Consenso informato non esclude responsabilità medica

Con l’ordinanza civile n. 2562 del 3 febbraio 2025, la Corte di Cassazione chiarisce che la firma del paziente sul modulo di consenso informato per un intervento chirurgico non esonera automaticamente i medici da responsabilità. Infatti, il consenso non copre errori medici o scelte terapeutiche sbagliate. Allo stesso modo, le conoscenze personali del paziente (nel caso specifico, un veterinario) non sono rilevanti, poiché la decisione sulla terapia, con l’illustrazione di rischi e benefici, è compito del medico. Il consenso all’operazione non dimostra che tale informazione sia stata fornita correttamente.

0021 Maggio 202521 Maggio 2025

Valutazione Prove: Insindacabile in Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza civile n. 2573 del 3 febbraio 2025, ribadisce che non è compito suo riesaminare le prove già valutate dal giudice di merito. Non conta se tali prove potevano essere interpretate diversamente. In particolare, l’apprezzamento delle testimonianze, l’attendibilità dei testi e il valore probatorio delle loro dichiarazioni rientrano nella libera valutazione del giudice di primo e secondo grado. Nel processo civile, l’interpretazione e la valutazione delle prove, il controllo della loro attendibilità e concludenza, la selezione delle prove ritenute utili a dimostrare i fatti e la scelta di quelle per formare il proprio convincimento sono compiti esclusivi del giudice di merito. Pertanto, il peso probatorio attribuito a specifiche testimonianze non può essere contestato in sede di legittimità.

0021 Maggio 202521 Maggio 2025

Mantenimento Figli Maggiorenni: Redditi e Bisogni

Per stabilire quanto un genitore deve contribuire al mantenimento di figli maggiorenni non autonomi (sia in caso di separazione/divorzio che di figli nati fuori dal matrimonio), è fondamentale considerare i redditi di entrambi i genitori e confrontarli. Inoltre, si devono valutare le necessità attuali del figlio e il suo precedente tenore di vita. La Cassazione ha sottolineato che non è sufficiente basarsi sulle presunte esigenze di un giovane, ma è necessaria un’analisi comparativa delle condizioni economiche dei genitori per rispettare il principio di proporzionalità e l’uguaglianza genitoriale. Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva errato limitandosi a considerare l’età del figlio senza esaminare e confrontare le finanze dei genitori.

0021 Maggio 202521 Maggio 2025

Occupazione abusiva: proprietario prova danno subito

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza civile n. 2610 del 3 febbraio 2025, precisa che chi chiede risarcimento per l’occupazione abusiva del proprio immobile deve dimostrare il danno subito. Per il danno emergente, occorre provare la concreta impossibilità di utilizzare l’immobile. Per il lucro cessante, bisogna indicare il preciso danno economico, come la perdita di occasioni di vendita o affitto a prezzi migliori. Se il convenuto contesta, il proprietario deve fornire prove, anche tramite indizi o richiamando fatti noti. Qualora non sia possibile quantificare esattamente il danno, il giudice lo valuterà in modo equitativo, potendo usare come riferimento il canone di locazione di mercato.

0021 Maggio 202521 Maggio 2025

Separazione consensuale: libertà accordi economici coniugi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza civile n. 2546 del 3 febbraio 2025, stabilisce che in caso di separazione consensuale, i coniugi hanno ampia libertà di accordarsi sui loro aspetti economici e patrimoniali. Possono anche decidere come dividere i beni in comunione legale, stabilendo quote diverse in vista della futura divisione. Tale accordo non è nullo, a condizione che non pregiudichi gli obblighi previsti dalla legge a tutela dei figli.

0021 Maggio 202521 Maggio 2025

Cassazione con rinvio: preclusione su questioni presupposte

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza civile n. 2365 del 31 gennaio 2025, chiarisce che nel giudizio di rinvio, la possibilità di rilevare un giudicato (sia interno che esterno) deve essere considerata insieme alle regole specifiche di tale giudizio. In particolare, la sentenza di cassazione con rinvio ha un’efficacia preclusiva che riguarda non solo le questioni discusse in Cassazione (sollevate dalle parti o d’ufficio), ma anche quelle che sono la base necessaria di quella decisione, anche se non esplicitamente trattate. Di conseguenza, il giudice di rinvio non può esaminare l’esistenza di un giudicato (esterno o interno) se tale esistenza è stata esclusa, almeno implicitamente, dalla decisione della Cassazione che ha disposto il rinvio, anche se si sarebbe potuta allegare o rilevare.

0021 Maggio 202521 Maggio 2025

Non necessaria perdita possesso per evizione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza civile n. 2330 del 31 gennaio 2025, precisa che l’evizione in una compravendita si verifica quando l’acquirente non riesce ad ottenere validamente il diritto sul bene a causa di pretese di terzi su quel bene. Non è necessario che l’acquirente perda anche il possesso materiale della cosa, se lo aveva ottenuto. Questo perché lo scopo principale del contratto di compravendita è il trasferimento del diritto di proprietà, mentre la consegna del bene è solo una conseguenza naturale e giuridica di tale trasferimento.

0021 Maggio 202521 Maggio 2025

Illecito concorrenza: prescrizione da conoscenza danno

La Corte di Cassazione, con la sentenza civile n. 1923 del 28 gennaio 2025, precisa che per il risarcimento del danno derivante da un comportamento illecito contro la concorrenza, il termine di prescrizione per l’azione legale inizia a decorrere da quando il danneggiato è stato informato in modo adeguato, o si sarebbe potuto ragionevolmente aspettare che lo fosse usando la normale attenzione. Questa conoscenza non riguarda solo la violazione commessa da altri, ma anche l’esistenza di un possibile danno ingiusto. La verifica di tale conoscenza non deve avvenire in modo automatico, ma valutando le circostanze specifiche di ogni caso

0019 Maggio 202519 Maggio 2025

Ritardo aereo e risarcimento forfettario Convenzione Varsavia

La Corte di Cassazione, con la sentenza civile n. 2034 del 28 gennaio 2025, chiarisce che nel trasporto aereo internazionale, il risarcimento stabilito dall’articolo 20 della Convenzione di Varsavia del 1929 compensa il danno causato dal ritardo in sé. Questo danno, sebbene previsto dalla legge, non è automatico (“in re ipsa” per la sola lesione dell’interesse), ma è una conseguenza dannosa distinta dalla semplice violazione dell’interesse del passeggero. Nel caso specifico, la Cassazione ha confermato la decisione che aveva riconosciuto il risarcimento forfettario previsto dall’articolo 20 a un passeggero che aveva ricevuto i bagagli con due giorni di ritardo al rientro da un volo internazionale. Allo stesso tempo, ha respinto la richiesta di rimborso di ulteriori spese sostenute a causa del ritardo, perché non erano state adeguatamente provate

0019 Maggio 202519 Maggio 2025