Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 7 aprile 2014, n. 8053 Svolgimento del processo La controversia concerne l’impugnazione da parte della società AOM Rottami S.p.A. di due avvisi di accertamento relativi ad IRES ed IRAP per gli anni 2005 e 2006, con i quali l’amministrazione aveva recuperato a tassazione costi ritenuti indeducibili perché attinenti sia...
Categoria: Diritto Tributario
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 2 aprile 2014, n. 7609. L'esercizio per professione abituale, ancorche' non esclusiva, di attivita' di lavoro autonomo diversa dall'impresa commerciale costituisce, secondo l'interpretazione costituzionalmente orientata fornita dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 156 del 2001, presupposto dell'imposta soltanto qualora si tratti di attivita' autonomamente organizzata e il requisito dell'autonoma organizzazione, il cui accertamento spetta al giudice di merito ed e' insindacabile in sede di legittimita' se congruamente motivato, ricorre quando il contribuente che esercita attivita' di lavoro autonomo: a) sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell'organizzazione, e non sia quindi inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilita' ed interesse; b) impieghi beni strumentali eccedenti le quantita' che, secondo l'"id quod plerumque accidit", costituiscono nell'attualita' il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attivita' anche in assenza di organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui, essendo onere del contribuente che chieda il rimborso dell'imposta asseritamente non dovuta dare la prova dell'assenza delle predette condizioni
suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 2 aprile 2014, n. 7609 Integrale IRAP – Obbligo di corrispondere l’imposta – Esclusione – Solo per il professionista che opera senza dipendenti e con risorse umane e strumentali necessarie allo svolgimento della professione REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 19 febbraio 2014, n. 3954. La definizione agevolata della lite in tema di imposta di registro non è possibile qualora non emerga alcuna maggiore imposta da pagare rispetto a quella assolta in sede di registrazione degli atti
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 19 febbraio 2014, n. 3954 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – rel. Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna C. – Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – Consigliere Dott....
Corte Costituzionale, sentenza n. 80 del 7 aprile 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 10-ter del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74 (Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, a norma dell’articolo 9 della legge 25 giugno 1999, n. 205), nella parte in cui, con riferimento ai fatti commessi sino al 17 settembre 2011, punisce l’omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto, dovuta in base alla relativa dichiarazione annuale, per importi non superiori, per ciascun periodo di imposta, ad euro 103.291,38
Sentenza 80/2014 Giudizio Presidente SILVESTRI – Redattore FRIGO Camera di Consiglio del 12/03/2014 Decisione del 07/04/2014 Deposito del 08/04/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 10 ter del decreto legislativo 10/03/2000, n. 74. Massime: Atti decisi: ordd. 211 e 274/2013 SENTENZA N. 80 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 febbraio 2014, n. 5467. In tema di reati finanziari non costituisce forza maggiore, tale da escludere il dolo, il fatto che l'impresa versi in una situazione di crisi finanziaria. Infatti, il debito verso il fisco relativo al versamento delle ritenute è collegato con quello della erogazione degli emolumenti ai collaboratori: ogni qualvolta il sostituto d'imposta effettua tali erogazioni, insorge, quindi, a suo carico l'obbligo di accantonare le somme dovute all'Erario, organizzando le risorse disponibili in modo da poter adempiere all'obbligazione tributaria
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE Sentenza 4 febbraio 2014, n. 5467 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente – Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere – Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere – Dott. GAZZARA...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 aprile 2014, n. 7764. In tema di agevolazioni tributarie, i benefici fiscali per l'acquisto della prima casa (abitazione non di lusso), previsti dalla nota II bis della Tariffa Parte 1 Ar¬ticolo 1 allegata al DPR 131/1986, spettano alla sola condizione che, entro il termine di decadenza di diciotto mesi dall'ano, il contribuente stabilisca, nel Comune ove sia ubicato l'immobile, la propria residenza. Il mancato rilascio dell’immobile da parte del conduttore non costituisce circostanza inevitabile ed imprevedibile tale da ostacolare il mutamento di residenza.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 aprile 2014, n. 7764 Svolgimento del processo La controversia promossa da ML contro l’Agenzia delle Entrate è stata definita con la decisione in epigrafe, recante il rigetto dell’appello proposto dal contribu¬ente contro la sentenza della CTP di Milano n. 172/5/2010 che ne aveva respinto il ricorso avverso...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 26 marzo 2014, n. 7067. Il mancato stabilimento nel termine di legge della residenza nel comune ove e' ubicato l'immobile acquistato con l'agevolazione prima casa non comporta la decadenza dall'agevolazione qualora tale evento sia dovuto ad una causa di forza maggiore caratterizzata dalla non imputabilita' alla parte obbligata, e dall'inevitabilita' ed imprevedibilita' dell'evento, sopravvenuto alla stipula dell'atto di acquisto; accertamento che risulta omesso
SUPREMA Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 26 marzo 2014, n. 7067 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – rel. Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott. BRUSCHETTA...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 20 marzo 2014, n. 6501. Con riferimento alla disposizione del punto 120 della parte terza della tabella A allegata al d.p.r. n. 633/72 (che nel testo ratione temporis vigente prevedeva l’aliquota Iva agevolata del 9% per le "prestazioni rese ai clienti alloggiati nelle aziende alberghiere, escluse quelle classificate di lusso, e nei parchi di campeggio") per l'applicazione della aliquota agevolata occorrono dunque due requisiti: che il cliente sia "alloggiato" e che i servizi gli siano resi nell'ambito di una "azienda alberghiera", cioè di una struttura che fornisce alcuni servizi non meramente accessori (pulizia, cambi biancheria, pasti…); il che differenza questi rapporti rispetto alla locazione di una porzione di immobile ad uso abitativo, o dalla ospitalità a pagamento nell'ambito di una famiglia.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 20 marzo 2014, n. 6501 Fatto e diritto L’Agenzia delle Entrate ricorre contro la sig.ra L.M. per la cassazione della sentenza con cui la Commissione Tributaria Regionale della Sardegna, confermando la sentenza di primo grado, ha annullato un avviso di rettifica IVA concernente l’imposta non versata nell’anno 1999...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 19 marzo 2014, n. 6389. In tema di accertamento induttivo dei redditi, l'Amministrazione finanziaria può – ai sensi del D.P.R. n. 600 del 1973, art. 39 fondare il proprio accertamento sia sull'esistenza di gravi incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e quelli desumibili dalle caratteristiche e dalle condizioni di esercizio dell'attività svolta, sia sugli studi di settore nel quale ultimo caso l'Ufficio non è tenuto a verificare tutti i dati richiesti per uno studio generale di settore, potendosi basare anche solo su alcuni elementi ritenuti sintomatici per la ricostruzione del reddito del contribuente
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 19 marzo 2014, n. 6389 Ritenuto in fatto L’Agenzia delle Entrate propone ricorso per cassazione, affidato a due motivi nei confronti della A. srl (che resiste con controricorso), avverso una sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Lazio, n. 33/10/2008, depositata in data 7/05/2008, con la quale in una...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 marzo 2014, n. 6909. La cessione di un capannone ad uso commerciale se posta in essere da un infermo non può essere considerata un'operazione speculativa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 marzo 2014, n. 6909 Svolgimento del processo La controversia ha ad oggetto l’avviso di accertamento notificato il 18/12/1990 con il quale l’ufficio contestava a S. R. una plusvalenza in ordine alla cessione di un capannone ad uso commerciale registrata il 17/4/1988. Il ricorso è fondato su unico...