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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 marzo 2014, n. 10893. Nei confronti di una presunta "testa di legno" non può trovare «automatica applicazione il principio secondo il quale, una volta accertata la presenza di determinati beni nella disponibilità dell'imprenditore fallito, il loro mancato reperimento, in assenza di adeguata giustificazione della destinazione ad essi data, legittima la presunzione della dolosa sottrazione, dal momento che la pur consapevole accettazione del ruolo di amministratore apparente non necessariamente implica la consapevolezza di disegni criminosi nutriti dall'amministratore di fatto»; tuttavia, ciò vale soltanto per i casi di bancarotta fraudolenta per distrazione, «mentre con riguardo a quella documentale per sottrazione o per omessa tenuta in frode ai creditori delle scritture contabili ben può ritenersi la responsabilità del soggetto investito solo formalmente dell'amministrazione dell'impresa fallita […], atteso il diretto e personale obbligo dell'amministratore di diritto di tenere e conservare le suddette scritture

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 marzo 2014, n. 10893 Ritenuto in fatto Il difensore di C.D’I. ricorre avverso la pronuncia indicata in epigrafe, recante la parziale riforma della sentenza di condanna pronunciata nei confronti del suddetto imputato dal Tribunale di Teramo il 14/06/2007; i fatti si riferiscono al fallimento della Geo Progect...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 gennaio 2014, n. 2925.

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 gennaio 2014, n. 2925 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. CAPUTO...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 gennaio 2014, n. 1706. In tema di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione, il dolo dell’extraneus nel reato proprio dell’amministratore consiste nella volontarieta’ della propria condotta di apporto a quella dell’intraneus, con la consapevolezza che essa determina un depauperamento del patrimonio sociale ai danni del creditore, non essendo, invece, richiesta la specifica conoscenza del dissesto della societa’. Ne consegue che ogni atto distrattivo assume rilievo ai sensi della L.F., articolo 216, in caso di fallimento, indipendentemente dalla rappresentazione di quest’ultimo, il quale non costituisce l’evento del reato che, invece, coincide con la lesione dell’interesse patrimoniale della massa, posto che, se la conoscenza dello stato di decozione costituisce dato significativo della consapevolezza del terzo di arrecare danno ai creditori, cio’ non significa che essa non possa ricavarsi da diversi fattori, quali la natura fittizia o l’entita’ dell’operazione che incide negativamente sul patrimonio della societa

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 16 gennaio 2014, n. 1706 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giuliana – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. BRUNO Paolo – rel. Consigliere Dott. SABEONE Gerardo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 gennaio 2014, n. 597. In materia di estradizione non vi è alcun ineludibile aggancio alla lettera della legge per sostenere che la assenza di condizione di procedibilità derivante dalla operatività del principio di specialità debba considerarsi necessariamente e solo con riferimento ai “fatti storici” di rilievo penale riconducibili all’imputato, antecedenti a quelli per i quali è stata concessa estradizione

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 gennaio 2014, n. 597 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giulian – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. VESSICHELLI M. – rel. Consigliere Dott. DEMARCHI...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013 n. 49472. In tema di bancarotta fraudolenta impropria, I’extraneus concorre nel reato proprio dell’amministratore quando sia l’istigatore o il beneficiano di operazioni dolose volte a depauperare il patrimonio dell’impresa

Il testo integrale [1] Per integrare tale responsabilità è sufficiente che il soggetto risulti consapevole del rischio che le suddette operazioni determinano per le ragioni dei creditori della società, non essendo invece necessario che egli abbia voluto causare un danno ai creditori medesimi. Il distacco del bene dal patrimonio dell’imprenditore poi fallito, può realizzarsi in...

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Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 21 novembre 2013 n. 46388. Nel delitto di bancarotta documentale si deve procedere a una rideterminazione del regime sanzionatorio quando non sia dimostrato l’aggravamento del dissesto già in atto della società

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 21 novembre 2013 n. 46388.pdf[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/11/reati-contro-il-patrimonio.html  Archivio sentenze ordinanze  sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2011/   sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2012/  sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2013/        Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa      renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 novembre n. 45671. Con particolare riferimento al reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, affinché l’amministratore di fatto di una società possa esserne ritenuto responsabile, occorre che egli abbia posto in essere atti tipici di gestione, offrendo così un contributo obiettivo alle decisioni adottate da chi è formalmente investito della qualifica di amministratore, nella consapevolezza delle implicazioni della condotta tipica dei soggetto qualificato

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 novembre n. 45671[1] Con particolare riferimento al reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, affinché l’amministratore di fatto di una società possa esserne ritenuto responsabile, occorre che egli abbia posto in essere atti tipici di gestione, offrendo così un contributo obiettivo alle decisioni adottate...