Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 30 novembre 2018, n. 30997. La massima estrapolata: In virtù del principio di unitarietà e onnicomprensività del risarcimento del danno non patrimoniale, deve escludersi che al prossimo congiunto di persona deceduta in conseguenza del fatto illecito di un terzo possano essere liquidati sia il danno da perdita del...
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Una legge straniera che restringa la risarcibilita’ del danno non patrimoniale da perdita del congiunto esclusivamente al caso in cui costui fosse convivente e’ da ritenere contraria all’ordine pubblico italiano
Corte di Cassazione, sezione terza civile, Sentenza 30 aprile 2018, n. 10321. Una legge straniera che restringa la risarcibilita’ del danno non patrimoniale da perdita del congiunto esclusivamente al caso in cui costui fosse convivente e’ da ritenere contraria all’ordine pubblico italiano ai sensi della L. n. 218 del 1995, articolo 16, comma 1 e...
Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 15 febbraio 2018, n. 3767. L’uccisione di una persona fa presumere da sola, ex articolo 2727 c.c., una conseguente sofferenza morale in capo ai genitori, al coniuge, ai figli od ai fratelli della vittima
L’uccisione di una persona fa presumere da sola, ex articolo 2727 c.c., una conseguente sofferenza morale in capo ai genitori, al coniuge, ai figli od ai fratelli della vittima, a nulla rilevando ne’ che la vittima ed il superstite non convivessero, ne’ che fossero distanti (circostanze, queste ultime, le quali potranno essere valutate ai fini...
Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 17 gennaio 2018, n. 907. Il danno non patrimoniale da uccisione del congiunto
Il danno non patrimoniale da uccisione del congiunto, quale tipico danno – conseguenza non coincide con la lesione dell’interesse (ovvero non e’ in re ipsa) e come tale deve essere allegato e provato da chi chiede il relativo risarcimento; tuttavia trattandosi di pregiudizio che si proietta nel futuro e’ consentito il ricorso a valutazioni prognostiche...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 12 luglio 2017, n. 17205
Il segnale stradale di limite di velocità è un dispositivo atto a indicare una prescrizione, che opera solo per chi nella condotta di guida lo percepisce e, dunque, nel senso della sua marcia. Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 12 luglio 2017, n. 17205 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 7 marzo 2017, n. 5605
Al coniuge superstite non deve essere riconosciuto anche il danno patrimoniale per aver assunto dopo la morte del coniuge l’incarico di amministratrice unica e legale rappresentante della società in precedenza amministrate dal defunto coniuge, cosicchè il reddito familiare era rimasto invariato Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 7 marzo 2017, n. 5605 REPUBBLICA ITALIANA...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 13 dicembre 2016, n. 25485
Accolta la richiesta di applicazione delle Tabelle milanesi relativamente al risarcimento dei parenti a seguito della perdita di un congiunto imputabile a un grave incidente stradale Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 13 dicembre 2016, n. 25485 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 8 novembre 2016, n. 22607
Alle somme corrisposte per la perdita di un congiunto in un incidente stradale non si possono chiedere gli interessi al tasso free risk (rendimento cioè dei buoni del Tesoro poliennali) quando il Tribunale ha riconosciuto gli interessi compensativi che sono definiti in questo modo proprio perché compensano il fatto che il creditore abbia avuto la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 gennaio 2016, n. 336. La liquidazione del danno morale iure proprio sofferto per il decesso di un familiare causato del fatto illecito altrui (nella specie per sinistro stradale) sfugge necessariamente ad una previa valutazione analitica e resta affidata ad apprezzamenti discrezionali ed equitativi del giudice di merito, come tali non sindacabili in sede di legittimità, perché, nonostante l’inquadramento del diritto all’integrità psicofisica della persona nell’ambito esclusivo del combinato disposto degli artt. 2059 c.c. e 32 Cost. (nonché delle altre norme costituzionali poste a presidio della detta integrità personale), rimangono validi tutti i principi generali elaborati in tema di quantificazione del danno morale, oltre che di quello biologico
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 13 gennaio 2016, n. 336 Ritenuto in fatto Con atto di citazione notificato il 12 febbraio 2001 V.A.M. in R. , R.E. e R.C. convennero in giudizio B.G. , D.A. e le compagnie assicuratrici Axa Assicurazioni spa e Sai Assicurazione (ora Fondiaria – Sai) dinanzi al Tribunale di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 11152. Se le “tabelle” applicate per la liquidazione del danno non patrimoniale da morte di un prossimo congiunto cambino nelle more tra l’introduzione del giudizio e la sua decisione, il giudice (anche d’appello) ha l’obbligo di utilizzare i parametri vigenti al momento della decisione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 29 maggio 2015, n. 11152 Considerato in diritto Con il primo mezzo è denunciata, in relazione all’art. 360, comma primo, n. 3, cod. proc. civ., violazione o falsa applicazione degli artt. 1226 e 2056 cod. civ., 3, 32, 111 Cost., nonché dedotto vizio di motivazione. La Corte di...
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