Ha diritto a ricevere l’equo compenso ex articolo 64, comma 2, del codice della proprieta’ intellettuale il direttore scientifico della ricerca che ha portato a delle invenzioni Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 7 ottobre 2016, n. 20239 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE...
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 22 giugno 2016, n. 12954
Non è precluso al giudice il potere di commisurare il danno subito dal titolare del diritto di utilizzazione economica di un’opera dell’ingegno, nell’apprezzamento delle circostanze del caso concreto, al profitto che il danneggiante trae dall’attività vietata, assumendolo come utile criterio di riferimento del lucro cessante, nel senso che questi abbia sfruttato, a proprio favore, occasioni...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 maggio 2016, n. 10937
Il giudizio di autenticità di un’opera d’arte è tipicamente tecnico, non costituisce una prova legale ed è sottoposto al libero apprezzamento del giudice Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 26 maggio 2016, n. 10937 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 marzo 2016, n. 9209. Il concetto di particolare tenuità del fatto previsto all’art. 171 ter, comma terzo, legge sul diritto d’autore implica un giudizio globale del fatto che non può essere circoscritto al solo dato quantitativo del numero di pagine illecitamente fotocopiate, occorrendo prendere in esame altre circostanze previste dall’art. 133 cod. pen. quali le modalità della condotta, i suoi scopi, la sistematicità della stessa e la capacità a delinquere del reo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 marzo 2016, n. 9209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. GENTILE Andrea – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 marzo 2016, n. 4047. Pur se una clausola, predisposta unilateralmente, non è carico soltanto dell’altro contraente, avendo effetto per entrambe le parti, non perciò è sottratta alla necessità di specifica approvazione per iscritto, ai sensi dell’art. 1341 cod. civ. perchè comunque colui che la propone ha preventivamente valutato i vantaggi derivantegli dalla accettazione di essa, a differenza del contraente per adesione, che perciò è necessario vi ponga particolare attenzione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 marzo 2016, n. 4047 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. FERRO Massimo – Consigliere Dott. LAMORGESE...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 dicembre 2015, n. 47590. In tema di diritto d’autore, relativamente ai reati di detenzione per la vendita di supporti privi del contrassegno Siae, l’inopponibilità nei confronti dei privati dell’obbligo di apposizione del predetto contrassegno quale effetto dalla mancata comunicazione alla Commissione dell’Unione Europea di tale “regola tecnica” in adempimento della direttiva europea 83/179/CE, comporta l’assoluzione del soggetto agente (Corte di cassazione, Sezione III penale, 3 settembre 2008, n. 34553), presuppone che l’obbligo della apposizione del contrassegno, non sia stato introdotto dal legislatore nazionale anteriormente alla data del 31 marzo 1983, coincidente con la data di entrata in vigore della direttiva 83/189/CE, ovvero che, solo se introdotto successivamente, sia stato, in adempimento di detta direttiva, previamente comunicato dallo Stato italiano alla Commissione dell’Unione Europea
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 dicembre 2015, n. 47590 Ritenuto in fatto La Corte di appello di Bologna, con sentenza del 18 settembre 2014 ha confermato la condanna alla pena di giustizia che il Tribunale di Piacenza aveva inflitto a B.L.M. il precedente 18 giugno 2010 avendolo riconosciuto colpevole dei reato di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 giugno 2015, n. 11466. La concorrenza sleale di cui all’art. 2598, n. 2, cod. civ., consistente nel diffondere notizie ed apprezzamenti sui prodotti altrui in modo idoneo a determinare il discredito, richiede un’effettiva divulgazione della notizia ad una pluralità di persone, e non è, pertanto, configurabile nell’ipotesi di esternazioni occasionalmente rivolte a singoli interlocutori nell’ambito di separati e limitati colloqui. In altri termini, la comunicazione a più persone costituisce, quindi, elemento costitutivo essenziale della divulgazione, che non è concretamente e giuridicamente configurabile altrimenti
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 giugno 2015, n. 11466 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – Consigliere Dott. NAZZICONE...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 maggio 2015, n. 21621. Vanno punite ai sensi dell’art. 171-ter, comma primo, lett. f) bis, legge n. 633 del 1941, le condotte che modificano in quale modo le console per videogiochi onde consentire che le stesse possano leggere anche dei supporti contenenti giochi “copiati” dagli originali con violazione del diritto d’autore
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 maggio 2015, n. 21621 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 marzo 2015, n. 4216. Si ha violazione dell'esclusiva non solo quando l'opera è copiata integralmente (riproduzione abusiva in senso stretto); ma anche quando si ha contraffazione dell'opera precedente, contraffazione la quale implica delle differenze oltre che delle somiglianze. Ora, quando si tratta di valutare se c'è o no contraffazione non è determinante, per negarla, l'esistenza di differenze di dettaglio: ciò che conta è se i tratti essenziali che caratterizzano l'opera anteriore sono riconoscibili nell'opera successiva. Nel caso di specie la Corte d'appello si è attenuta a tali principi di cui viene fatta espressa menzione nella sentenza ed ha ritenuto che gli elementi di somiglianza esistenti tra le due opere avessero un carattere secondario e non essenziale ed ha pertanto escluso il plagio da parte dell'opera televisiva trasmessa. Trattasi di valutazione di merito che in quanto adeguatamente motivata si sottrae al sindacato in questa sede di legittimità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 marzo 2015, n. 4216 Fatto e diritto La Corte, rilevato che sul ricorso n. 24881/2013 proposto da D.N.G. nei confronti della RAI Radiotelevisione italiana spa e della Vega Cinematografica srl il consigliere relatore ha depositato ex art. 380 bis la relazione che segue. Il Cons. Ragonesi, letti...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 gennaio 2015, n. 1991. Integra il reato previsto dall'articolo 171-ter, comma 1, lettera e), della legge 22 aprile 1941 n. 633, la diffusione in pubblico, da parte di un gestore di un bar, di un evento sportivo, tramite un decoder digitale terrestre, mediante l'utilizzo di una tessera Mediaset abilitata esclusivamente alla visione di eventi sportivi in ambiti personali e domestici. È infatti ravvisabile il fine di lucro, giacché siffatta utilizzazione è oggettivamente idonea a provocare un aumento degli incassi del gestore e, quindi, è da intendere logicamente diretta a tal fine, indipendentemente dal fatto, poi, che questo si sia realizzato in concreto (da queste premesse, la Corte, riconoscendo peraltro sussistente un contrasto di giurisprudenza, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna per essersi il reato estinto per prescrizione)
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 gennaio 2015, n. 1991 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...