In caso di sgravi contributivi previsti dalla legge 488 l’incremento occupazionale non può essere ravvisato nel rientro della forza lavoro, tramite la formula dell’affitto di azienda.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 10 aprile 2018, n. 8774.

In caso di sgravi contributivi previsti dalla legge 488 l’incremento occupazionale non può essere ravvisato nel rientro della forza lavoro, tramite la formula dell’affitto di azienda.

Ordinanza 10 aprile 2018, n. 8774
Data udienza 19 dicembre 2017

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE LAVORO

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente

Dott. BERRINO Umberto – Consigliere

Dott. RIVERSO Roberto – Consigliere

Dott. MANCINO Rossana – Consigliere

Dott. PONTERIO Carla – rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 26848-2012 proposto da:

(OMISSIS) S.R.L., P.I. (OMISSIS), in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell’avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dall’avvocato (OMISSIS), giusta delega in atti;

– ricorrente –

contro

I.N.P.S. ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE, C.F. (OMISSIS), in persona del legale rappresentante pro tempore, in proprio e quale mandatario della (OMISSIS) S.P.A. (OMISSIS) C.F. (OMISSIS), elettivamente domiciliato in ROMA VIA CESARE BECCARIA 29 presso l’Avvocatura Centrale dell’Istituto, rappresentato e difeso dagli avvocati (OMISSIS) giusta delega in atti;

– controricorrente –

e contro

(OMISSIS) S.P.A.;

– intimata –

avverso la sentenza n. 394/2012 della CORTE D’APPELLO di L’AQUILA, depositata il 03/08/2012 R.G.N. 193/2011.

FATTO E DIRITTO

Rilevato:

che con sentenza n. 394 pubblicata il 3.8.2012, la Corte d’appello dell’Aquila ha respinto l’appello proposto dalla (OMISSIS) srl avverso la sentenza del tribunale di Chieti, di rigetto dell’opposizione all’iscrizione al ruolo e alla cartella di pagamento relativi a crediti azionati dall’Inps per indebita fruizione di sgravi contributivi previsti dalla L. n. 448 del 1998, per l’assunzione di nuovi dipendenti negli anni dal 1999 al 2001;

2. che la Corte d’appello, per quanto ancora rileva in questa sede, in base alla documentazione in atti, riportata nella consulenza contabile svolta in primo grado, ha ricostruito come la (OMISSIS) srl: fosse stata costituita il 26.10.96 ma fosse rimasta inattiva fino al gennaio 1999; avesse stipulato il 28.5.1999 un contratto di affitto d’azienda con la (OMISSIS) srl, impegnandosi ad assorbire tutte le maestranze in organico; avesse assunto in data 1.6.1999, attingendo dalle liste di disoccupazione, i suoi primi 19 dipendenti (tutti dipendenti (OMISSIS) fino al 28.5.1999) per i quali ha fruito degli sgravi contributivi; che le due societa’ hanno il medesimo oggetto sociale e la (OMISSIS) srl ha continuato a svolgere l’attivita’ della (OMISSIS) srl nello stesso complesso industriale, con le stesse attrezzature e maestranze; che di fatto si e’ realizzato un mero passaggio di lavoratori da una societa’ all’altra, senza soluzione di continuita’, in forza dell’obbligo assunto dalla (OMISSIS) srl con la stipula del contratto di affitto d’azienda; che il transito dei 19 lavoratori dall’una all’altra societa’ non ha determinato alcun incremento occupazionale legittimante l’accesso al beneficio delle agevolazioni contributive;

3. che avverso tale sentenza la (OMISSIS) srl ha proposto ricorso per cassazione, affidato a due motivi, cui ha resistito con controricorso l’Inps;

Considerato:

4. che col primo motivo di ricorso, la (OMISSIS) srl ha dedotto violazione e falsa applicazione dell’articolo 112 c.p.c. in relazione alle disposizioni della L. n. 448 del 1998 nonche’ violazione e falsa applicazione delle norme e dei principi vigenti in materia, posto che la Corte territoriale ha ritenuto applicabile alla fattispecie oggetto di causa la previsione di cui alla L. n. 448 del 1998, articolo 3, comma 6, lettera b) e, data la mancanza dei requisiti ivi prescritti, ha escluso che la societa’ potesse legittimamente fruire delle agevolazioni contributive, senza considerare che il comma 6, lettera b), citato fosse dettato unicamente per le “imprese di nuova costituzione”, categoria in cui non rientrava la (OMISSIS) srl in quanto costituita prima del 31.12.1998, discrimine temporale individuato dalla stessa legge;

5. che con il secondo motivo e’ stata dedotta omessa, insufficiente ed illogica motivazione, in relazione all’articolo 360 c.p.c., comma 1, n. 5, per avere la Corte territoriale escluso la sussistenza dei requisiti di cui alla L. n. 448 del 1998, articolo 3, sulla base di argomenti apparenti ed incongrui, senza riferimenti alla documentazione prodotta dalla societa’, atta a dimostrare come la stessa fosse stata costituita e fosse attiva in epoca anteriore al 31.12.1998;

6. che la L. n. 488 del 1998, articolo 3, comma 5, prevede: “Per i nuovi assunti negli anni 1999, 2000 e 2001 ad incremento delle unita’ effettivamente occupate al 31 dicembre 1998, a tutti i datori di lavoro privati e agli enti pubblici economici, operanti nelle regioni Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna e’ riconosciuto lo sgravio contributivo in misura totale dei contributi dovuti all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) a loro carico, per un periodo di tre anni… Nelle regioni Abruzzo e Molise le disposizioni del presente comma si applicano limitatamente ai nuovi assunti nell’anno 1999…”;

7. che, in base al comma 6 dell’articolo 3 citato, “Le agevolazioni previste dal comma 5 si applicano a condizione che:

a) l’impresa, anche di nuova costituzione, realizzi un incremento del numero di dipendenti a tempo pieno e indeterminato. Per le imprese gia’ costituite al 31 dicembre 1998, l’incremento e’ commisurato al numero dei dipendenti esistenti a tale data;

b) l’impresa di nuova costituzione eserciti attivita’ che non assorbono neppure in parte attivita’ di imprese giuridicamente preesistenti ad esclusione delle attivita’ sottoposte a limite numerico o di superficie”;

8. che il primo motivo di appello si incentra esclusivamente sull’erronea applicazione della L. n. 448 del 1998, articolo 3, comma 6, per avere la Corte territoriale addebitato alla societa’ appellante la mancanza del requisito di cui alla lettera b) sopra riportata, in realta’ previsto solo per le imprese di nuova costituzione e quindi non riferibile alla (OMISSIS) srl, costituita fin dal 1996;

9. che tale motivo di censura non investe la ratio decidendi adottata dalla Corte territoriale in quanto, se e’ vero che quest’ultima ha considerato la societa’ appellante come azienda di nuova costituzione per essere rimasta inattiva fino al gennaio 1999, ha tuttavia motivato l’esclusione del diritto agli sgravi contributivi col difetto del requisito di cui alla L. n. 448 del 1998, articolo 3, comma 6, lettera a), cioe’ l’incremento occupazionale, previsto per le imprese “anche di nuova costituzione”, quindi riferibile pure alle imprese gia’ costituite alla data del 31.12.1998;

10. che, in particolare, come si legge nella motivazione della sentenza impugnata, l’assunzione da parte della (OMISSIS) srl dei diciannove lavoratori, gia’ dipendenti della (OMISSIS) srl, senza soluzione di continuita’ e in adempimento di un preciso obbligo assunto col contratto di affitto di azienda, realizza un “mero passaggio di lavoratori da una societa’ all’altra”, dovendosi escludere che tale “transito… possa aver determinato un incremento occupazionale legittimante l’accesso al beneficio delle agevolazioni contributive”;

11. che non puo’ revocarsi in dubbio che i requisiti di cui alla L. n. 448 del 1998, articolo 3, comma 6, lettera a) e b), siano autonomi ed indipendenti, come riconosciuto dalla stessa societa’ ricorrente, sicche’ anche le imprese non di nuova costituzione, che abbiano eventualmente assorbito attivita’ di imprese giuridicamente preesistenti, debbono realizzare, al fine del riconoscimento del diritto agli sgravi contributivi, l’incremento occupazionale di cui alla lettera a);

12. che, nel caso di specie, la mancanza dei requisito di incremento occupazionale e’ stata argomentata dalla Corte territoriale sul rilievo che l’assunzione dei diciannove lavoratori fosse avvenuta in adempimento di un obbligo che, come si legge nella motivazione della sentenza, aveva “comportato per detti lavoratori la perfetta continuazione dell’attivita’ lavorativa gia’ espletata alle dipendenze della (OMISSIS) srl in assenza di modificazioni rispetto alla situazione precedente (si e’ trattato della ripresa della stessa attivita’, con oggetto identico, nella stessa azienda e nella medesima sede)”;

13. che la Corte territoriale ha in sostanza escluso che potesse ravvisarsi un incremento occupazionale in presenza di un obbligo di assunzione derivante da un negozio che, qualificato dalle parti come affitto di azienda, ha determinato il “mero rientro della forza lavoro nell’ambito del medesimo contesto produttivo”, integrando “gli estremi di una condotta elusiva posta in essere al solo fine di beneficiare delle agevolazioni contributive”;

14. che rispetto a tale ratio decidendi della sentenza impugnata, che ha negato la ricorrenza del requisito di cui alla L. n. 488 del 1998, articolo 3, comma 6, lettera a), il primo motivo di ricorso per cassazione, volto a censurare l’erronea riferibilita’ alla societa’ ricorrente del requisito di cui alla lettera b) dell’articolo 3, comma 6, citato, risulta inconferente;

15. che non puo’ considerarsi sufficiente ad integrare uno specifico motivo di ricorso quanto contenuto a pag. 18, lettera c), laddove si esclude che il mancato riconoscimento del beneficio contributivo possa trovare ragione nel difetto dell’incremento occupazionale, rinviandosi agli argomenti espressi nei pregressi atti e gradi di giudizio senza riprodurre gli stessi ne’ indicarne la collocazione negli atti processuali;

16. che anche il secondo motivo di ricorso, in quanto denuncia un vizio di motivazione comunque relativo alla erronea qualificazione come nuova dell’impresa facente capo alla (OMISSIS) srl, risulta non pertinente rispetto alla ratio decidendi come sopra ricostruita;

17. che sulla ratio decidendi adottata dalla Corte d’appello non risultano mosse specifiche censure sicche’ il ricorso deve essere respinto, (cfr. Cass., n. 19989 del 2017), con condanna di parte ricorrente, in base al criterio di soccombenza, alla rifusione delle spese del giudizio di legittimita’, liquidate come in dispositivo.

P.Q.M.

La Corte respinge il ricorso.

Condanna il ricorrente al pagamento delle spese del presente giudizio di legittimita’ liquidate in Euro 7.000,00 per compensi professionali, oltre Euro 200,00 per esborsi e accessori di legge.

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