La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione e come tale correttamente il contegno e’ stato valutato in termini di giusta causa del recesso, in quanto idoneo a recidere il vincolo fiduciario nel rapporto lavorativo.
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La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione e come tale correttamente il contegno e’ stato valutato in termini di giusta causa del recesso, in quanto idoneo a recidere il vincolo fiduciario nel rapporto lavorativo.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 27 aprile 2018, n. 10280. La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca “facebook” integra un’ipotesi di diffamazione, per la potenziale capacita’ di raggiungere un numero indeterminato di persone, posto che il rapporto interpersonale, proprio per il mezzo utilizzato, assume un profilo allargato ad un gruppo...

Il diritto del padre adottivo libero professionista, in alternativa alla madre, di fruire l’indennita’ di maternita’
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Il diritto del padre adottivo libero professionista, in alternativa alla madre, di fruire l’indennita’ di maternita’

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 27 aprile 2018, n. 10282. Non puo’ essere contestato che l’affermazione del diritto del padre adottivo libero professionista, in alternativa alla madre, a fruire dell’indennita’ di maternita’ ha natura imperativa e deve essere applicato con l’efficacia stabilita dall’articolo 136 Cost. Sentenza 27 aprile 2018, n. 10282 Data udienza 13...

Il datore di lavoro ha il diritto di compensare il proprio credito risarcitorio, derivante dei danni subiti a causa del comportamento illecito del dipendente emerso nell’ambito di un procedimento penale per corruzione
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Il datore di lavoro ha il diritto di compensare il proprio credito risarcitorio, derivante dei danni subiti a causa del comportamento illecito del dipendente emerso nell’ambito di un procedimento penale per corruzione

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 26 aprile 2018, n. 10132. Il datore di lavoro ha il diritto di compensare il proprio credito risarcitorio, derivante dei danni subiti a causa del comportamento illecito del dipendente emerso nell’ambito di un procedimento penale per corruzione, con le somme accantonate in favore dello stesso a titolo di trattamento...

La inopponibilita’ del divieto di cui all’articolo 372 c.p.c., non puo’ trovare applicazione laddove la sentenza passata in giudicato venga invocata, ai sensi dell’articolo 654 c.p.p., unicamente al fine di dimostrare l’effettiva sussistenza (o insussistenza) dei fatti
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La inopponibilita’ del divieto di cui all’articolo 372 c.p.c., non puo’ trovare applicazione laddove la sentenza passata in giudicato venga invocata, ai sensi dell’articolo 654 c.p.p., unicamente al fine di dimostrare l’effettiva sussistenza (o insussistenza) dei fatti

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2018, n. 10136. La inopponibilita’ del divieto di cui all’articolo 372 c.p.c., non puo’ trovare applicazione laddove la sentenza passata in giudicato venga invocata, ai sensi dell’articolo 654 c.p.p., unicamente al fine di dimostrare l’effettiva sussistenza (o insussistenza) dei fatti, poiche’ in tali casi il giudicato non...

Le dimissioni del dipendente non possono da sole impedire l’avvio e la prosecuzione del procedimento disciplinare.
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Le dimissioni del dipendente non possono da sole impedire l’avvio e la prosecuzione del procedimento disciplinare.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 aprile 2018, n. 10137. Le dimissioni del dipendente non possono da sole impedire l’avvio e la prosecuzione del procedimento disciplinare. Per questo la mancata attivazione di quest’ultimo produce, il diritto del dipendente al “ritorno alla situazione precedente” che però non può essere estesa al periodo di sospensione obbligatoria...

L’accordo con il quale si definiscono le regole della procedura di mobilita’ non puo’ consentire implicitamente una modifica del regime dell’orario gia’ esistente in quanto oggetto di specifico accordo tra le parti e, conseguentemente, l’offerta di una prestazione che incida sulla durata della prestazione e’ nulla
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L’accordo con il quale si definiscono le regole della procedura di mobilita’ non puo’ consentire implicitamente una modifica del regime dell’orario gia’ esistente in quanto oggetto di specifico accordo tra le parti e, conseguentemente, l’offerta di una prestazione che incida sulla durata della prestazione e’ nulla

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 26 aprile 2018, n. 10142. La modifica “ai sensi della disciplina dettata dal Decreto Legislativo n. 61 del 2000, non puo’ avvenire a seguito di determinazione unilaterale del datore di lavoro, ma necessita del consenso scritto del lavoratore. La modalita’ oraria e’ un elemento qualificante della prestazione oggetto del...

L’obbligo di iscrizione del socio accomandatario alla Gestione commercianti dell’Inps non può essere desunta da elementi di carattere presuntivo
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L’obbligo di iscrizione del socio accomandatario alla Gestione commercianti dell’Inps non può essere desunta da elementi di carattere presuntivo

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 24 aprile 2018, n. 10087. L’obbligo di iscrizione del socio accomandatario alla Gestione commercianti dell’Inps non può essere desunta da elementi di carattere presuntivo, non rilevanti sul piano previdenziale, ma va effettivamente provato lo svolgimento di un’attività commerciale da parte di quest’ultimo anche se si tratta dell’unico socio accomandatario...

La qualità di socio di una snc non obbliga alla iscrizione alla gestione separata degli esercenti attività commerciali in assenza di partecipazione personale al lavoro.
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La qualità di socio di una snc non obbliga alla iscrizione alla gestione separata degli esercenti attività commerciali in assenza di partecipazione personale al lavoro.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 23 aprile 2018, n. 9964. La qualità di socio di una snc non obbliga alla iscrizione alla gestione separata degli esercenti attività commerciali in assenza di partecipazione personale al lavoro. Ordinanza 23 aprile 2018, n. 9964 Data udienza 31 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...

La colf e badante non può pretendere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato dalla beneficiaria della prestazione se il contratto è stato sottoscritto da altro soggetto.
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La colf e badante non può pretendere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato dalla beneficiaria della prestazione se il contratto è stato sottoscritto da altro soggetto.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 20 aprile 2018, n. 9900. La colf e badante non può pretendere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato dalla beneficiaria della prestazione se il contratto è stato sottoscritto da altro soggetto. La Corte territoriale non ha ritenuto l’estraneita’ relativamente ad un rapporto di lavoro intercorso con altro soggetto...

La nozione di insubordinazione, nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, non puo’ essere limitata al rifiuto di adempimento delle disposizioni dei superiori
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La nozione di insubordinazione, nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, non puo’ essere limitata al rifiuto di adempimento delle disposizioni dei superiori

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 aprile 2018, n. 9736. La nozione di insubordinazione, nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, non puo’ essere limitata al rifiuto di adempimento delle disposizioni dei superiori, ma implica necessariamente anche qualsiasi altro comportamento atto a pregiudicare l’esecuzione ed il corretto svolgimento di dette disposizioni nel quadro della organizzazione...