Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 17 febbraio 2017, n. 7642
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 17 febbraio 2017, n. 7642

Invalido il decreto di applicazione della sorveglianza speciale se la notifica del provvedimento è stata indirizzata solo all’avvocato tramite Pec Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 17 febbraio 2017, n. 7642 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SETTEMBRE...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 31 gennaio 2017, n. 4672 

Oggetto di tutela nel delitto di diffamazione è l’onore in senso oggettivo o esterno e cioè la reputazione del soggetto passivo del reato, da intendersi come il senso della dignità personale in conformità all’opinione del gruppo sociale, secondo il particolare contesto storico. In definitiva, secondo quella che viene comunemente identificata come concezione fattuale dell’onore, ciò...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 29 novembre 2016, n. 50665
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 29 novembre 2016, n. 50665

Affittare a immigrati clandestini, il “favoreggiamento della permanenza di clandestini nel Territorio Italiano”  è sanzionabile solo con il “profitto ingiusto”. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 29 novembre 2016, n. 50665 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZAZA Carlo...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 29 novembre 2016, n.50659
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 29 novembre 2016, n.50659

È da escludere che la mera attribuzione della qualità di omosessuale – attinente alle preferenze sessuali dell’individuo – abbia di per seé un carattere lesivo della reputazione del soggetto passivo e ciò tenendo conto dell’evoluzione della percezione della circostanza da parte della collettività SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZ. V PENALE SENTENZA 29 novembre 2016, n.50659...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 8 novembre 2016, n. 46692
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 8 novembre 2016, n. 46692

Non sussiste bancarotta documentale nel caso in cui non vengano prodotte le documentazioni di cui si sostiene l’occultamento ma si faccia solo un ipotetico riferimento a quelle   Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 8 novembre 2016, n. 46692 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 settembre 2016, n. 39681

E’ amministratore di fatto non chi eserciti tutti i poteri propri dell’organo di gestione ma quantomeno un’apprezzabile attività gestoria, svolta in modo non episodico o occasionale. Ne consegue che la prova della posizione di amministratore di fatto si traduce nell’accertamento di elementi sintomatici dell’inserimento organico del soggetto con funzioni direttive nella società Suprema Corte di...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 14 settembre 2016, n. 38239
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 14 settembre 2016, n. 38239

Nel processo penale, in caso di revoca o rinunzia del difensore di fiducia, l’avvocato può continuare a compiere «tutte quelle attività processuali il cui svolgimento risulti incompatibile con il decorso del termine concesso al difensore subentrante». E ciò senza che il giudice, in sua assenza, possa semplicemente procedere nella trattazione nominando un avvocato d’ufficio. Questo...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 giugno 2016, n. 25080
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 giugno 2016, n. 25080

Ai fini del delitto di minaccia, l’idoneità intimidatoria di una frase pronunziata (“vieni fuori che facciamo a pugni”) – pur in astratto in grado di integrare la condotta tipizzata dall’art. 612 c.p. – deve essere valutata con riferimento al concreto contesto di riferimento   SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE SENTENZA 16 giugno 2016,...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 19 maggio 2016, n. 21021
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 19 maggio 2016, n. 21021

Al fine dell’accertamento dell’idoneità dell’espressione utilizzata a ledere il bene protetto dalla fattispecie incriminatrice di cui all’art. 595 c.p., occorre fare riferimento ad un criterio di media convenzionale in rapporto alle personalità dell’offeso e dell’offensore nonché al contesto nel quale detta espressione sia pronunciata; nel contempo è necessario considerare che l’uso di un linguaggio meno...

Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 maggio 2016, n. 21021.
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 maggio 2016, n. 21021.

Al fine dell’accertamento dell’idoneità dell’espressione utilizzata a ledere il bene protetto dalla fattispecie incriminatrice di cui all’art. 595 c.p., occorre fare riferimento ad un criterio di media convenzionale in rapporto alle personalità dell’offeso e dell’offensore nonché al contesto nel quale detta espressione sia pronunciata; nel contempo è necessario considerare che l’uso di un linguaggio meno...