Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48289
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48289

Non commette il reato di stalking la moglie che incrociando il marito al supermercato lo guarda “fisso appoggiata la carrello”. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 16 novembre 2016, n. 48289 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SABEONE...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 13 dicembre 2016, n. 52616
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 13 dicembre 2016, n. 52616

Il numero esorbitante di danneggiamenti agli pneumatici – 51 episodi -, e, quindi, la loro reiterazione ossessiva può provocare sulla parte offesa il duplice effetto di molestia, per i ripetuti danni in sé, e di minaccia futura, poiché la ripetizione dei danneggiamenti lascia ragionevolmente presagire che altri analoghi ve ne possano essere SUPREMA CORTE DI...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 28 ottobre 2016, n. 45547

Anche la telefonata muta va considerata come molesta e quindi se reiterata integra il reato di stalking   Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 28 ottobre 2016, n. 45547 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria –...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48268
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48268

Nell’ipotesi di atti persecutori commessi nei confronti della ex compagna, l’attendibilità e la forza persuasiva delle dichiarazioni rese dalla vittima del reato non sono inficiate dalla circostanza che all’interno del periodo di vessazione la persona offesa abbia vissuto momenti transitori di attenuazione del malessere in cui ha ripristinato il dialogo con il persecutore; pertanto, un’attività...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 ottobre 2016, n. 4241
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 13 ottobre 2016, n. 4241

Il Questore, nell’ambito dei suoi poteri discrezionali, può valutare il se ed il quando emanare il provvedimento di ammonizione: oltre ad essere titolare del potere di emettere o meno la misura, egli può decidere se emanare senza indugio il provvedimento di ammonizione, oppure se le circostanze consentano di avvisare il possibile destinatario dell’atto, con l’avviso...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 13 settembre 2016, n. 38089

La condotta di disturbo anche se condotta in un lasso di tempo brevissimo che abbia però ingenerato nella vittima uno stato d’ansia, integra il reato di stalking Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 13 settembre 2016, n. 38089 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE...

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21407

Il delitto di atti persecutori è reato abituale che differisce dai reati di molestie e di minacce, che pure ne possono rappresentare un elemento costitutivo, per la produzione di un evento di “danno”, consistente nell’alterazione delle proprie abitudini di vita o in un perdurante e grave stato di ansia o di paura, o, in alternativa,...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20696.
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20696.

Può configurarsi il concorso tra il reato di atti persecutori e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, giacché quest’ultimo certamente contempla un bene giuridico diverso, in quanto finalizzato a tutelare l’interesse dello Stato ad impedire che la privata violenza si sostituisca all’esercizio della funzione giurisdizionale in occasione dell’insorgere di una controversia. Infatti, ciò che...