Ai sensi dell’art. 10, comma l, lettera c), del TUE, le opere di ristrutturazione edilizia necessitano di permesso di costruire se consistenti in interventi che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino, modifiche del volume, dei prospetti, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee...
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 10 ottobre 2017, n. 46480. Le differenze tra la vecchia “Super Dia” prevista dall’art. 22, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e la nuova “Super Scia”, introdotta dal d. lgs. n. 222/16
In tema di reati edilizi, la vecchia “Super Dia” prevista dall’art. 22, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e la nuova “Super Scia”, introdotta dal d. lgs. n. 222/16, differiscono per struttura, contenuti e forme procedurali dalla Scia ordinaria; ne consegue che la sanatoria prevista dall’art. 37, d.P.R. citato può essere richiesta unicamente per gli...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 3 novembre 2016, n. 4610
Nel caso della SCIA, il terzo, titolare di un interesse legittimo pretensivo all’adozione di atti sfavorevoli per il destinatario dell’azione amministrativa, può chiedere giudizialmente la condanna dell’amministrazione all’esercizio dei poteri che devono avere i requisiti che giustificano l’autotutela amministrativa. L’esercizio di tale potere di autotutela su denunzia del terzo tuttavia si differenzia in modo peculiare...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 luglio 2015, n. 3397. È legittimo il divieto del Dirigente comunale alla prosecuzione dell’attività di uno stabilimento balneare effettuata in base alla s.c.i.a. (segnalazione certificata di inizio attività). La sentenza ha esattamente motivato che nel caso di specie questa segnalazione non era sufficiente, perché tale attività richiedeva la valutazione di interessi sensibili (ambientali, paesaggio, sicurezza), ed era quindi necessario: a) il nulla osta della Soprintendenza; b) l’autorizzazione di pubblica sicurezza (art. 80 del Testo unico di pubblica sicurezza) che presuppone la verifica della solidità del manufatto e dell’esistenza di uscite adatte allo sgombero
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 luglio 2015, n. 3397 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1532 del 2013, proposto da: Ba. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 4 febbraio 2013, n. 500. Nel nostro ordinamento non è prevista alcuna ipotesi nel processo amministrativo in cui il privato possa proporre un’azione cautelare pure (cosa invece possibile nel giudizio innanzi al giudice ordinario): l’azione cautelare, nel processo amministrativo, è infatti inscindibilmente connessa alla proposizione di un ricorso vertente sulla legittimità del provvedimento impugnato. In altri termini “l’attuale sistema processuale amministrativo non ammette una domanda cautelare “pura”, ossia non agganciata a una domanda di merito
Consiglio di Stato Sezione IV Sentenza 4 febbraio 2013, n. 500 N. 00500/2014REG.PROV.COLL. N. 04700/2013 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello nr. 4700 del 2013, proposto dal professor Michele Mario GRANDE, rappresentato e difeso dagli...