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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza del 30 maggio 2014, n. 22669. Una volta accertato che il veicolo condotto dall'imputato, in stato di ebbrezza alcolica, fosse andato ad urtare una vettura ferma al bordo della strada, la circostanza che al momento del sinistro piovesse non fosse idonea a rendere dubbio il collegamento causale tra lo stato di ebbrezza (rectius tra la condotta colposa del conducente) ed il sinistro, con buon governo del principio di causalità, correttamente richiamato nella pronuncia, secondo il quale, per escludere il collegamento causale tra la condotta dell'agente e l'evento alla stessa materialmente conseguente, è necessario accertare la sopravvenienza di un evento che, inserendosi nell'iter causale, abbia innescato un percorso eziologico completamente diverso rispetto a quello determinato dall'agente ovvero, pur inserendosi nel percorso causale collegato alla condotta, si connoti per l'assoluta anomalia ed eccezionalità

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza del 30 maggio 2014, n. 22669 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente – Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere – Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere – Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere – Dott. SERRAO Eugenia – rel....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 aprile 2014, n. 17826. In tema di guida in stato di ebbrezza alcolica di cui all'art. 186, co. 2 lett. c) Cod. str., l'esito dell'eventuale giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti e la concorrente circostanza aggravante di cui all'art. 186, co. 2bis Cod. str. non assume rilievo ai fini della individuazione della sanzione amministrativa accessoria da applicare, che è in ogni caso quella della revoca. Ne consegue che il giudice non è incorso in violazione di legge applicando la sanzione amministrativa accessoria prevista per l'ipotesi circostanziata del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica, pur essendo stato eseguito il giudizio di bilanciamento di cui all'art. 69 cod. pen. con l'esito di una subvalenza della circostanza aggravante. Né è ravvisarle a riguardo delle norme in tema di circostanze del reato (artt. 59 ss. cod. pen.) un profilo di dubbia legittimità costituzionale, nella parte in cui non dispongono che l'esito del giudizio di bilanciamento proietta i propri effetti, oltre sulla pena principale e sulle pene accessorie, anche sulla sanzione amministrativa accessoria al reato.

  Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 aprile 2014, n. 17826 Ritenuto in fatto 1. Il Gip del Tribunale di Genova applicava ai sensi dell’articolo 444 cod. proc. pen. a C.R. , imputato del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica [art. 186, co. 2 lett. c) e co. 2 bis C.d.s.],...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 11 aprile 2014, n. 16056. La richiesta della pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilita' di cui all'articolo 186 C.d.S., comma 9 bis, implica la tacita rinuncia al beneficio della sospensione condizionale della pena stante la incompatibilita' tra i due istituti

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 11 aprile 2014, n. 16056 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo G. – Presidente Dott. CIAMPI Francesco – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – rel. Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 25 marzo 2014, n. 13999. Ai fini della configurazione del reato di guida in stato di ebbrezza, tale stato puo' essere accertato, per tutte le ipotesi attualmente previste dall'articolo 186 C.d.S., con qualsiasi mezzo, e quindi anche su base sintomatica, indipendentemente dall'accertamento strumentale, dovendosi comunque ravvisare l'ipotesi piu' lieve, priva di rilievo penale, quando, pur risultando accertato il superamento della soglia minima, non sia possibile affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che la condotta dell'agente rientri nell'ambito di una delle altre ipotesi che conservano rilievo penale. Tale principio è stato ulteriormente sviluppato, nel senso che il decorso di un intervallo temporale di alcune ore tra la condotta di guida incriminata e l'esecuzione del test alcolemico rende necessario, ai fini della sussunzione del fatto in una delle due ipotesi di rilievo penale, verificare la presenza di altri elementi indiziari

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 25 marzo 2014, n. 13999 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. CIAMPI Francesco Mari – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. SERRAO Eugenia...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 marzo 2014, n. 10136. In tema di accertamenti concernenti la verifica delle condizioni psico-fisiche dei conducenti di autoveicoli coinvolti in incidenti stradali e della loro utilizzabilità processuale con riguardo alle ipotesi di guida in stato di ebbrezza alcolica, ha condivisibilmente affermato che i risultati del prelievo ematico, non preordinato ai fini di prova della responsabilità penale ma effettuato, secondo i normali protocolli medici di pronto soccorso, durante il ricovero in una struttura ospedaliera a seguito di incidente stradale, sono certamente utilizzabili ai fini dell'accertamento del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica, trattandosi di elementi di prova acquisiti attraverso la documentazione medica, irrilevante dovendo ritenersi, in tali casi, la mancanza del consenso dell'interessato. E' stato, quindi, anche affermato che i prelievi non necessari a fini terapeutici, effettuati in assenza di consenso dell'interessato, sono inutilizzabili, per violazione del diritto, costituzionalmente garantito, di inviolabilità della persona

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza  3 marzo 2014, n. 10136  Ritenuto in fatto 1. – C.A. ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Genova, del 28 febbraio 2013, che ha confermato la sentenza del Tribunale di Chiavari, del 21 novembre 2011, che lo ha ritenuto colpevole dei reati di guida...