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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 20 ottobre 2015, n. 4794. E’ legittima l’ordinanza del Sindaco che ha stabilito l’orario per questi giochi dalle ore 10 alle ore 23. La sentenza ha precisato che queste competenze del Sindaco sono previste dall’art. 50, comma 7, del Testo unico Enti locali

Consiglio di Stato sezione V sentenza 20 ottobre 2015, n. 4794   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 5944 del 2015, proposto dai signori Ba.Pa. ed...

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Consiglio di Stato, sezione VI, ordinanza 28 ottobre 2015, n. 4900. Deve essere riformata l’ordinanza cautelare di reiezione della domanda cautelare presentata in primo grado, concernente l’esclusione dell’appellante dall’affidamento di un dato servizio allorché, come nel caso di specie, risulti che l’esistenza dell’utile si sarebbe potuto anche ricavare e dimostrare (pur in presenza di una percentuale di aggio pari a zero) da altre componenti dell’offerta presentata, che avrebbero, pertanto, dovuto essere valutate prima di esprimere il giudizio di inattendibilità economica dell’offerta dell’appellante, tenuto conto, altresì, che rispetto alla percentuale di aggio la differenza tra l’offerta dell’appellante e quella della controinteressata era minimale e certamente tale da non giustificare il diverso trattamento riservato alle due offerte. Conseguentemente, nella fattispecie, in riforma dell’ordinanza impugnata, veniva accolta l’istanza cautelare in primo grado

Consiglio di Stato sezione VI ordinanza 28 ottobre 2015, n. 4900 REPUBBLICA ITALIANA IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 8182 del 2015, proposto da: Gi. s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv. Da.Li. ed altri,...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 22 ottobre 2015, n. 4857. I cartelloni pubblicitari installati su suolo pubblico richiedono il preventivo rilascio della concessione, e sono soggetti sia all’imposta sulla pubblicità sia alla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, ed ai relativi canoni. La sentenza ha precisato che l’imposta comunale sulla pubblicità ha dei presupposti diversi da quelli che sono alla base della tassa per l’occupazione degli spazi ed aree pubbliche

Consiglio di Stato sezione V sentenza 22 ottobre 2015, n. 4857 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1901 del 2006, proposto dal Comune di Ponte San Pietro, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 22 ottobre 2015, n. 4856. È legittimo il diniego di una nuova licenza di autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico di un Comune, per tutelarne i caratteri tradizionali ed evitare il rischio del degrado e dello “snaturamento”

Consiglio di Stato sezione V sentenza 22 ottobre 2015, n. 4856 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 801 del 2015, proposto dalla s.r.l. Ma., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 22 ottobre 2015, n. 4860. È legittimo il contratto di avvalimento sottoposto alla condizione risolutiva che esso acquista efficacia soltanto nel caso che la società vinca la gara. La sentenza ha anche precisato che una condizione soltanto “potestativa” (che dipende dall’esclusiva volontà del soggetto che pone la condizione, ad es.: “se vorrà”) è nulla, ai sensi dell’art. 1355 del Codice civile

Consiglio di Stato sezione V sentenza 22 ottobre 2015, n. 4860 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1948 del 2015, proposto proposto dalla s.r.l. La., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 22 ottobre 2015, n. 4869. Non è sanabile l’irregolarità causata dalla mancata produzione di documenti sui requisiti della capacità economico-finanziaria, e non è quindi possibile l’integrazione o la regolarizzazione postuma di essi. La sentenza ha precisato che in questo caso i vizi non sono mere irregolarità formali, ma vizi sostanziali, che non sono quindi sanabili in un momento successivo

Consiglio di Stato sezione V sentenza 22 ottobre 2015, n. 4869 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8705 del 2012, proposto da SS. Sport Management S.p.A., in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata...

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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 6 ottobre 2015, n. 4651. L’art. 90, c. 8 del Codice dei Contratti Pubblici riguarda soltanto il rapporto tra appalti di lavori e la preventiva progettazione ed è dunque inapplicabile, in via diretta, ad un appalto di servizi (in specifico: l’affidamento dei servizi di direzione, misura e contabilità dei lavori, nonché di coordinamento della sicurezza in fase esecutiva). La predetta norma può, peraltro, effettivamente, essere espressione del principio generale del divieto di partecipazione alle gare di chi abbia una posizione di vantaggio; ed è tale principio, e non l’art. 90 richiamato, applicabile all’appalto di servizi: laddove non si sia al cospetto di una presunzione legale iuris tantum, da vincere attraverso una prova liberatoria da parte del soggetto sospettato di versare in una condizione di indebito vantaggio competitivo, incombe su chi invoca la pretesa situazione di incompatibilità dimostrare in concreto i vantaggi tratti in sede di partecipazione alla gara dall’affidamento precedentemente conseguito

Consiglio di Stato sezione V sentenza 6 ottobre 2015, n. 4651 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1855 del 2015, proposto dalla s.r.l. Te., in persona del legale rappresentante pro tempore, in proprio e...

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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 26 ottobre 2015, n. 4899. La diversità di sesso dei nubendi individua la prima condizione di validità e di efficacia del matrimonio, secondo le regole codificate negli artt. 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis c.c. ed in coerenza con la concezione del matrimonio afferente alla millenaria tradizione giuridica e culturale dell’istituto, oltre che all’ordine naturale costantemente inteso e tradotto nel diritto positivo come legittimante la sola unione coniugale tra un uomo e una donna. A prescindere, quindi, dalla catalogazione squisitamente dogmatica del vizio che affligge il matrimonio celebrato (all’estero) tra persone dello stesso sesso (che si rivela, ai fini della soluzione della questione controversa, del tutto ininfluente), deve concludersi che, secondo il sistema regolatorio di riferimento, un atto siffatto risulta sprovvisto di un elemento essenziale (nella specie la diversità di sesso dei nubendi) ai fini della sua idoneità a produrre effetti giuridici nel nostro ordinamento

CONSIGLIO DI STATO SEZIONE III SENTENZA 26 ottobre 2015, n. 4899 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4547 del 2015, proposto da: Ministero dell’Interno, Prefetto di Roma, rappresentati e difesi per legge dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, Via dei Portoghesi 12; contro Sindaco di Roma Capitale, rappresentato e difeso per legge dall’Rodolfo...