CONSIGLIO DI STATO SEZIONE VI SENTENZA 19 agosto 2014, n. 4267 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8715 del 2013, proposto da ——————————-, rappresentato e difeso dagli avvocati ———————–, ————————–, con domicilio eletto presso —————————; contro ——————-, rappresentata e difesa dall’avvocato —————, con domicilio eletto presso ——————–; nei confronti di Comune di Ruvo di...
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 settembre 2014, n. 4443. E' infondato il ricorso esperito avverso il provvedimento di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, dello straniero, destinatario del decreto di espulsione, con accompagnamento alla frontiera, in quanto, ai sensi del comma 13, dell'art. 13, del D.Lge. n. 286 del 1998, è previsto che lo straniero espulso non possa rientrare nel territorio dello Stato senza una speciale autorizzazione del Ministro dell' Interno non consentendo, la formulazione della norma, alcun dubbio in merito alla valenza ostativa del provvedimento di espulsione al reingresso nel territorio nazionale facendo salva, peraltro, la possibilità di richiedere l'autorizzazione al rientro anticipato. Ne discende che nel caso di specie l'appellante non aveva titolo al rilascio ab origine del permesso di soggiorno e nemmeno al rinnovo dello stesso, né alcun margine di discrezionalità era lasciato all'amministrazione, la quale, una volta accertato che il richiedente era colpito dalla misura dell'espulsione, non poteva far altro che decretare il rigetto dell'istanza di rinnovo trattandosi di atto dovuto, per la cui adozione è esclusa alcuna valutazione dell'inserimento sociale dell'interessato
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 settembre 2014, n. 4443 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3125 del 2009, proposto da: Ol.Be., rappresentata e difesa dall’avv. Lo.Bu., con domicilio eletto presso Lo.Bu....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 28 agosto 2014, n. 4429. In materia di individuazione delle offerte anormalmente basse, in sede di applicazione dell'art. 86, Codice dei contratti pubblici e dell'art. 121 del suo regolamento di esecuzione e al fine del computo del 10% delle "ali da tagliare", nel caso di presentazione di due o più offerte aventi la medesima riduzione percentuale che si trovino nell'elenco delle imprese che si trovino nella fascia del 10%, ogni offerta va considerata individualmente
Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 agosto 2014, n. 4429 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 5512 del 2014, proposto dalla GI., in persona...
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 28 agosto 2014, n. 27. Ai sensi dell’art. 37, commi 4 e 13, d.lgs. n. 163 del 2006, nel testo antecedente alle modifiche apportate dall’art. 1, comma 2-bis, lett. a), d.l. 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012 n. 135, negli appalti di servizi da affidarsi a raggruppamenti temporanei di imprese non vige ex lege il principio di necessaria corrispondenza tra la qualificazione di ciascuna impresa e la quota della prestazione di rispettiva pertinenza, essendo la relativa disciplina rimessa alle disposizioni della lex specialis della gara
CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 28 agosto 2014, n. 27 SENTENZA sul ricorso r.g.a.n. 13/2014/A.p., proposto dalla: Sogei s.p.a.., in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dagli avv.ti Giuseppe Giuffré e Benedetto Giovanni Carbone, con domicilio eletto presso lo studio del secondo, in Roma, via degli Scipioni, 288; contro Corvallis...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 settembre 2014, n. 4444. Il ricorso giurisdizionale amministrativo deve essere notificato all'Autorità statale emanante presso l'Ufficio dell'Avvocatura dello Stato, nel cui distretto ha sede l'organo giurisdizionale innanzi al quale è incardinata la causa. La violazione di tale prescrizione determina la nullità della notifica del ricorso, ove eseguita direttamente all'Amministrazione statale nella sede della stessa, anziché presso l'Avvocatura dello Stato, e l'inammissibilità del ricorso medesimo
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 settembre 2014, n. 4444 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1287 del 2014, proposto da: Em.Bo., rappresentato e difeso dall’avv. Al. C. Pe., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 30 luglio 2014, n. 4025. Nel procedimento di affidamento di lavori pubblici le pubbliche amministrazioni se, dopo aver stipulato il contratto di appalto, rinvengono sopravvenute ragioni di inopportunità della prosecuzione del rapporto negoziale, non possono utilizzare lo strumento pubblicistico della revoca dell’aggiudicazione ma devono esercitare il diritto potestativo disciplinato dall’art. 134 del D.L.vo . 163 del 2006.
CONSIGLIO DI STATO sezione V sentenza 30 luglio 2014, n. 4025 SENTENZA ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 6206 del 2014, proposto da: sul ricorso numero di registro generale 6206 del 2014, proposto da: Consorzio Cooperative Costruzioni – C.C.C. Società cooperativa, in persona del...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 agosto 2014, n. 4230. In tema di condotta anticoncorrenziale, al fine di verificare l'esistenza di una siffatta pratica, o accordo, devono ricorrere una serie di coincidenze ed indizi i quali, considerati nel loro insieme, possono rappresentare, in mancanza di un'altra spiegazione coerente, la prova di una violazione delle regole sulla concorrenza, in quanto è ben difficile che di una intesa possano rinvenirsi prove dirette, desumibili da materiale documentale o da altre evidenze istruttorie che attestino la conclusione dell'accordo anticoncorrenziale illecito. Poiché sono noti tanto il divieto di partecipare a pratiche e accordi anticoncorrenziali quanto le sanzioni che possono essere irrogate ai contravventori, di norma le attività derivanti da tali pratiche ed accordi si svolgono in modo clandestino, le riunioni sono segrete, spesso in un paese terzo, e la documentazione ad esse relativa è ridotta al minimo
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 agosto 2014, n. 4230 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5433 del 2012, proposto da: Jo. & Jo. Spa, in persona del legale rappresentante, rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 agosto 2014, n. 4123. Il risarcimento del danno provocato dal provvedimento amministrativo illegittimo postula la dimostrazione del nesso di causalità fra la sua emanazione e l'effetto lesivo, con la conseguenza che il nesso causale deve essere escluso, ai sensi degli artt. 1227 c.c. e 30 c.p.a., qualora nella catena causale il fatto lesivo sia anche in parte imputabile allo stesso danneggiato
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 agosto 2014, n. 4123 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 10086 del 2008, proposto da: Sc.Al., rappresentato e difeso dall’avv. Ri.Lo., con domicilio eletto presso lo studio...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 agosto 2014, n. 4236. In tema di abusi edilizi, la motivazione addotta a sostegno dell'ordine di demolizione si giustifica sulla base della rilevata abusività delle opere. Invero, l'interesse pubblico alla repressione di un abuso è in re ipsa e tale considerazione preclude che, di fronte ad abusi edilizi risalenti nel tempo, si possa dare rilievo a differenti valutazioni, fondate ad esempio sull'eventuale affidamento, non legittimamente generato presso il soggetto che risulti l'attuale utilizzatore dei fabbricati abusivi
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 agosto 2014, n. 4236 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7392 del 2013, proposto da: Ca.Ti., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati Gi.Sa....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 agosto 2014, n. 4237. A norma dell'art. 653, comma 1-bis, c.p.p., la sentenza penale irrevocabile di condanna esplica efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare relativamente all'accertamento della sussistenza del fatto e della sua illiceità penale ed all'affermazione che l'imputato lo ha commesso, con conseguente preclusione di ogni correlativo potere di differente valutazione della rilevanza penale del fatto in questione in sede disciplinare. La valutazione in ordine alla gravità dei fatti addebitati in relazione all'applicazione di una sanzione disciplinare e, dunque, in ordine al rapporto tra l'infrazione e il fatto, costituisce espressione di larga discrezionalità amministrativa, non sindacabile dal giudice della legittimità, se non sub specie di eccesso di potere nelle sue varie forme sintomatiche, quali la manifesta illogicità, la manifesta irragionevolezza, l'evidente sproporzionalità e il travisamento dei fatti
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 8 agosto 2014, n. 4237 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8531 del 2013, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avvocato Ma.Ba., con domicilio eletto presso lo studio...