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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 ottobre 2013 n. 43414. Ai fini della commissione del reato di bancarotta semplice per aver aggravato il proprio dissesto, astenendosi dal richiedere la dichiarazione di fallimento, va anche provata la colpa grave

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 ottobre 2013 n. 43414[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/04/-stupro-se-la-vittima-dice-si-e-poi-ci-ripensa.html  Archivio sentenze ordinanze  sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2011/   sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2012/  sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2013/        Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa      renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 settembre 2013, n. 37328. L’amministratore, il quale si ripaghi di un proprio credito verso la societa’ risponde del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 settembre 2013, n. 37328 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giuliana – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antoni – rel. Consigliere Dott. DE...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 agosto 2013, n. 34962. Misura cautelare degli arresti domiciliari per i reati di bancarotta fraudolenta per distrazione e dissipazione possono essere reiterati grazie alla possibilità di movimento

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 agosto 2013, n. 34962 In fatto e diritto D.M.M. , già raggiunto da ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Salerno in quanto considerato gravemente indiziato, unitamente ad altri, di concorso in più fatti di bancarotta...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 35498 del 26 agosto 2013. Bancarotta impropria anche per l’esperto del prodotto oggetto di commercializzazione della società fallita

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 35498 del 26 agosto 2013 Fatto e diritto Propone personalmente ricorso per cassazione P. M. avverso la sentenza della Corte d’appello di Firenze in data 2 febbraio 2012 con la quale è stata riformata, soltanto in punto di pena, la sentenza di primo grado (del 2010), che...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 34030 del 6 agosto 2013. Distinzione tra bancarotta documentale semplice e fraudolenta

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 34030 del 6 agosto 2013 Svolgimento del processo 1. La Corte di Appello di Roma, con sentenza del 4 giugno 2012, ha sostanzialmente confermato, rimodulando soltanto la pena a cagione della concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle contestate aggravanti, la sentenza del Tribunale di Roma del 19...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 28514 del 2 luglio 2013. In tema di bancarotta la sussistenza di un’azione restitutoria è idonea a rimuovere gli effetti distrattivi della precedente condotta

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 28514  del 2 luglio 2013 RITENUTO IN FATTO Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Savona del 13/01/2010, veniva confermata l·’affermazione di responsabilità di M. G. per il reato di cui all’art. 216 r.d. 16 marzo 1942, n. 267, commesso quale socio...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 5 giugno 2013 n. 24493. In assenza di determinazione, da parte del giudice delegato, delle somme che il fallito è autorizzato a trattenere, dovrà essere il giudice penale ad effettuare, incidentalmente, la valutazione richiesta dall’art. 46 della legge fallimentare

    Testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 5 giugno 2013 n. 24493[1] In assenza di determinazione, da parte del giudice delegato, delle somme che il fallito è autorizzato a trattenere, dovrà essere il giudice penale ad effettuare, incidentalmente, la valutazione richiesta dall’art. 46 della legge fallimentare, avendo mente alle esigenze del fallito...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 14261 del 26 marzo 2013. Bancarotta: le false comunicazioni sociali sono idonee a determinare il dissesto della società poi dichiarata fallita

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza n. 14261 del 26 marzo 2013 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione agli effetti civili, P.M., parte civile, nel procedimento iscritto a carico di P.G., C.F. e G.B. e concluso con sentenza di primo grado proscioglitiva -per assoluzione- dal reato di bancarotta fraudolenta impropria e, per prescrizione,...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 marzo 2013 n. 10963. Compiere anche atti di liberalità verso i dipendenti (la cena sociale offerta a tutti gli impiegati) può essere un elemento per individuare l’amministratore di fatto

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 marzo 2013 n. 10963[1] Che – si legge nella sentenza – il reale dominus dell’azienda fosse Caio, il quale non solo dava direttive, ritirava incassi, disponeva trasferimenti di dipendenti, ma compiva anche atti di liberalità verso i predetti (la cena sociale offerta a tutti...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 8005 del 19 febbraio 2013. In tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, il dolo specifico è richiesto solo per l’esposizione di passività inesistenti

Suprema Corte di Cassazione  sezione V sentenza n. 8005 del 19 febbraio 2013 Svolgimento del processo 1. T.A. è imputato del reato di cui alla L. Fall., art. 216, perchè, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, occultava un contratto di locazione stipulato dopo il fallimento ed ometteva di versare i relativi canoni di locazione,...