Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 febbraio 2016, n. 5710 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. MOCCI Mauro – Consigliere Dott. SOCCI Angelo M. – Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – rel. Consigliere Dott....
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 febbraio 2016, n. 5690. In caso di contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza, anche se lo sforamento è minimo, nel caso di 0,02, qualora il Pm abbia chiesto il decreto penale di condanna, il Gip non ha alcun margine per assolvere l’imputato
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 11 febbraio 2016, n. 5690 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale – rel. Consigliere Dott. CAPPELLO Gabriella – Consigliere Dott. TANGA...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 febbraio 2016, n. 5800. Qualora sussistano i presupposti per l’applicazione della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto la Cassazione può direttamente operare ex officio la valutazione conseguente senza necessità di un annullamento con rinvio. La particolare tenuità del fatto può essere dichiarata dalla Cassazione non perché l’attività richiesta al giudice di legittimità possa intendersi come verifica di merito, ma piuttosto perché è una semplice valutazione della corrispondenza del fatto, nel suo minimum di tipicità, al modello legale di una fattispecie incriminatrice
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 febbraio 2016, n. 5800 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. MICHELI P. – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 febbraio 2016, n. 2934. Il dipendente comunale licenziato per giusta causa in conseguenza di una condanna penale passata in giudicato non ha speranza di riassunzione in servizio presso l’ente locale. In special modo se il provvedimento è stato ritenuto regolare dal Consiglio di Stato
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 febbraio 2016, n. 2934 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – rel. Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott. TORRICE Amelia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 febbraio 2016, n. 3019. Nel caso di sinistro stradale causato da veicolo non identificato, l’omessa denuncia dell’accaduto all’autorità di polizia o inquirente non è sufficiente, in sé, a rigettare la domanda di risarcimento proposta, ai sensi dell’articolo 19 della legge 990/1969, nei confronti dell’impresa designata dal Fondo di garanzia per le vittime della strada; allo stesso modo, la presentazione di denuncia o querela contro ignoti non vale, in se stessa, a dimostrare che il sinistro sia senz’altro accaduto. Entrambe le suddette circostanze possono, al più, costituire meri indizi dell’effettivo avveramento del sinistro
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 febbraio 2016, n. 3019 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMENDOLA Adelaide – Presidente Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PELLECCHIA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 febbraio 2016, n. 3438. La reciproca soccombenza che giustifica la possibile applicazione della regola della totale o parziale compensazione delle spese di giudizio, ai sensi dell’art. 92, co. 2°, c.p.c., va ravvisata sia in ipotesi di pluralità di domande contrapposte, accolte o rigettate, che si siano trovate in cumulo nel medesimo processo fra le stesse parti, sia in ipotesi di accoglimento parziale dell’unica domanda proposta». In caso di compensazione parziale delle spese di lite, poi, «è la parte che abbia dato causa in misura prevalente agli oneri processuali […] quella che può essere condannata al pagamento di tale corrispondente maggior misura». E per individuare la parte alla quale siano imputabili in misura prevalente gli oneri processuali, il giudice «dovrà effettuare una valutazione discrezionale, sebbene non arbitraria ma fondata sul criterio costituito dal principio di causalità […] sempre che non sussistano particolari motivi (da esplicitare in motivazione) tali da giustificare la integrale compensazione.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 febbraio 2016, n. 3438 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. PETTI Giovanni B. – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 febbraio 2016, n. 3550. In tema della notificazione della sentenza ai fini del decorso del termine breve di impugnazione, quando il difensore agente al di fuori del circondario di iscrizione, avendo eletto domicilio in un comune diverso da quello sede dell’ufficio giudiziario adito, si debba considerare ex lege domiciliato presso la cancelleria ai sensi dell’art. 82 del r.d. n. 37 del 1934, si deve ritenere che tale domiciliazione, essendo prevista nell’interesse della controparte, comporti a carico di quest’ultima non già l’obbligo, ma solo la facoltà di notificare presso la cancelleria, potendo a sua scelta anche notificare presso il domicilio – sebbene irritualmente – eletto
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 23 febbraio 2016, n. 3550 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIVALDI Roberta – rel. Presidente Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina Luciana – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 23 febbraio 2016, n. 3533. Precisata l’esatta applicazione del disposto dell’art. 36, comma 4-quater, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, norma che prescrive, per i ruoli consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dal 1 giugno 2008, che la cartella di pagamento contenga, a pena di nullità, l’indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di quello di emissione e di notificazione della cartella stessa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 23 febbraio 2016, n. 3533 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. CIGNA Mario – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 2 marzo 2016, n. 8648. In tema di impugnazioni, la previsione di cui al D.Lgs. n. 274 del 2000, articolo 32, per la quale, il Giudice di pace deve depositare la motivazione entro 15 giorni qualora non la detti a verbale; il che implica che quest’ultimo non possa autoassegnarsi un termine diverso e maggiore, non consentito dal predetto D.Lgs. n. 274 del 2000, articolo 32, che riveste carattere derogatorio rispetto all’articolo 544 cod.proc.pen., con la conseguenza che non può trovare applicazione il D.Lgs. n. 274 del 2000, articolo 2, che prevede l’estensione delle norme del codice di rito nei procedimenti innanzi al Giudice di pace, a meno che non sia diversamente stabilito. Ne deriva che la motivazione depositata oltre il quindicesimo giorno deve ritenersi depositata fuori termine, ed inoltre che il termine per impugnare è quello di giorni trenta, decorrenti dal giorno in cui sia avvenuta la notificazione ai sensi dell’articolo 548 cod.proc.pen., comma 2, articolo 585 cod.proc.pen., comma 1, lett. b) e comma 2,
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 2 marzo 2016, n. 8648 Ritenuto in fatto 1. Con l’impugnata ordinanza del 7 luglio 2015 il Tribunale di Genova ha dichiarato inammissibile per tardività l’appello proposto da T.B. e S.R. avverso la sentenza del Giudice di pace di Chiavari del 23 luglio 2014 che li aveva condannati...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 marzo 2016, n. 8614. Integra il reato di evasione la condotta di volontario allontanamento dal luogo di restrizione domiciliare e di presentazione presso la stazione dei Carabinieri ancorché per chiedere di essere ricondotto in carcere. Qualsiasi condotta di volontario allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari, in difetto di previa autorizzazione da parte della competente A.G., vale ad integrare il reato previsto e punito dall’art. 385 cod. pen., comportando la lesione dell’interesse protetto dalla norma incriminatrice al rispetto dell’autorità delle decisioni giudiziarie, a tale riguardo non assumendo alcun rilievo, in senso contrario, né la durata o la distanza dello spostamento, né i motivi alla base della determinazione dei soggetto agente, ove pure riconducibili al deterioramento del rapporto con i familiari conviventi, trattandosi di situazione ad esempio ovviabile mediante la richiesta di mutamento del domicilio della restrizione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 marzo 2016, n. 8614 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza 14.02.2014 la Corte di Appello di Napoli riconosceva ad U.A.C. la circostanza attenuante di cui all’art. 385 co. 4 cod. pen., con conseguente riduzione a mesi due di reclusione della pena inflitta dal Tribunale monocratico della stessa...