Consiglio di Stato sezione V sentenza 12 gennaio 2015, n. 29 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 11879 del 2003, proposto da: Da. S.r.l., in persona del suo legale rappresentante pro tempore, rappresentati e...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 gennaio 2015, n. 28. Al fine di integrare il c.d. mobbing nei confronti del dipendente, di un più complessivo disegno, da parte dell’Amministrazione, preordinato alla vessazione e alla prevaricazione, deve pur sempre essere verificata dal giudice amministrativo, anche mediante l’esercizio dei suoi poteri officiosi, in quanto la pur accertata esistenza di uno o più atti illegittimi adottati in danno di un lavoratore non consente di per sé di affermare l’esistenza di un’ipotesi di mobbing, laddove il lavoratore stesso non alleghi ulteriori e concreti elementi idonei a dimostrare l’esistenza effettiva di un univoco disegno vessatorio o escludente in suo danno
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 gennaio 2015, n. 28 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 748 del 2012, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’Avv. An.Ci., con domicilio eletto presso l’Avv....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 6. In materia di abusivismo edilizio l'onere della prova circa l'ultimazione dei lavori entro la data utile per ottenere la sanatoria grava in capo al richiedente. Ciò perché, solo colui che richiede la sanatoria può fornire qualche documentazione da cui si desuma che l'abuso sia stato effettivamente realizzato entro la data predetta, non potendosi ritenere sufficiente, la sola allegazione della dichiarazione sostitutiva di atto notorietà
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 6 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7305 del 2013, proposto dal signor Ge.Tu., rappresentato e difeso dall’avvocato Vi.Po., con domicilio eletto presso Sa.Co....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 2. L'art. 10, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 42 del 2004 definisce infatti come bene culturale, da sottoporre a tutela quando sia intervenuta la dichiarazione prevista dall'art. 13, la cosa immobile o mobile che presenta interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante: ne deriva che un bene può essere oggetto della dichiarazione in discorso anche indipendentemente dal valore della zona nella quale esso è inserito, che assume invece rilievo nella diversa valutazione presidiata dal comma 4, lett. g) del medesimo art. 10. Prive di fondamento sono le censure svolte con l'appello che si appuntano sulla mancata considerazione dell'impossibilità di ricostruzione storica degli immobili esistenti nelle medesima via sulla quale insiste quello oggetto della dichiarazione: proprio perché la dichiarazione ha preso in esame le caratteristiche di questo singolo bene, e ne ha evidenziato le particolari caratteristiche, puntualmente richiamate dalla sentenza in esame, che ne hanno reso apprezzabile il valore di testimonianza storico-artistica.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 2 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3629 del 2011, proposto da: Ca.An., rappresentato e difeso dall’avvocato D.No., con domicilio eletto presso Se.Am. in...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 13. Non costituisce vizio di legittimità della diffida a demolire opere abusive l'omessa individuazione dell'area che, in caso di mancata di riduzione in pristino entro 90 giorni, formerà oggetto di acquisizione gratuita al patrimonio del Comune. L'individuazione dell'area da acquisire non deve essere necessariamente contenuta nel provvedimento di ingiunzione di demolizione ben potendo essere riportata nel momento in cui si procede all'acquisizione del bene. Il contenuto essenziale dell'ingiunzione di demolizione consiste nel prescrivere la rimozione delle opere abusive, cosicché ai fini della legittimità della stessa basta che vi sia l'analitica indicazione delle opere abusivamente realizzate ma non occorre che vi sia anche l'esatta individuazione dell'area destinata ad essere acquisita al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 13 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2092 del 2014, proposto da Im. s.r.l., in persona del suo legale rappresentante “pro tempore”, rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 18. La motivazione della sentenza in materia di appalti non può essere altro che la sintesi dell'iter logico-giuridico percorso nella camera di consiglio che ha portato alla redazione del dispositivo e incorre in errore il giudice di primo grado qualora frazioni la decisione, adottando il dispositivo in una camera di consiglio e ridiscutendo la motivazione in altra e successiva camera di consiglio. In caso, tuttavia, di conformità della motivazione con il dispositivo già pronunciato, si deve ritenere si sia verificata al più un'irregolarità del procedimento decisionale, incapace come tale di determinare la nullità della sentenza
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 18 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5202 del 2014, proposto da: DE.CO. S.R.L. in proprio e quale capogruppo in associazione temporanea con St....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 dicembre 2014, n. 6337. La immanenza del potere pianificatorio comunale non può giustificare lo stravolgimento della regola procedimentale secondo la quale la sequenza “ordinata” della approvazione del piano è scandita da una serie di passaggi -adozione, pubblicazione, presentazione delle osservazioni, controdeduzioni, approvazione- che non consente di “inserire” nuove determinazioni modificative del testo sul quale si era instaurato il contraddittorio, ben potendo invece, successivamente, l’amministrazione comunale intervenire con variante nel modificare il testo originario ove non rispondente (o non più rispondente) al pubblico interesse.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 22 dicembre 2014, n. 6337 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3611 del 2014, proposto da: RI.GI. in proprio e quale Legale rappresentante dell’omonima Impresa Edile, rappresentato e...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 22 dicembre 2014, n. 6342. La situazione giuridicamente rilevante che giustifica l’accesso non si esaurisce nel c.d. accesso defensionale cioè propedeutico alla miglior tutela delle proprie ragioni in giudizio (già pendente o da introdurre) ovvero nell’ambito di un procedimento amministrativo
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 22 dicembre 2014, n. 6342 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 8839 del 2014, proposto da: PR.MA., rappresentato e difeso...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 31 dicembre 2014, n. 6464. Il requisito del possesso di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero e del suo nucleo familiare, prescritto per il rilascio di entrambe le tipologie di permesso di soggiorno nella specie negate al ricorrente, costituisce condizione soggettiva indefettibile e non eludibile, sia perché attesta la sostenibilità dell’ingresso dello straniero nella comunità nazionale, sia perché garantisce che il cittadino extracomunitario non si dedichi, per il suo mantenimento, ad attività illecite o criminose
Consiglio di Stato sezione III sentenza 31 dicembre 2014, n. 6464 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5843 del 2014, proposto da: GL.PR., rappresentato e difeso dall’avv. Na.Zo., con domicilio eletto presso Al.Pl. in...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 31 dicembre 2014, n. 6469. Il rilascio e il rinnovo di licenza di p.s. è disciplinato da norme particolarmente rigorose sul piano oggettivo e soggettivo, e ciò vale anche per quella in questione connessa proprio all'uso delle armi e quindi al possesso di requisiti soggettivi di specifica affidabilità. Di conseguenza viene altresì riconosciuta la più ampia discrezionalità dell'Amministrazione nella valutazione in ordine al possesso di quei requisiti sulla base degli elementi e delle risultanze in atto sussistenti e che si deve esplicitare in un complessivo giudizio e in una motivazione, sia pure sintetica, di carattere concreto e non astratto. Nella fattispecie la Sezione condivide le argomentazioni già svolte in sintesi ma specifiche dal T.A.R., che, dopo aver richiamato il contesto normativo, ha sottoposto a sindacato i singoli fatti posti a base del provvedimento impugnato con considerazioni a favore dell'accoglimento del ricorso dell'interessato, come detto perché "non esisteva alcun accertamento oggettivo dei fatti" che giustificasse il giudizio negativo di "sopravvenuta inaffidabilità".
Consiglio di Stato sezione III sentenza 31 dicembre 2014, n. 6469 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5941 del 2009, proposto da: Ministero dell’Interno, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliata...