Corte di cassazione – Sezione I civile – Sentenza 12 giugno 2012 n. 9546. Il genitore collocatario non può introdurre il figlio alla nuova fede religiosa alla quale ha aderito Il testo integrale[1] Aprire il seguente collegamento Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 giugno 2012 n. 9546 Lo ha stabilito la Cassazione con...
Author: D'Isa (Renato D'Isa)
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 01 giugno 2012, n. 8862. Oltre all’addebito della separazione è possibile la condanna al risarcimento dei danni non patrimoniali in favore della moglie
Suprema Corte di Cassazione Sezione Prima Sentenza del 01 giugno 2012, n. 8862 Svolgimento del processo Il Tribunale di Macerata, con sentenza in data 16-26 marzo 2009, pronunciava la separazione giudiziale ore tra i coniugi F.L. e B.C., con addebito al marito, assegnando la casa coniugale alla moglie e disponendo l’affidamento congiunto delle figlie minori...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 giugno 2012, n.9437. In caso di danno per le lesioni riportate a seguito di una caduta da un allievo, minore di età, di una scuola di sci
Le massime 1. In caso di danno per le lesioni riportate a seguito di una caduta da un allievo, minore di età, di una scuola di sci, l’iscrizione e l’ammissione del medesimo al corso determina la nascita di un vincolo contrattuale che fa sorgere a carico della scuola l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e l’incolumità...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 aprile 2012, n.5965. Il dolo incidente attiene alla formazione del contratto e la sua eventuale esistenza non incide sulla possibilità di far valere i diritti sorti dal medesimo, ma comporta soltanto che il contraente in mala fede – ossia che ha violato l’obbligo di buona fede di cui all’art. 1337 c.c. – è responsabile dei danni provocati dal suo comportamento illecito ed i danni vanno commisurati al “minor vantaggio”, ovvero al “maggior aggravio economico” prodotto dal comportamento tenuto in violazione dell’obbligo di buona fede
La massima Il dolo incidente attiene alla formazione del contratto e la sua eventuale esistenza non incide sulla possibilità di far valere i diritti sorti dal medesimo, ma comporta soltanto che il contraente in mala fede – ossia che ha violato l’obbligo di buona fede di cui all’art. 1337 c.c. – è responsabile dei danni...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 8 giugno 2012, n.9371. L’esigenza di preservare l’habitat domestico, inteso come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola la vita familiare, costituente la ragione dell’applicazione dell’istituto dell’assegnazione della casa familiare, viene meno ove tale presupposto sia carente, per essersi i figli già sradicati dal luogo in cui si svolgeva la esistenza della famiglia.
La massima L’esigenza di preservare l’habitat domestico, inteso come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola la vita familiare, costituente la ragione dell’applicazione dell’istituto dell’assegnazione della casa familiare, viene meno ove tale presupposto sia carente, per essersi i figli già sradicati dal luogo in cui si...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 17 maggio 2012, n. 2847. In tema di distanze legali tra gli edifici rientrano nel concetto civilistico di costruzioni le parti dell’edificio (quali, ad esempio, le scale e le terrazze) che, seppur non corrispondono a volumi abitativi coperti, sono destinate ad estendere nonché ampliare la consistenza del fabbricato.
La massima In tema di distanze legali tra gli edifici rientrano nel concetto civilistico di costruzioni le parti dell’edificio (quali, ad esempio, le scale e le terrazze) che, seppur non corrispondono a volumi abitativi coperti, sono destinate ad estendere nonché ampliare la consistenza del fabbricato. Non sono, invece, computabili quelle sporgenze estreme del fabbricato che...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 8490 del 28 maggio 2012. Ai fini della configurabilità di una scrittura privata come testamento olografo, non è sufficiente il riscontro della sussistenza dei requisiti di forma individuati dall’articolo 602 Codice Civile, occorrendo altresì l’accertamento della oggettiva riconoscibilità nella scrittura della volontà attuale del suo autore di compiere un atto di disposizione del proprio patrmonio per il tempo successivo al suo decesso.
Il testo integrale aprire il seguente collegamento Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 8490 del 28 maggio 2012 Ai fini della configurabilità di una scrittura privata come testamento olografo, non è sufficiente il riscontro della sussistenza dei requisiti di forma individuati dall’articolo 602 Codice Civile, occorrendo altresì l’accertamento della oggettiva riconoscibilità nella scrittura della...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 8902 del 8 maggio 2012. Sussiste l’esimente dell’esercizio del diritto di cronaca (nella specie giudiziaria) qualora il titolo dell’articolo attribuisca alla persona offesa – nei cui confronti penda un procedimento penale – una condotta avente riscontro negli atti giudiziari e nell’oggetto dell’imputazione e corrispondente al contenuto dell’articolo.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 8902 del 8 maggio 2012 Svolgimento del processo Con sentenza del 30 dicembre 2005 la Corte di appello di Napoli rigettava l’appello proposto da F.P.M. sulle seguenti considerazioni: 1) gli articolisti avevano riferito un fatto storico: l’arresto del P. nel dicembre 1993 per tentata concussione precisando che...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 25 maggio 2012, n. 20212. Una prognosi di inutilità del dibattimento relativa alla evoluzione, in senso favorevole all’accusa, del materiale probatorio raccolto – e non un giudizio prognostico in esito al quale il giudice pervenga ad una valutazione di innocenza dell’imputato – può condurre ad una sentenza di non luogo a procedere.
Suprema Corte di Cassazione Sezione VI sentenza del 25 maggio 2012, n. 20212 Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cremona, ha proposto appello (convertito in ricorso per cassazione) avverso la sentenza ex art. 425 cod. proc. pen. dell’11 novembre 2010, del G.U.P. presso il Tribunale di Cremona, pronunciata nei confronti di L.G., prosciolto...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 maggio 2012, n. 8773. La mancanza di intesa sessuale rende legittimo l’abbandono del tetto coniugale, in quanto debitamente comprovata, e non costituisce violazione dell’obbligo matrimoniale. Di conseguenza non può essere motivo di addebito della separazione.
La massima La mancanza di intesa sessuale rende legittimo l’abbandono del tetto coniugale, in quanto debitamente comprovata, e non costituisce violazione dell’obbligo matrimoniale. Di conseguenza non può essere motivo di addebito della separazione. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza 31 maggio 2012, n. 8773 Svolgimento del processo Con sentenza in data 16/03/2009 il...