errato il Tribunale di Ferrara a ritenere che il difensore d’ufficio non ha diritto alla liquidazione, a carico dell’erario, degli onorari e delle spese correlate alle procedure invano esperite ai fini del recupero nei confronti dell’assistito del credito al compenso.
Deduce segnatamente che l’interpretazione costituzionalmente orientata della normativa in materia induce a ritenere che il difensore d’ufficio, in quanto esercente un munus publicum, non puo’ accollarsi gli oneri economici connessi alle imprescindibili attivita’ di recupero del proprio credito al compenso professionale, oneri di cui inevitabilmente l’erario deve farsi carico.
11. Con il terzo motivo il ricorrente denuncia ai sensi dell’articolo 360 c.p.c., comma 1, n. 3, la violazione e falsa applicazione degli articoli 91, 92 e 132 c.p.c..
Deduce che ha errato il Tribunale di Ferrara a compensare integralmente le spese del giudizio di opposizione in considerazione dell’accoglimento parziale dell’opposizione e della mancata costituzione del Ministero.
12. Si premette che il collegio appieno condivide la proposta del relatore, che ben puo’ essere reiterata in questa sede.
Vero e’ che il ricorrente, a seguito della notificazione del decreto presidenziale e della proposta, ha provveduto al deposito di memoria ex articolo 380-bis c.p.c., comma 2.
E nondimeno le argomentazioni di cui alla memoria, propriamente con riferimento al primo motivo, non sono – come si dira’ – da condividere.
13. Il primo motivo e’ dunque privo di fondamento e da respingere.
14. E’ sufficiente, ai sensi dell’articolo 118 disp. att. c.p.c., il riferimento all’insegnamento di questa Corte.
Ovvero all’insegnamento secondo cui nel giudizio di opposizione alla liquidazione del compenso degli ausiliari del giudice, l’ordinanza emessa dal giudice monocratico anziche’ dal presidente del tribunale non e’ affetta da nullita’, non essendo configurabili all’interno dello stesso ufficio questioni di competenza tra il suo presidente ed i giudici che sono in servizio, ma solo di distribuzione degli affari in base alle tabelle di organizzazione (cfr. Cass. (ord.) 15.10.2020, n. 22292).
Su tale scorta si rimarca, in ordine al rilievo svolto dal ricorrente in memoria, che non ha valenza alcuna il riscontro di una formale delega da parte del presidente del tribunale in favore del giudice che ha trattato e deciso l’opposizione.
15. Il secondo motivo e’ viceversa fondato e meritevole di accoglimento; il suo buon esito assorbe e rende vana la disamina del terzo motivo.
16. Analogamente e’ sufficiente, ai sensi dell’articolo 118 disp. att. c.p.c., il riferimento all’insegnamento di questa Corte.
Ovvero all’insegnamento secondo cui il difensore d’ufficio di un imputato in un processo penale ha diritto, in sede di esperimento della procedura di liquidazione dei propri compensi professionali, anche al rimborso delle spese, dei diritti e degli onorari relativi alle procedure di recupero del credito non andate a buon fine (cfr. Cass. (ord.) 10.9.2019, n. 22579).
Va condiviso quindi l’assunto del ricorrente secondo cui “il difensore nominato d’ufficio (…) non si debba anche accollare gli oneri economici di una attivita’ prevista per legge” (cosi’ ricorso, pag. 8).
17. In accoglimento e nei limiti del secondo motivo di ricorso l’ordinanza dei 18/19.11.2019 del Tribunale di Ferrara va cassata con rinvio allo stesso tribunale in persona di diverso magistrato anche ai fini della regolamentazione delle spese del presente giudizio di legittimita’.
18. All’enunciazione, in ossequio alla previsione dell’articolo 384 c.p.c., comma 1, del principio di diritto – al quale ci si dovra’ uniformare in sede di rinvio – puo’ farsi luogo per relationem, nei medesimi termini espressi dalla massima desunta dall’insegnamento di questa Corte n. 22579/2019 dapprima citato.
19. In ogni caso, in dipendenza del (parziale) buon esito del ricorso, non sussistono i presupposti perche’, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, articolo 13, comma 1-quater, il ricorrente sia tenuto a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazione a norma del citato D.P.R., articolo 13, comma 1-bis.
P.Q.M.
La Corte cosi’ provvede:
accoglie il secondo motivo di ricorso, cassa in relazione e nei limiti del medesimo motivo l’ordinanza dei 18/19.11.2019 del Tribunale di Ferrara e rinvia allo stesso tribunale in persona di diverso magistrato anche ai fini della regolamentazione delle spese del presente giudizio di legittimita’;
rigetta il primo motivo di ricorso;
In caso di diffusione omettere le generalità e gli altri dati identificativi dei soggetti interessati nei termini indicati.
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