Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 20554 del 21 novembre 2012 IN FATTO E IN DIRITTO Nella causa indicata in premessa é stata depositata la seguente relazione: 1 – La sentenza impugnata, (App. Roma, 4/10/20l0, notificata il 22/2/2011), riformando quella di primo grado, ha ritenuto il conducente deceduto A. F. esclusivo responsabile del...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 6 novembre 2012, n. 19161. Qualora non venga in discussione la disciplina di cui all’art. 2051 cod. civ., l’ente pubblico proprietario o concessionario di una strada, risponde comunque dei pregiudizi subiti dall’utente, secondo la regola generale stabilita dall’art. 2043 cod. civ., norma che non limita affatto la responsabilità della P.A. per comportamento colposo alle sole ipotesi di esistenza di un’insidia o di un trabocchetto.
La massima Qualora non venga in discussione la disciplina di cui all’art. 2051 cod. civ., l’ente pubblico proprietario o concessionario di una strada, risponde comunque dei pregiudizi subiti dall’utente, secondo la regola generale stabilita dall’art. 2043 cod. civ., norma che non limita affatto la responsabilità della P.A. per comportamento colposo alle sole ipotesi di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 06 novembre 2012, n. 19154. In tema di insidia e trabochetto il giudizio sull’incidenza del comportamento del danneggiato nella produzione del danno non può prescindere dalla considerazione della natura della cosa e deve tener conto delle modalità che in concreto ne hanno caratterizzano la fruizione
Massima – una volta accertato che il fatto dannoso si è verificato a causa di una anomalia del manto stradale di una struttura viaria, strada o piazza che sia, è comunque configurabile la responsabilità dell’ente pubblico che ne è custode, salvo che quest’ultimo non dimostri di non avere potuto far nulla per evitare il...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 luglio 2012, n. 13214. L’attività di raccolta e distribuzione del gas, anche in bombole, è attività pericolosa; tale pericolosità non viene meno nel momento in cui la bombola passa nella disponibilità dell’utente consumatore finale
Le massime 1. L’attività di raccolta e distribuzione del gas, anche in bombole, è attività pericolosa; tale pericolosità non viene meno nel momento in cui la bombola passa nella disponibilità dell’utente consumatore finale. 2. La presunzione di colpa di cui all’art. 2050 c.c. presuppone il previo accertamento dell’esistenza del nesso eziologico, la cui prova incombe...