L’avvenuto impossessamento di alcuni prodotti aziendali di modesto valore (alimenti e bevande) non è indicativo dell’intensità e volontarietà della condotta della lavoratrice di rompere il rapporto fiduciario tra le parti Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 15 luglio 2016, n. 14575 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 luglio 2016, n. 14204
In tema di dequalificazione professionale, il giudice del merito, con apprezzamento di fatto incensurabile in Cassazione se adeguatamente motivato, può desumere l’esistenza del relativo danno, di natura patrimoniale e il cui onere di allegazione incombe sul lavoratore, determinandone anche l’entità in via equitativa, con processo logico – giuridico attinente alla formazione della prova, anche presuntiva,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 maggio 2016, n. 10541
La cessione di ramo d’azienda è ravvisabile quando quest’ultima dimostri una propria autonomia funzionale già al momento dello scorporo dal complesso cedente e quindi sia in grado di provvedere con i propri mezzi a uno scopo produttivo senza doversi appoggiare alla precedente struttura. Il tutto da un punto di vista cronologico va rapportato al momento...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 maggio 2016, n. 10252
In base al fondamentale ed inderogabile principio dell’immutabilità delle ragioni del recesso, il datore di lavoro non ha l’onere di specificare dettagliatamente le giornate di assenza del dipendente ma se lo fa (come nel caso in esame visto che nella lettera di recesso era stato allegato un prospetto indicante le assenze effettuate) non può poi,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 maggio 2016, n. 10069
a) “Il datore di lavoro ha il potere, ma non l’obbligo, di controllare in modo continuo ed assiduo i propri dipendenti contestando loro immediatamente qualsiasi infrazione al fine di evitarne un possibile aggravamento: un obbligo siffatto, non previsto da alcuna norma di legge ne’ desumibile dai principi di correttezza e buona fede di cui agli...
Il mezzo istruttorio è indispensabile quando appaia idoneo, per lo spessore contenutistico che lo connota, a sovvertire il verdetto di primo grado, nel senso di mutare il contenuto di uno o più giudizi di fatto sui quali si basa la pronuncia impugnata, fornendo un contributo decisivo all’accertamento della verità materiale, in coerenza con i principi del giusto processo. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 aprile 2016, n. 8568.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 aprile 2016, n. 8568 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NOBILE Vittorio – Presidente Dott. LORITO Matilde – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. GHINOY Paola – Consigliere Dott. DI PAOLANTONIO...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 25 marzo 2016, n. 6012. Illegittimo il licenziamento del dipendente del supermercato che utilizzi impropriamente la propria tessera in una lunga serie di acquisti effettuati da terzi, accumulando così illecitamente sulla tessera un numero di punti utili a conseguire vantaggi economici previsti dalle disposizioni aziendali
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 25 marzo 2016, n. 6012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NOBILE Vittorio – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. TRICOMI Irene...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 marzo 2016, n. 6068. La preposizione ad un ufficio, comporta, in mancanza di espresse limitazioni, il conferimento di tutti i poteri di direzione dell’ufficio; per gli uffici di livello dirigenziale la preposizione in forme diverse dal conferimento dell’incarico dirigenziale esclude unicamente le attribuzioni propositive (e di gestione) collegate alla predeterminazione degli obiettivi
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 marzo 2016, n. 6068 Fatto Con ricorso depositato davanti al Tribunale di Modena in data 26 gennaio 2004 il dottor D.F. , direttore della casa di lavoro di Castelfranco Emilia (Modena), agiva nei confronti del Ministero della Giustizia per l’accertamento dello svolgimento delle mansioni superiori di dirigente...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 febbraio 2016, n. 3074. Nell’ambito del vigente regime in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, l’art. 13 del D.Lgs. n. 38 del 2000 prevede l’estensione della copertura assicurativa obbligatoria gestita dall’INAIL anche al danno biologico, ma le somme eventualmente erogate dall’istituto non esauriscono il diritto al risarcimento del danno biologico in capo all’assicurato. Infatti, lo stesso art. 13 cit., dopo aver premesso che le disposizioni in esso contenute si pongono nell’ottica della “attesa della definizione di carattere generale di danno biologico e dei criteri per la determinazione del relativo risarcimento”, definisce il danno biologico solo “in via sperimentale” e ai soli ” fini della tutela dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professional
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO sentenza 17 febbraio 2016, n. 3074 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VITTORIO NOBILE – Presidente – Dott. GIUSEPPE BRONZINI – Consigliere – Dott. LUCIA TRIA – Consigliere – Dott. FEDERICO BALESTRIERI – Consigliere –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 gennaio 2016, n. 585. Il diritto a scegliere la sede di lavoro attribuito dall’art. 33, comma 5, Legge n. 104/1992 ai familiari di soggetti portatori di handicap non è assoluto, potendo essere esercitato «ove possibile»: in applicazione del principio del bilanciamento degli interessi, non può essere fatto valere qualora il suo esercizio leda in misura consistente le esigenze economiche ed organizzative del datore di lavoro, poiché in tali casi, soprattutto per quanto attiene ai rapporti di lavoro pubblico, potrebbe determinarsi un danno per la collettività
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 15 gennaio 2016, n. 585 Svolgimento del processo 1. Con ricorso al giudice del lavoro di Salerno, il prof. G.A. , premesso di essere docente di ruolo presso il Conservatorio musicale (omissis) , esponeva che sua madre P.S.A. , era stata riconosciuta persona affetta da handicap con necessità...