Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 17 novembre 2014, n. 24461 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 novembre 2014, n. 23508. Il ricorso per cassazione, avendo ad oggetto censure espressamente e tassativamente previste dall'art. 360, primo comma, cod. proc. civ., deve essere articolato in specifici motivi riconducibili in maniera immediata ed inequivocabile ad una delle cinque ragioni di impugnazione stabilite dalla citata disposizione, pur senza la necessaria adozione di formule sacramentali o l'esatta indicazione numerica di una delle predette ipotesi. Pertanto, nel caso in cui il ricorrente lamenti l'omessa pronuncia, non è indispensabile che faccia esplicita menzione della ravvisabilità della fattispecie di cui al n. 4 del primo comma dell'art. 360 cod. proc. civ., con riguardo all'art. 112 cod. proc. civ., purché il motivo rechi univoco riferimento alla nullità della decisione derivante dalla relativa omissione, dovendosi, invece, dichiarare inammissibile il gravame allorché sostenga che la motivazione sia mancante o insufficiente o si limiti ad argomentare sulla violazione di legge
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 4 novembre 2014, n. 23508 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 14 ottobre 2014, n. 42886. Il credito a titolo di risarcimento del danno ottenuto a seguito dell'apertura della procedura concorsuale rappresenta una sopravvenienza tassabile, con la conseguenza che qualora detto credito venga successivamente ceduto a terzi, tale cessione determina una sopravvenienza tassabile all'esito della procedura di liquidazione. Come tale, detta sopravvenienza deve essere inserita nella relativa dichiarazione dei redditi, e la sua omissione rappresenta una condotta atta a integrare il delitto di omessa dichiarazione di cui all'art. 5 d. lgs. 74/2000. A nulla vale che la condotta del contribuente sia stata suffragata dal parere di autorevoli tributaristi, giacché non può parlarsi in tal caso di legittimo affidamento bensì di scelta autonoma e consapevole che non esclude l'elemento soggettivo doloso richiesto dal reato
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 14 ottobre 2014, n. 42886 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaetan – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione Tributaria, sentenza 3 ottobre 2014, n. 20900. Il semplice scostamento tra il dichiarato e l'accertato non rappresenta una prova dotata di gravità, precisione e concordanza tale da giustificare la rettifica
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 3 ottobre 2014, n. 20900 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – Consigliere Dott. TRICOMI Laura –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 settembre 2014, n. 20578. Nel processo tributario, in tanto può operare la speciale causa di estinzione del giudizio introdotta dall'art. 3, comma 2 bis, del decreto-legge 25 marzo 2010 n. 40, poi convertito nella legge 22 maggio 2010 n. 73, in quanto la lite penda da oltre dieci anni e l'amministrazione sia rimasta soccombente nei primi due gradi di giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 30 settembre 2014, n. 20578 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BOGNANNI Salvatore – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe –...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 settembre 2014, n. 20060. In tema di accertamento presuntivo del reddito di impresa, a norma dell'art. 39 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, è legittimo l'accertamento che ricostruisca i ricavi di un'impresa di ristorazione sulla base del consumo unitario dei tovaglioli utilizzati
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 24 settembre 2014, n. 20060 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – rel. Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico –...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 30 luglio 2014, n. 17306. L'importo di fatture emesse dal professionista nell'anno di imposta oggetto di accertamento da parte dell'Ufficio, ove sia comprovato dal contribuente che l'incasso è avvenuto in epoca ad esso successiva, non concorre alla determinazione del reddito da lavoro autonomo del professionista ai fini Irpef per l'anno oggetto di accertamento
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 30 luglio 2014, n. 17306 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – rel. Consigliere Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Consigliere Dott. TERRUSI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 29 luglio 2014, n. 17153. Nel condono fiscale relativo alla definizione dei carichi di ruolo pregressi ex art. 12 della legge n. 289 del 2002, il contribuente, nel caso di omesso versamento delle rate successive alla prima, non può invocare a sua esimente il principio di buona fede adducendo l'inadempimento del professionista incaricato del pagamento
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 29 luglio 2014, n. 17153 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BOGNANNI Salvatore – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – rel. Consigliere Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe –...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 luglio 2014, n. 16836. Nullo l'avviso di accertamento se la pretesa impositiva non consente al contribuente il diritto di difesa
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 24 luglio 2014, n. 16836 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente Dott. DI IASI Camilla – Consigliere Dott. VIRGILIO Biagio – Consigliere Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. FEDERICO Guido...
Corte di Cassazione, sezione unite, sentenza 16 giugno 2014, n. 13676. L'interpretazione di una norma di diritto dell'Unione data dalla Corte nell'esercizio della competenza attribuitale dall'articolo 267 TFUE chiarisce e precisa, quando ve ne sia bisogno, il significato e la portata di detta norma, quale deve o avrebbe dovuto essere intesa e applicata dal momento della sua entrata in vigore: in altri termini, una sentenza pregiudiziale ha valore non costitutivo bensi' puramente dichiarativo, con la conseguenza che i suoi effetti risalgono, in linea di principio, alla data di entrata in vigore della norma interpretata. Affinche' un orientamento del giudice della nomofilachia non sia retroattivo come, invece, dovrebbe essere in forza della natura formalmente dichiarativa degli enunciati giurisprudenziali, ovvero affinche' si possa parlare di prospective overruling, devono ricorrere cumulativamente i seguenti presupposti: che si verta in materia di mutamento della giurisprudenza su di una regola del processo; che tale mutamento sia stato imprevedibile in ragione del carattere lungamente consolidato nel tempo del pregresso indirizzo, tale, cioe', da indurre la parte a un ragionevole affidamento su di esso; che il suddetto overruling comporti un effetto preclusivo del diritto di azione o di difesa della parte.
Suprema Corte di Cassazione sezione unite sentenza 16 giugno 2014, n. 13676 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ADAMO Mario – Primo Presidente f.f. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez. Dott. PICCININNI Carlo – Consigliere Dott. VIVALDI Roberta –...