Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 maggio 2015, n. 2211 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7114 del 2012, proposto da: Ma.Cu., Ma.Cu., rappresentati e difesi dagli avv. Gi.Sa., Gi.Pa., con domicilio eletto...
Tag: ordine di demolizione
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 15 aprile 2015, n. 1927. Qualora l’ordine di demolizione dell’opera abusiva sia stato notificato solo al proprietario vivente, una volta decorso il termine per l’adempimento previsto nell’ordine di ripristino, non può farsi derivare in capo agli eredi una così seria conseguenza quale l’acquisizione gratuita del bene al patrimonio comunale, se costoro non sono stati fatti espressi destinatari di un rinnovato ordine di demolizione e, in seguito, non vi hanno, seppur così informati, adempiuto. Nessun onere di avvenuta informazione può essere presunto a questo riguardo in capo agli eredi, essendo la loro successione nella proprietà del bene mortis causa, sicché nulla è loro riferibile
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 15 aprile 2015, n. 1927 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2565 del 2014, proposto da: Or.Gi. ed altri, rappresentati e difesi dagli avvocati Fa.Br. e Iv.So., con...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 13. Non costituisce vizio di legittimità della diffida a demolire opere abusive l'omessa individuazione dell'area che, in caso di mancata di riduzione in pristino entro 90 giorni, formerà oggetto di acquisizione gratuita al patrimonio del Comune. L'individuazione dell'area da acquisire non deve essere necessariamente contenuta nel provvedimento di ingiunzione di demolizione ben potendo essere riportata nel momento in cui si procede all'acquisizione del bene. Il contenuto essenziale dell'ingiunzione di demolizione consiste nel prescrivere la rimozione delle opere abusive, cosicché ai fini della legittimità della stessa basta che vi sia l'analitica indicazione delle opere abusivamente realizzate ma non occorre che vi sia anche l'esatta individuazione dell'area destinata ad essere acquisita al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 13 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2092 del 2014, proposto da Im. s.r.l., in persona del suo legale rappresentante “pro tempore”, rappresentata e...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2014, n. 37473. L'ordine di demolizione delle opere abusive e' sottratto alla regola del giudicato, sicche' ne e' sempre possibile la revoca (in presenza di atti amministrativi incompatibili con la sua esecuzione) ovvero la sospensione (quando sia ragionevolmente prospettabile che, nell'arco di tempi brevissimi, la P.A. adottera' un provvedimento incompatibile con la demolizione). Ne consegue che non e' sufficiente a neutralizzarlo la possibilita' che in tempi lontani e non prevedibili potranno essere emanati atti amministrativi favorevoli al condannato, in quanto non e' possibile rinviare a tempo indeterminato la tutela degli interessi urbanistici che l'ordine di demolizione mira a reintegrare
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 settembre 2014, n. 37473 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 agosto 2014, n. 4236. In tema di abusi edilizi, la motivazione addotta a sostegno dell'ordine di demolizione si giustifica sulla base della rilevata abusività delle opere. Invero, l'interesse pubblico alla repressione di un abuso è in re ipsa e tale considerazione preclude che, di fronte ad abusi edilizi risalenti nel tempo, si possa dare rilievo a differenti valutazioni, fondate ad esempio sull'eventuale affidamento, non legittimamente generato presso il soggetto che risulti l'attuale utilizzatore dei fabbricati abusivi
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 agosto 2014, n. 4236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7392 del 2013, proposto da: Ca.Ti., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati Gi.Sa....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 30 giugno 2014, n. 3282. In tema di abusi edilizi, l'ordine di demolizione, al apri di ogni altro provvedimento sanzionatorio in materia, è un atto vincolato alla constatata abusività, che non richiede alcuna specifica valutazione delle ragioni d'interesse pubblico né una comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati e neppure una motivazione circa la sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione. Ne discende che non è configurabile alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione d'illecito permanente, che il tempo non può legittimare in via di fatto.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 30 giugno 2014, n. 3282 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6683 del 2003, proposto dal Comune di Napoli, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso...