Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 17 febbraio 2016, n. 3128 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – rel. Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio – Consigliere Dott. NAZZICONE Loredana – Consigliere Dott. DE...
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 17 febbraio 2016, n. 3085. In relazione ai redditi dei beni che formano oggetto della comunione legale, l’art. 4 del TUIR prevede una imputazione necessaria dei medesimi, con la sola regola riservata alla eventuale previsione di modifiche convenzionali stipulate a mente dell’art. 210 cod. civ., sicché altre pattuizioni non sono idonee a modificare l’imputazione legale dei redditi ai fini fiscali
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 17 febbraio 2016, n. 3085 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. CIGNA Mario – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 febbraio 2016, n. 3065. Illegittimo il licenziamento del dipendente che non ha superato il periodo di comporto in quanto il datore non ha considerato che una giornata di assenza era legata ai permessi della legge 104/92.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 17 febbraio 2016, n. 3065 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 febbraio 2016, n. 2973. Gli ispettori delle aziende di trasporto pubblico non hanno gli stessi poteri degli ausiliari del traffico: possono multare solo chi sosta sulle corsie riservate ai mezzi pubblici e non anche chi parcheggia sulle strisce blu senza pagare o si ferma fuori da esse ma intralcia i loro utenti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 febbraio 2016, n. 2973 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. ABETE Luigi – Consigliere Dott. CRISCUOLO Mauro...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 febbraio 2016, n. 7521. L’evasione consistente nell’allontanamento del detenuto agli arresti domiciliare dal luogo in cui è autorizzato a svolgere attività lavorativa richiede il dolo generico, caratterizzato dalla consapevolezza di allontanarsi in assenza della necessaria autorizzazione, a nulla rilevando i motivi che hanno determinato la condotta dell’agente. Onde nessun pregio – nel caso di spcie – riveste la giustificazione addotta, secondo cui – come detto – l’imputato si era limitato a posizionarsi ad una distanza minima dall’ingresso del ‘tipico basso napoletano’ che ne costituisce l’abitazione, al fine di fumare una sigaretta (a dorso nudo ed in pantaloncini), mentre la moglie, incinta alla 33^ settimana, era impegnata a rassettare casa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 febbraio 2016, n. 7521 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza 20.05.2013 la Corte di Appello di Napoli confermava la pronuncia con cui, il precedente 03.08.2009, il g.o.t. del Tribunale di Napoli, all’esito dei relativo processo condotto con le forme del rito abbreviato, aveva dichiarato B.C. colpevole dei...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 febbraio 2016, n. 7543. In tema di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, l’effettiva idoneità delle emissioni sonore ad arrecare pregiudizio ad un numero indeterminato di persone costituisce un accertamento di fatto rimesso all’apprezzamento del giudice di merito, il quale non è tenuto a basarsi esclusivamente sull’espletamento di specifiche indagini tecniche, ben potendo fondare il proprio convincimento su altri elementi probatori in grado di dimostrare la sussistenza di un fenomeno in grado di arrecare oggettivamente disturbo della pubblica quiete
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 febbraio 2016, n. 7543 Ritenuto in fatto 1. II tribunale di Messina con sentenza del 26 novembre 2014 condannava L.A. per il reato di cui all’art. 659 del cod. pen. alla pena di € 300,00 di ammenda oltre alle spese processuali. 2. La Corte di appello di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 febbraio 2016, n. 3695. In caso di danno cagionato dall’alunno a se stesso, la responsabilità dell’Istituto scolastico e dell’insegnante ha natura contrattuale, atteso che, quanto all’Istituto, l’accoglimento della domanda di iscrizione determina l’instaurazione di un vincolo negoziale, dal quale sorge l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e sull’incolumità del discepolo nel tempo in cui questi fruisce della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni; quanto al precettore, tra insegnante e allievo si instaura, per contatto sociale, un rapporto giuridico nell’ambito del quale il primo assume anche uno specifico obbligo di protezione e vigilanza, onde evitare che l’alunno si procuri da solo un danno alla persona. Ne deriva che, nelle controversie instaurate per il risarcimento del danno da autolesione nei confronti dell’istituto scolastico dell’insegnante, è applicabile il regime probatorio imposto dall’art. 1218 c.c., sicché, mentre il danneggiato deve provare esclusivamente che l’evento dannoso si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto, sulla scuola incombe l’onere di dimostrare che l’evento è stato determinato da causa non imputabile né alla scuola né all’insegnante
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 febbraio 2016, n. 3695 Svolgimento del processo 1. Nel 2006, L.F. e C.M.P. , nella qualità di esercenti la potestà genitoriale sulla minore L.A. , convennero in giudizio il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per ottenere la condanna al risarcimento dei danni patiti dalla minore, allora...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 febbraio 2016, n. 3266. In materia di risarcimento diretto dei danni relativi alla circolazione stradale, l’art. 9, comma 2, del d.P.R. n. 254/2006 (ai sensi del quale non sono dovuti al danneggiato i compensi di assistenza professionale diversi da quelli medico – legali, per i danni alla persona, in caso di accettazione dell’offerta dell’assicuratrice) deve essere interpretato nel senso che sono dovute le spese connesse all’attività di assistenza legale del professionista, sostenute dalla vittima «perché il sinistro presentava particolari problemi giuridici, ovvero quando essa non abbia ricevuto la dovuta assistenza tecnica e informativa dal proprio assicuratore».
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 febbraio 2016, n. 3266 Svolgimento del processo D.A. convenne in giudizio la FATA Assicurazioni Danni s.p.a. per ottenere il rimborso delle spese corrisposte al proprio legale per l’assistenza prestata nella procedura di risarcimento diretto relativa ad un sinistro occorsogli il 25.12.2008, procedura che si era conclusa con...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 febbraio 2016, n. 3559. L’azione di regolamento dei confini presuppone che l’incertezza, oggettiva o soggettiva, cada sul confine tra due fondi, non sul diritto di proprietà degli stessi, anche se oggetto di controversia è la determinazione quantitativa delle rispettive proprietà; essa, pertanto, non muta natura, trasformandosi in azione di rivendica, nel caso in cui l’attore sostenga che il confine di fatto non sia quello esatto per essere stato parte del suo fondo usurpato dal vicino
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 24 febbraio 2016, n. 3559 Svolgimento del processo e motivi della decisione – Il Consigliere relatore, designato ai sensi dell’art. 377 c.p.c., ha depositato in cancelleria la seguente relazione ex artt. 380-bis e 375 c.p.c.: ‘1. – D.B.N. , avendo acquistato a misura un terreno adiacente ad altro,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 19 febbraio 2016, n. 690. Il titolo abilitativo al porto d’armi non costituisce una mera autorizzazione di polizia che rimuove il limite ad una situazione giuridica soggettiva che già fa parte della sfera del privato, ma assume contenuto permissivo, costituendo l’assenso alla disponibilità dell’arma regime derogatorio alla regola ordinaria di generale divieto
Consiglio di Stato sezione III sentenza 19 febbraio 2016, n. 690 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4779 del 2012, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avv. Ca. Le. Mi., Fr. Mi., con...