Escluso un vulnus alla costituzione per l’imprescrivibilità del diritto a conoscere le proprie origini e l’identità del padre naturale Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 29 novembre 2016, n. 24292 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GIANCOLA Maria...
Tag: rifiuto di sottoporsi all’esame del DNA
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 febbraio 2016, n. 1859. In materia di impugnazione del riconoscimento di figlio nato fuori del matrimonio per difetto di veridicità si affermava (e si afferma) che l’attore deve fornire piena prova della non veridicità del riconoscimento, o almeno un principio di prova (nell’interpretazione meno rigorosa, che si è andata talora affermando negli ultimi anni) prima di poter dare ingresso ad un esame genetico sul padre (o la madre) vivente, o magari defunto, previa esumazione del cadavere. Raramente e comunque solo di recente si è data rilevanza al rifiuto di sottoporsi al predetto esame, ma comunque sempre, sulla base di congrua documentazione prodotta ovvero dopo un’adeguata istruttoria testimoniale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 febbraio 2016, n. 1859 Svolgimento del processo Con citazione notificata in data 07/06/2006, G.S. e B.N. rispettivamente cugino di G.F. e vedovo di G.A. , a sua volta, zia di G.F. , convenivano in giudizio quest’ultimo, davanti al Tribunale di Savona, per sentir dichiarare che egli non...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 dicembre 2015, n. 25675. Nel giudizio promosso per la dichiarazione giudiziale di paternità naturale, il rifiuto ingiustificato del padre di sottoporsi agli esami ematologici può essere liberamente valutato dal giudice, ai sensi dell’art. 116, secondo comma, cod. proc. civ., anche in assenza di prova dei rapporti sessuali tra le parti, non derivando da ciò né una restrizione della libertà personale del preteso padre, che conserva piena facoltà di determinazione in merito all’assoggettamento o meno ai prelievi, né una violazione del diritto alla riservatezza, essendo rivolto l’uso dei dati nell’ambito del giudizio solo a fini di giustizia, mentre il sanitario, chiamato a compiere l’accertamento, è tenuto al segreto professionale ed al rispetto dalla disciplina in materia di protezione dei dati personali
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 dicembre 2015, n. 25675 Ragioni in fatto e in diritto della decisione 1.- Con la sentenza impugnata (depositata il 30.7.2013) la Corte di appello di Ancona, in riforma della decisione del tribunale, ha accolto la domanda di riconoscimento di paternità proposta da P.P. nei confronti di L.F.S....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 31 luglio 2015, n. 16226. Nel giudizio promosso per l’accertamento della paternità, il rifiuto di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile da parte del giudice, ex art. 116, secondo comma, cod. proc. civ., di così elevato valore indiziario da poter da solo consentire la dimostrazione della fondatezza della domanda
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 31 luglio 2015, n. 16226 Rilevato che 1. I. C., con ricorso del 2 novembre 2010, ha convenuto in giudizio S.L. per sentirlo dichiarare padre della figlia E.M.C. nata a Corigliano Calabro il 9 aprile 2010 2. II Tribunale per i minorenni di Catanzaro, con sentenza n. 41/2013,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 marzo 2015, n. 6136. In tema di filiazione naturale la mancata sottoposizione al test del Dna, può diventare un elemento determinante nel definire il «difetto di veridicità» del riconoscimento
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 marzo 2015, n. 6136 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott....