Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 18974 del 30 aprile 2013 Ritenuto in fatto 1. A seguito dell’annullamento di una precedente sentenza ad opera della Corte di Cassazione, la Corte d’Appello di Reggio Calabria è stata nuovamente investita, quale giudice di rinvio, dell’appello proposto da S.C. avverso la condanna emessa...
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 18762 del 29 aprile 2013. Non commette truffa l’imprenditore che omette di versare l’indennità di malattia al lavoratore
Suprea Corte di Cassazione sezione II sentenza n. 18762 del 29 aprile 2013 Osserva Con sentenza in data 16 novembre 2010 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, pronunciandosi sulla richiesta del pubblico ministero di emissione del decreto penale di condanna nei confronti di M.I. in ordine al reato di truffa continuata...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 maggio 2013 n. 19051. La facoltatività della confisca per equivalente, ossia la possibilità di attuare la misura cautelare, deve intendersi nel senso che si applica – obbligatoriamente – quando sia oggettivamente impossibile reperire nella sfera giuridico-patrimoniale dell’autore del reato i relativi proventi, in quanto consumati, confusi o trasformati
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 maggio 2013 n. 19051[1] La Suprema corte ha annullato l’ordinanza di sequestro in quanto ritenuta sproporzionata rispetto alla truffa contestata sulla base del fatto che nel sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente è necessaria da parte del giudice una valutazione relativa all’equivalenza tra...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 aprile 2013, n. 16154. L’abuso richiesto per la configurazione dei reati di “concussione” e di “induzione indebita” non può essere – almeno come fenomeno immanente e comunque quale dato di designazione – identificato nella “indebita richiesta, rivolta dal pubblico ufficiale al privato, di denaro o altra utilità per evitare conseguenze dannose”
La massima 1. L’abuso richiesto per la configurazione dei reati di “concussione” e di “induzione indebita” non può essere – almeno come fenomeno immanente e comunque quale dato di designazione – identificato nella “indebita richiesta, rivolta dal pubblico ufficiale al privato, di denaro o altra utilità per evitare conseguenze dannose”. Infatti, la “sollecitazione” a dare...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 maggio 2013 n. 19033. Reato di violenza sessuale per il soggetto che mediante chat o messaggi elettronici riesca a costringere dei minori a girare foto e video pornografici
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 maggio 2013 n. 19033[1] I giudici del gravame nel rigettare la doglianza del ricorrente, riproposta in Cassazione hanno opportunamente tenuto conto delle modalità di svolgimento dei fatti, connotati da particolare insistenza ed invasività e chiaramente indirizzati anche ad ottenere contatti fisici diretti con una...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 aprile 2013 n. 18909. L’elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di frode informatica, aggravata ai danni dello Stato ex art. 649 ter/2 cod. pen. nonché ai sensi dell’art. 61 n. 9, cod. pan., è simile a quello fra il delitto di peculato ed il delitto di truffa aggravata ex art. 61 no 9 cod. pen.
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 aprile 2013 n. 18909[1] L’elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di frode informatica, aggravata ai danni dello Stato ex art. 649 ter/2 cod. pen. nonché ai sensi dell’art. 61 n. 9, cod. pan., è simile a quello fra il delitto di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 aprile 2013 n. 18969. In tema di droga; la custodia cautelare in carcere solo se la pericolosità è fuori della norma
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 aprile 2013 n. 18969[1] Le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza che impongono il mantenimento della misura custodiale carceraria, pur in presenza delle condizioni considerate dall’articolo 89, comma 2, Tu stup., non coincidono con una normale situazione di pericolosità, ma si identificano in una esposizione...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 marzo 2013, n.13071. Se, con riferimento al reato di furto, l’occultamento della refurtiva prelevata dallo scaffale di un supermercato all’interno di una borsa in possesso dell’imputato (o, eventualmente, sulla sua persona), configuri la circostanza aggravante dell’essersi avvalso di un qualsiasi mezzo fraudolento, ai sensi dell’art. 625, comma 1, n. 2 c.p. ?
E’rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione di diritto: se, con riferimento al reato di furto, l’occultamento della refurtiva prelevata dallo scaffale di un supermercato all’interno di una borsa in possesso dell’imputato (o, eventualmente, sulla sua persona), configuri la circostanza aggravante dell’essersi avvalso di un qualsiasi mezzo fraudolento, ai sensi dell’art. 625, comma 1,...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 29 aprile 2013 n. 18826. In tema di reato di sostituzione di persona con l’utilizzo del nickname
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 29 aprile 2013 n. 18826[1] Nel caso trattato l’imputata non ha creato un account attribuendosi falsamente le generalità di un altro soggetto, ma ha inserito in una chat di incontri personali i dati identificativi della ex datrice di lavoro ad insaputa di quest’ultima. Invero, non può...
Corte di Cassazione,sezione IV, sentenza n. 18185 del 19 aprile 2013. Serve nuovo consenso informato solo in caso di atto operatorio più grave rispetto a quello per il quale è stato espresso l’iniziale consenso
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 18185 del 19 aprile 2013 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 16.7.2008 il giudice monocratico del Tribunale di Varese assolveva perché il fatto non sussiste C.M.P., R.C. , S.C. e perché il fatto non costituisce reato T.G. dal reato di lesioni colpose gravi e gravissime...