Delega al Governo per la riforma del codice della nautica da diporto. (15G00184)
(GU n. 245 del 21-10-2015)
Vigente al: 5-11-2015
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
1. Il Governo e’ delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per gli affari europei, dell’economia e delle finanze, della salute, per la semplificazione e la pubblica amministrazione, della giustizia, dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, dello sviluppo economico e dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, uno o piu’ decreti legislativi di revisione ed integrazione del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, recante codice della nautica da diporto ed attuazione della direttiva 2003/44/CE, a norma dell’articolo 6 della legge 8 luglio 2003, n. 172, e per la disciplina delle seguenti materie:
a) regime amministrativo e navigazione delle unita’ da diporto, ivi comprese le navi di cui all’articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172;
b) attivita’ di controllo in materia di sicurezza della navigazione da diporto e di prevenzione degli incidenti in prossimita’ della costa con l’obiettivo della salvaguardia della vita umana in mare e nelle acque interne, anche in relazione alle attivita’ che si svolgono nelle medesime acque, con particolare riferimento all’attivita’ subacquea;
c) revisione della disciplina sanzionatoria in relazione alla gravita’ e al pregiudizio arrecato alla tutela degli interessi pubblici nonche’ alla natura del pericolo derivante da condotte illecite al fine di garantire comunque l’effettivita’ degli istituti sanzionatori;
d) aggiornamento dei requisiti psicofisici necessari per il conseguimento della patente nautica;
e) procedure per l’approvazione e l’installazione di sistemi di alimentazione con gas di petrolio liquefatto (GPL), metano ed elettrici, su unita’ da diporto e relativi motori di propulsione, di nuova costruzione o gia’ immessi sul mercato.
2. I decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati in conformita’ con i criteri di semplificazione delle procedure, tali da consentire la revisione del codice della nautica da diporto, mantenendone fermi l’assetto e il riparto delle competenze nonche’ al fine di migliorare le condizioni di effettiva concorrenzialita’ del settore nell’ambito della Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo (COM(2014)86), nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) coordinamento e armonizzazione della normativa in materia di nautica da diporto e di iscrizione delle unita’ da diporto, coniugando la semplificazione degli adempimenti formali posti a carico dell’utenza e delle procedure amministrative e di controllo;
b) semplificazione del regime amministrativo e degli adempimenti relativi alla navigazione da diporto, anche ai fini commerciali;
c) revisione, secondo criteri di semplificazione, della disciplina in materia di navigazione temporanea di imbarcazioni e navi da diporto non abilitate e non munite dei prescritti documenti ovvero abilitate e provviste di documenti di bordo ma affidate in conto vendita o in riparazione e assistenza ai cantieri navali;
d) semplificazione della procedura amministrativa per la dismissione di bandiera;
e) regolamentazione dell’attivita’ di locazione dei natanti, secondo criteri di semplificazione nel rispetto dei requisiti generali di sicurezza anche ai fini della salvaguardia delle persone trasportate;
f) previsione, nell’ambito delle strutture ricettive della nautica, di un numero congruo di accosti riservati alle unita’ in transito, con particolare attenzione ai posti di ormeggio per i portatori di handicap;
g) regolamentazione puntuale, allo scopo di tutelare l’ecosistema e di vietare l’ancoraggio al fondale nelle aree marine protette all’interno del campo boa, dei campi di ormeggio attrezzati, anche con l’impiego di tecnologie informatiche e telematiche, nelle zone di riserva generale (zone B ) o di riserva parziale (zone C ), per le unita’ da diporto autorizzate alla navigazione, prevedendo una riserva di ormeggi alle imbarcazioni a vela;
h) destinazione d’uso per la nautica minore delle strutture demaniali, pontili, arenili e piazzali, che presentino caratteristiche particolarmente idonee per essere utilizzati quali ricovero a secco (dry storage) di piccole imbarcazioni, garantendo comunque la fruizione pubblica delle medesime aree;
i) revisione della disciplina della mediazione nei contratti di costruzione, di compravendita, di locazione, di noleggio di navi e nei contratti di trasporto marittimo al fine di adattarla alle specifiche esigenze e caratteristiche del settore della nautica da diporto;
l) rivalutazione e semplificazione dei requisiti psicofisici, con particolare riferimento a quelli visivi e uditivi, per il conseguimento e il rinnovo delle patenti nautiche e revisione delle procedure di accertamento e certificazione degli stessi;
m) introduzione di una normativa semplificata della mediazione nel diporto;
n) revisione dei titoli professionali del diporto in relazione all’introduzione di un titolo semplificato per lo svolgimento dei servizi di coperta per unita’ da diporto;
o) previsione di criteri di razionalizzazione ed economia delle risorse istituzionali destinate all’attivita’ di controllo in materia di sicurezza della navigazione e previsione, in tale ottica, del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera quale autorita’ alla quale competono in via esclusiva la pianificazione ed il coordinamento dei controlli, tenuto conto delle vigenti attribuzioni istituzionali in tale settore;
p) pieno adeguamento del decreto legislativo 24 marzo 2011, n. 53, alla direttiva 2009/16/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, in materia di attivita’ di controllo da parte dello Stato di approdo, con particolare riguardo al corretto recepimento della definizione di «interfaccia nave/porto» e all’ambito di applicazione della normativa riguardante le imbarcazioni da diporto che si dedicano ad operazioni commerciali rispetto agli obiettivi fissati dalla direttiva;
q) revisione della disciplina in materia di sicurezza delle unita’ e delle dotazioni anche alla luce dell’adeguamento all’innovazione tecnologica;
r) equiparazione, a tutti gli effetti, alle strutture ricettive all’aria aperta, delle strutture organizzate per la sosta ed il pernottamento di turisti all’interno delle proprie imbarcazioni ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato, secondo i requisiti stabiliti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti i Ministeri dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;
s) eventuale inserimento della cultura del mare e dell’insegnamento dell’educazione marinara nei piani formativi scolastici, nel rispetto dei principi costituzionali e della normativa vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche attraverso l’attivazione di specifici corsi e l’istituzione della giornata del mare nelle scuole;
t) istituzione della figura professionale dell’istruttore di vela nel rispetto dei principi generali della sicurezza nautica e della salvaguardia della vita umana in mare, fatte salve le prerogative costituzionali delle regioni, prevedendo:
1) l’istituzione di un elenco nazionale, aggiornato, degli istruttori professionali, consultabile nel sito istituzionale della Federazione italiana vela (FIV) e della Lega navale italiana (LNI) e nei siti dei comuni nel cui territorio sono presenti centri velici.
Gli oneri derivanti dall’istituzione e dalla tenuta dell’elenco nazionale di cui al precedente periodo sono posti a carico degli iscritti;
2) che gli istruttori di vela siano in possesso del brevetto della FIV, della Marina militare attraverso le proprie competenti articolazioni o della LNI, rilasciato nel rispetto del Sistema Nazionale di Qualifiche (SNaQ) dei tecnici sportivi del CONI e del Quadro europeo delle qualifiche – European Qualification Framework (EQF) dell’Unione europea;
u) razionalizzazione delle attivita’ di controllo delle unita’ da diporto attraverso metodologie di verifiche atte ad evitare forme di accertamenti ripetuti a carico delle stesse unita’ in ambiti temporali limitati nel rispetto della sicurezza nautica;
v) revisione della disciplina sanzionatoria, aumentando l’entita’ delle sanzioni vigenti di un terzo, sia nel minimo che nel massimo edittale, relativamente alle violazioni, commesse mediante l’utilizzo di un’unita’ da diporto, concernenti l’inosservanza di una disposizione di legge o di regolamento o di un provvedimento legalmente emanato dall’autorita’ competente in materia di uso del demanio marittimo, del mare territoriale e delle acque interne, ivi compresi i porti, ovvero l’inosservanza di una disposizione di legge o di un regolamento in materia di sicurezza della navigazione e prevedendo altresi’ l’inasprimento delle sanzioni relative all’inosservanza dei limiti di velocita’, anche da parte delle imbarcazioni commerciali, negli specchi d’acqua portuali, nei pressi di campi boa, di spiagge e di lidi, nel passaggio vicino ad imbarcazioni alla fonda e nella navigazione all’interno degli specchi acquei riservati alla balneazione;
z) nell’ambito della revisione della disciplina sanzionatoria di cui alla lettera v), previsione di sanzioni piu’ severe a carico di coloro che conducono unita’ da diporto in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, nonche’ nei confronti di coloro che utilizzando unita’ da diporto causano danni ambientali, ovvero determinano una situazione di grave rischio per la salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema marino, attraverso misure che, a seconda della gravita’ della violazione, vadano dal ritiro della patente al sequestro dell’unita’ da diporto;
aa) semplificazione dei procedimenti per l’applicazione e il pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie al fine di garantire l’efficacia del sistema sanzionatorio, in particolare prevedendo la graduazione delle sanzioni in funzione della gravita’ delle fattispecie, della frequenza e dell’effettiva pericolosita’ del comportamento, con l’introduzione anche di misure riduttive dell’entita’ delle sanzioni in caso di assolvimento dell’obbligo del pagamento in tempi ristretti, nonche’ l’ampliamento delle fattispecie incidenti nella materia della sicurezza nautica per le quali e’ prevista la sospensione e la revoca delle patenti nautiche;
bb) adeguamento alla direttiva 2013/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2013;
cc) abrogazione espressa delle norme incompatibili.
3. Gli schemi dei decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
4. Gli schemi dei decreti legislativi di cui al comma 1 sono trasmessi alle Camere ai fini dell’espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari. I pareri sono resi entro venti giorni dalla data di trasmissione e indicano specificamente le eventuali disposizioni ritenute non conformi ai principi e criteri direttivi di cui al presente articolo. Il Governo, esaminati i pareri, ritrasmette alle Camere, con le sue osservazioni e con le eventuali modificazioni, il testo per il parere definitivo delle competenti Commissioni parlamentari, da esprimere entro venti giorni dalla data di trasmissione. Decorso tale termine, i decreti possono comunque essere emanati.
5. Entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di cui al comma 1, nel rispetto dei principi e criteri direttivi previsti dal comma 2 e con le modalita’ di cui al presente articolo, il Governo e’ autorizzato ad adottare uno o piu’ decreti legislativi contenenti disposizioni correttive e integrative dei decreti legislativi medesimi.
6. Con uno o piu’ decreti da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri interessati, modifica la disciplina prevista dal regolamento di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 29 luglio 2008, n. 146, al fine di assicurare piena compatibilita’ con le innovazioni introdotte nell’esercizio della delega di cui alla presente legge.
7. Dai decreti legislativi di cui al comma 1 non devono derivare nuovi o maggiori oneri o diminuzioni di entrate a carico della finanza pubblica ed essi non devono comportare aggravio di spese per i cittadini. In conformita’ all’articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, qualora uno o piu’ decreti attuativi determinino nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione al proprio interno, i decreti legislativi dai quali derivano nuovi o maggiori oneri sono emanati solo successivamente o contestualmente all’entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi’ 7 ottobre 2015.
MATTARELLA
Renzi, Presidente del Consiglio dei ministri
Delrio, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Visto, il Guardasigilli: Orlando
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