SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 22 marzo 2016, n.5621 Ritenuto in fatto M.M. agì in giudizio nei confronti della Provincia di Ascoli Piceno per ottenere il risarcimento dei danni (indicati in Euro 619.000,00) subiti in conseguenza del tardivo rilascio dell’autorizzazione a gestire un’autoscuola in (omissis) , richiesta nel 1983 e ottenuta, in via...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 marzo 2016, n.6231. Nell’ipotesi in cui lavori di escavazione siano affidati dal proprietario in appalto, non sussiste responsabilità del proprietario committente ove non risulti accertato che questi, avendo in forza del contratto di appalto la possibilità di impartire prescrizioni nell’esecuzione dei lavori o di intervenire per chiedere il rispetto della normativa di sicurezza, se ne sia avvalso per imporre particolari modalità di esecuzione dei lavori o particolari accorgimenti antinfortunistici che siano stati causa (diretta o indiretta) del sinistro
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 31 marzo 2016, n.6231 Ritenuto in fatto M.C. ha agito in giudizio nei confronti di B.G. , P.L. e S.M. , per ottenere il risarcimento dei danni subiti da un proprio immobile a causa dei lavori di sbancamento effettuati per realizzare una costruzione nel confinante fondo di proprietà...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 marzo 2016, n. 10106. Le responsabilità gravanti ex lege sul titolare del permesso di costruire, sul committente e sul costruttore, costituenti a carico dei soggetti indicati dalla norma una posizione di garanzia diretta sulla quale si fonda l’addebito, di natura anche colposa, per il reato edilizio, non è esclusa dal rilascio del titolo abilitativo in contrasto con la legge o con gli strumenti urbanistici e, a maggior ragione, non lo è in caso di intervento realizzato direttamente in base a denunzia di inizio di attività, atto non pubblico proveniente dal privato e non dalla pubblica amministrazione, e ciò a prescindere dalle determinazioni che quest’ultima possa assumere al riguardo, soprattutto se l’opera realizzata costituisce attuazione del programma progettuale ed è dunque riconducibile all’ideazione del committente
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 marzo 2016, n. 10106 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAMACCI Luca – Presidente Dott. SOCCI Angelo Matteo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – rel. Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 marzo 2016, n. 9954. Ai fini della sussistenza del reato di abuso dei mezzi di correzione e disciplina, il perseguimento di una finalità correttiva o educativa è del tutto irrilevante, giacché, proprio a fronte della peculiare qualità del destinatario del comportamento, deve considerarsi preclusa qualunque condotta che assuma in concreto il significato dell’umiliazione, della denigrazione, della violenza psicologica oltre che della violenza fisica
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 marzo 2016, n. 9954 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. GIANESINI Maurizio – Consigliere Dott. COSTANZO Angelo – Consigliere Dott. RICCIARELLI Massimo – rel. Consigliere Dott. DE...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 marzo 2016, n. 5211. Nella promessa di vendita, quando viene convenuta la consegna del bene prima della stipula del contratto definitivo, non si verifica un’anticipazione degli effetti traslativi, in quanto la disponibilita’ conseguita dal promissario acquirente si fonda sull’esistenza di un contratto di comodato funzionalmente collegato al contratto preliminare, produttivo di effetti meramente obbligatori. Pertanto, la relazione con la cosa, da parte del promissario acquirente, e’ qualificabile esclusivamente come detenzione qualificata e non come possesso utile ad usucapionem, salvo la dimostrazione di un’intervenuta interversio possessionis nei modi previsti dall’articolo 1141 codice civile
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 marzo 2016, n. 5211 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MIGLIUCCI Emilio – Presidente Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – rel. Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 16 marzo 2016, n. 5172. In tema di IVA, deve tenersi distinta la domanda di rimborso o restituzione del credito d’imposta maturato dal contribuente – da considerarsi già presentata con compilazione nella dichiarazione annuale del quadro relativo che configura formale esercizio del diritto – rispetto alla presentazione altresì del modello apposito (VR) che costituisce – ai sensi dell’art. 38-bis del d.P.R. n. 633 del 1972 – solo il presupposto per l’esigibilità del credito e, dunque, adempimento per dar inizio al procedimento di esecuzione del rimborso; ne consegue che, una volta esercitato tempestivamente in dichiarazione il diritto al rimborso, esso non può considerarsi assoggettato al termine biennale di decadenza previsto dall’art. 21 del D.lgs. n. 546 del 1992, ma solo a quello di prescrizione ordinario decennale ex art. 2946 cod. civ.
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 16 marzo 2016, n. 5172 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – rel. Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – Consigliere Dott. MARULLI Marco – Consigliere Dott. TRICOMI Laura...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 15 marzo 2016, n. 5073. L’avvocato che abbia acquisito la qualifica professionale in altro Stato membro dell’Unione europea può ottenere la dispensa della prova attitudinale se ha esercitato in Italia in modo effettivo e regolare la professione con il titolo professionale di origine «avvocato stabilito» per almeno tre anni, a decorrere dalla data di iscrizione nella sezione speciale dell’albo degli avvocati. E tale presupposto non è integrato se l’avvocato stabilito abbia esercitato la professione, seppur in buona fede, con il titolo di «avvocato» al posto di «avvocato stabilito»
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 15 marzo 2016, n. 5073 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente di Sez. Dott. AMOROSO Giovanni – rel. Presidente di Sez....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 marzo 2016, n. 5056. La determinazione del luogo della prestazione lavorativa rientra nella potestà organizzativa datoriale ed incontra un limite solo nelle previsioni dettate in materia di trasferimento del lavoratore. Ne consegue che il lavoratore non può fondatamente dolersi di un aggravio della prestazione conseguente al mutamento del luogo della prestazione disposto dal datore di lavoro dal domicilio del prestatore alla sede dell’azienda
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 15 marzo 2016, n. 5056 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TORRICE Amelia – Consigliere Dott. RIVERSO Roberto – Consigliere Dott. CAVALLARO Luigi –...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 15 marzo 2016, n. 5068. La donazione di un bene altrui, anche se non sia espressamente vietata, deve ritenersi nulla per difetto di causa. A meno che, nell’atto di donazione, si affermi espressamente che il donante sia consapevole dell’attuale non appartenenza del bene al suo patrimonio. Ne consegue che la donazione, da parte del coerede, della quota di un bene indiviso compreso in una massa ereditaria è nulla: non si può, prima della divisione, ritenere che quel singolo bene entri a far parte del patrimonio del coerede donante
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 15 marzo 2016, n. 5068 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. RAGONESI Vittorio...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 marzo 2016, n. 4920. Trattamento di fine rapporto e rendimento di polizza stipulata dal datore di lavoro con una società di assicurazioni al fine di garantire in ogni caso ai dipendenti il pagamento del trattamento medesimo sono crediti diversi per fatto costitutivo e natura; per l’effetto, l’eventuale giudicato formatosi sul primo non estende i propri effetti preclusivi ex art. 2909 cod. civ. anche sul secondo
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 marzo 2016, n. 4920 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. NEGRI DELLA TORRE Paolo – Consigliere Dott....