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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 11639 del 27 marzo 2012. La consumazione del reato di impedito controllo (articolo 2625 del c.c.) si perfeziona pertanto con il verificarsi dell’evento di danno, necessariamente successivo alla condotta dell’impedimento del controllo, e il termine per la proposizione della querela decorre solo dal momento in cui il danneggiato ha conoscenza certa del fatto-reato nella sua dimensione oggettiva e soggettiva.

  SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V Sentenza 27 marzo 2012, n. 11639 Fatto e diritto Hanno proposto ricorso per cassazione, contro la sentenza della Corte di appello di Catania del 17 novembre 2010 emessa nei confronti di (…), sia il Procuratore Generale di Catania, che la parte civile (…) che, infine lo stesso imputato...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 12517 del 3 aprile 2012. I comportamenti denigratori e vessatori del “capo” sul luogo di lavoro nei confronti dei dipendenti integrano il reato di violenza privata

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 12517 del 3 aprile 2012 Fatto e Diritto 1. Il Tribunale di Lecce/Casarano con sentenza in data 1.12.2005 condannava L.R. e C.R. per il delitto di cui all’art. 572 c.p, in danno di A.P. Il primo era titolare di un calzaturificio, il secondo suo padre, la P....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 aprile 2012, n.12306. In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, gli obblighi cui fa riferimento la disposizione di cui all’art. 570 c.p., comma 1 riguardano, per riferimento testuale, i doveri incombenti sull’esercente la potestà, che vengono meno con l’acquisizione della capacità giuridica da parte del minore conseguente al raggiungimento della maggiore età

Le massime 1. In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, gli obblighi cui fa riferimento la disposizione di cui all’art. 570 c.p., comma 1 riguardano, per riferimento testuale, i doveri incombenti sull’esercente la potestà, che vengono meno con l’acquisizione della capacità giuridica da parte del minore conseguente al raggiungimento della maggiore età, residuando...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza n. 15189 del 20 aprile 2012. Non essendo previsto parere alcuno da parte del pubblico ministero sulla richiesta di revisione, ove tale parere sia irritualmente acquisito, esso deve essere comunicato a pena di nullità al richiedente, ai fini di una corretta instaurazione del contraddittorio

Corte di cassazione – S.U.P. – sentenza 15189 del 20 aprile 2012. Non essendo previsto parere alcuno da parte del pubblico ministero sulla richiesta di revisione, ove tale parere sia irritualmente acquisito, esso deve essere comunicato a pena di nullità al richiedente, ai fini di una corretta instaurazione del contraddittorio   Il testo integrale  ...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 aprile 2012, n. 13568. Se la persona offesa – vittima di stalking – non ha luoghi abituali di frequentazione, il compito del giudice è quello di vestire a misura il bisogno di protezione che l’ordinamento ha inteso consentire di tutelare.

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V PENALE Sentenza  11 aprile 2012, n. 13568   Ritenuto in fatto 1. Con il provvedimento impugnato veniva confermata l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma in data 04/08/2011, con cui veniva applicata nei confronti di V.V. la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 3 aprile 2012, n. 12702. La sussistenza dell’elemento soggettivo nel reato di ricettazione (vale a dire la conoscenza della provenienza delittuosa della cosa) può desumersi da qualsiasi elemento, anche indiretto, e quindi anche dal comportamento dell’imputato e dalla mancata – o non attendibile – indicazione della provenienza della cosa ricevuta

La massima La sussistenza dell’elemento soggettivo nel reato di ricettazione (vale a dire la conoscenza della provenienza delittuosa della cosa) può desumersi da qualsiasi elemento, anche indiretto, e quindi anche dal comportamento dell’imputato e dalla mancata – o non attendibile – indicazione della provenienza della cosa ricevuta, la quale è sicuramente rivelatrice della volontà di...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 aprile 2012 n. 15115. Il sostegno politico e l’appoggio elettorale non integrano di per sé il reato di partecipazione ad una associazione mafiosa. È necessario invece che il rapporto sia tale da incidere concretamente sugli interessi dell’associazione o comunque sul piano di una illecita corrispettività di prestazioni.

  Corte di cassazione – Sezione II penale – Sentenza 19 aprile 2012 n. 15115.Il sostegno politico e l’appoggio elettorale non integrano di per sé il reato di partecipazione ad una associazione mafiosa. È necessario invece che il rapporto sia tale da incidere concretamente sugli interessi dell’associazione o comunque sul piano di una illecita corrispettività...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 16 aprile 2012, n.14270. Il “fatto ingiusto” rilevante ai fini della configurabilità dell’attenuante della provocazione, può essere costituito anche dal comportamento di una persona non sana di mente

La massima Il “fatto ingiusto” rilevante ai fini della configurabilità dell’attenuante della provocazione, può essere costituito da ogni comportamento, intenzionale o colposo, legittimo o illegittimo, purché idoneo a scatenare la reazione altrui, presupponendo esclusivamente la volontarietà dell’atto, nel senso che viene meno solo quando la reazione iraconda sia determinata da un fatto del tutto accidentale....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 7321 del 24 febbraio 2012. L’esatta portata dell’art. 624 bis c.p., rubricato “Furto in abitazione e furto con strappo”

Suprema Corte di Cassazione  Sezione II sentenza n. 7321 del 24 febbraio 2012 1. Con il provvedimento in epigrafe il GIP del Tribunale di Lecce ha dichiarato non luogo a procedere nei confronti di M.A. in ordine al reato previsto dall’art. 624 bis c.p. perchè il fatto non costituisce reato. Ricorre il Procuratore della Repubblica...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 11425 del 23 marzo 2012. Datore di lavoro e RSPP – Delega delle funzioni – Destinatario della sicurezza

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 11425 del 23 marzo 2012 Con sentenza del 13 gennaio 2009 il Tribunale di Torino-sezione distaccata di Ciriè- dichiarava Bu. Ma. , Ai. Gi. e La. Al. colpevoli del reato di lesioni colpose commesso con violazione di norme antinfortunistiche in danno di Sa. Ma. (reato commesso in...