In difetto di prova contraria in ordine alla intervenuta conoscenza del decreto di perenzione in data anteriore di centottanta giorni al deposito dell’istanza, quest’ultima, da intendersi nei sensi innanzi esposti, deve essere ritenuta tempestiva e, pertanto, essendosi manifestato l’interesse alla decisione della causa nel merito, il decreto di perenzione deve essere revocato Consiglio di Stato...
Categoria: Sezioni Diritto
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 luglio 2016, n. 2959
Lo stato di degrado di un’area sottoposta a tutela può legittimare le autorità competenti a promuovere la revisione dello strumento pianificatorio, di rango superiore ai piani urbanistici, ormai non più corrispondente all’effettivo stato dei luoghi, non giustificandosene la disapplicazione, mediante provvedimenti di sanatoria concernenti sporadici interventi abusivi commessi da singoli individui, per cui l’avvenuta parziale...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 6 luglio 2016, n. 3000
Il procedimento per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e quello per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) sono preordinati ad accertamenti diversi ed autonomi. Pertanto, ben potrebbe essere negata l’autorizzazione integrata ambientale anche in presenza di una valutazione di impatto ambientale positiva, poiché quest’ultima è di per sé idonea ad esprimere un giudizio definitivo sull’intervento...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 30 giugno 2016, n. 13416
L’agevolazione prima casa spetta al professionista che esercita – ancorché in modo non prevalente – l’attività professionale nel comune ove è ubicato l’immobile acquistato in regime agevolato Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 30 giugno 2016, n. 13416 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27955
Non integra il delitto di cui all’art. 336 cod. pen. la reazione genericamente minatoria dei privato, mera espressione di sentimenti ostili, non accompagnati dalla specifica prospettazione di un danno ingiusto, che sia sufficientemente concreta da risultare idonea a turbare il pubblico ufficiale nell’assolvimento dei suoi compiti istituzionali. La prospettazione di denunciare taluno all’autorità giudiziaria non...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 luglio 2016, n. 27941
In ordine all’ignoranza inevitabile della legge penale la giurisprudenza ha elaborato tre criteri: il criterio oggettivo; il criterio soggettivo; il criterio misto. Il criterio oggettivo è basato su una marcata spersonalizzazione, nel senso che esso opera laddove debba ritenersi che qualsiasi consociato, in quella determinata situazione di tempo, di luogo ed operativa, sarebbe incappato nell’ignoranza...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 5 luglio 2016, n. 13659
Nel giudizio d’opposizione ad ordinanza-ingiunzione avente ad oggetto l’irrogazione di sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, il giudice ordinario ha il potere di sindacare incidentalmente, ai fini della disapplicazione, soltanto gli atti amministrativi posti direttamente a fondamento della pretesa sanzionatoria, sicché, ove sia stata irrogata una sanzione pecuniaria per la sosta di un...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 1 luglio 2016, n. 27059
Il principio di affidamento, nel campo della circolazione stradale, non può operare allorquando vi sia la ragionevole prevedibilità ed evitabilità in concreto della condotta del terzo o della vittima da parte del soggetto attivo. (Fattispecie in cui il comportamento della persona offesa nell’eseguire a forte velocità il sorpasso del veicolo condotto dall’imputato, per quanto sicuramente...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 28 giugno 2016, n. 26779
Ai fine dell’esclusione dell’imputabilità, i disturbi della personalità possono indurre infermità di mente, pur quando non siano inquadrabili nelle categorie delle malattie mentali in senso stretto, purché si tratti di disturbi di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere e di volere e sempre che ricorra un legame eziologico tra...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 28 giugno 2016, n.26776
Il reato di molestia ex art. 660 cod. pen. realizzato con telefonate e SMS si configura laddove il comportamento sia connotato dalla caratteristica della petulanza, ossia da quel modo di agire pressante, ripetitivo, insistente, indiscreto e impertinente che finisce, per il modo stesso in cui si manifesta, per interferire sgradevolmente nella sfera della quiete e...