Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 4 maggio 2018, n. 19352. L’omessa tenuta della contabilita’, una volta intervenuta la sentenza dichiarativa di fallimento, e’ penalmente sanzionata per la mera possibilita’ di lesione dell’interesse protetto dalla disposizione incriminatrice ed e’ irrilevante la mancanza di un effettivo pregiudizio economico per i creditori o di una reale...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 15 marzo 2018, n. 6411. L’istanza presentata in ritardo rispetto al preavviso richiesto non fa perdere al lavoratore il diritto di godere delle ore accantonate.
Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 15 marzo 2018, n. 6411 L’istanza presentata in ritardo rispetto al preavviso richiesto non fa perdere al lavoratore il diritto di godere delle ore accantonate. Ordinanza 15 marzo 2018, n. 6411 Data udienza 19 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 novembre 2017, n. 27669. A fronte di una domanda del lavoratore che chieda al datore il risarcimento dei danni connessi all’espletamento dell’attivita’ lavorativa
A fronte di una domanda del lavoratore che chieda al datore il risarcimento dei danni connessi all’espletamento dell’attivita’ lavorativa, il giudice adito, una volta accertato l’inadempimento, innanzitutto dovra’ verificare se, in relazione all’evento lesivo, ricorrano le condizioni soggettive e oggettive per la tutela obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali stabilite dal...
Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 16 ottobre 2017, n. 47393. La sola prova della commissione di ripetuti reati di spaccio non può essere sufficiente per l’integrazione del reato associativo
E’ illegittima la custodia cautelare in carcere per il soggetto indagato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti se manca la prova della stabile adesione all’organizzazione criminale. Né la sola prova della commissione di ripetuti reati di spaccio può essere sufficiente per l’integrazione del reato associativo Sentenza 16 ottobre 2017, n. 47393 Data...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 maggio 2017, n. 25927
Il reato previsto dall’art. 483 cod. pen. la condotta del privato che renda, a norma degli artt. 46 e 76 del D.Lgs. n. 445 del 2000, falsa dichiarazione circa stati, qualita? personali e fatti per ottenere un assegno familiare Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 24 maggio 2017, n. 25927 REPUBBLICA ITALIANA IN...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 giugno 2017, n. 31434
Integra il reato di diffamazione la condotta dell’imputato consistita nell’attribuire alla vedova di un suo familiare, comunicando con sue parenti, la volontà di essersi sposata per acquisire la condizione di moglie e poi di vedova, e, quindi, per interesse; tale frase assume un valore intrinsecamente offensivo della reputazione della donna, intesa come il senso della...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 maggio 2017, n. 12712
L’immediatezza e la tempestività che condizionano la validità del licenziamento per giusta causa vanno intesi in senso relativo e possono essere compatibili con un intervallo temporale reso necessario all’accertamento dei fatti da contestare Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 maggio 2017, n. 12712 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 maggio 2017, n.25526
I motivi futili sono individuabili nel caso in cui la determinazione criminosa sia stata indotta da uno stimolo esterno di tale levità, banalità e sproporzione, rispetto alla gravità del reato, da apparire, secondo il comune modo di sentire, assolutamente insufficiente a provocare l’azione criminosa e da potersi considerare, più che una causa determinante dell’evento,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2017, n. 2965
Nel rapporto di lavoro subordinato, il tempo occorrente per indossare la divisa aziendale, ancorché relativo alla fase preparatoria del rapporto, deve essere autonomamente retribuito ove la relativa prestazione, pur accessoria e strumentale rispetto alla prestazione lavorativa, debba essere eseguita nell’ambito della disciplina d’impresa e sia autonomamente esigibile dal datore di lavoro, il quale può rifiutare...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 gennaio 2017, n. 614
La competenza del giudice del lavoro a conoscere la controversia tra un socio e la cooperativa non è suscettibile di deroga a favore di arbitri, se non in virtù di una clausola compromissoria prevista da contratti e accordi collettivi, sempre che questo avvenga, a pena di nullità, senza pregiudicare per la parti la facoltà di...