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In tema di provvedimento di trasferimento adottato in violazione dell’articolo 2103 c.c.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 11 maggio 2018, n. 11408. La massima estrapolata: In tema di provvedimento di trasferimento adottato in violazione dell’articolo 2103 c.c., l’inadempimento datoriale non legittima in via automatica il rifiuto del lavoratore ad eseguire la prestazione lavorativa in quanto, vertendosi in ipotesi di contratto a prestazioni corrispettive, trova applicazione il...

Il giudice del rinvio ben puo’ prendere in considerazione fatti nuovi a condizione che si tratti di fatti impeditivi o estintivi o modificativi intervenuti in un momento successivo a quello della loro possibile allegazione nelle fasi pregresse al giudizio di rinvio.
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Il giudice del rinvio ben puo’ prendere in considerazione fatti nuovi a condizione che si tratti di fatti impeditivi o estintivi o modificativi intervenuti in un momento successivo a quello della loro possibile allegazione nelle fasi pregresse al giudizio di rinvio.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 11 maggio 2018, n. 11411. La massima estrapolata: Il giudice del rinvio ben puo’ prendere in considerazione fatti nuovi, incidenti sulla posizione delle parti e sulle loro pretese, senza violare con cio’ il divieto di esaminare punti non prospettati dalle parti nelle fasi precedenti, a condizione che si tratti...

L’accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore in ordine alla sospensione del rapporto lavorativo non può comportare l’esenzione della parte datoriale dall’obbligo di rispettare il minimale contributivo previsto dall’articolo 29, comma 1, del Dl 244/1995
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L’accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore in ordine alla sospensione del rapporto lavorativo non può comportare l’esenzione della parte datoriale dall’obbligo di rispettare il minimale contributivo previsto dall’articolo 29, comma 1, del Dl 244/1995

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Ordinanza 11 maggio 2018, n. 11424. La massima estrapolata: L’accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore in ordine alla sospensione del rapporto lavorativo non può comportare l’esenzione della parte datoriale dall’obbligo di rispettare il minimale contributivo previsto dall’articolo 29, comma 1, del Dl 244/1995; a tal fine occorre...

Affinche’ possa utilmente dedursi in sede di legittimita’ un vizio di omessa pronunzia, ai sensi dell’articolo 112 c.p.c.
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Affinche’ possa utilmente dedursi in sede di legittimita’ un vizio di omessa pronunzia, ai sensi dell’articolo 112 c.p.c.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Ordinanza 14 maggio 2018, n. 11645. La massima estrapolata: Affinche’ possa utilmente dedursi in sede di legittimita’ un vizio di omessa pronunzia, ai sensi dell’articolo 112 c.p.c., e’ necessario, da un lato, che al giudice del merito siano state rivolte una domanda od un’eccezione autonomamente apprezzabili, ritualmente ed inequivocabilmente formulate,...

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E’ illegittimo il licenziamento del lavoratore che registra le conversazione dei colleghi (alle quali partecipa) e fa anche dei filmati all’insaputa di questi, se non diffonde i dati ma li raccoglie in vista di un eventuale procedimento giudiziario

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 10 maggio 2018, n. 11322 Le massime estrapolate E’ illegittimo il licenziamento del lavoratore che registra le conversazione dei colleghi (alle quali partecipa) e fa anche dei filmati all’insaputa di questi, se non diffonde i dati ma li raccoglie in vista di un eventuale procedimento giudiziario. Il clima di...

La responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’articolo 2087 c.c. e’ di natura contrattuale.
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La responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’articolo 2087 c.c. e’ di natura contrattuale.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 10 maggio 2018, n. 11327. La massima estrapolata La responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’articolo 2087 c.c. e’ di natura contrattuale. Ne consegue che, ai fini del relativo accertamento, incombe sul lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell’attivita’ lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere...

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Licenziamento per grave insubordinazione.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Ordinanza 8 maggio 2018, n. 10964 Ordinanza 8 maggio 2018, n. 10964 Data udienza 30 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRONZINI Giuseppe – Presidente Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – Consigliere Dott. LORITO Matilde...

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Ove il recesso sia intimato “per scarso rendimento dovuto essenzialmente all’elevato numero di assenze, ma non tali da esaurire il periodo di comporto”, il licenziamento si rivela ingiustificato.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Ordinanza 8 maggio 2018, n. 10963 La massima estrapolata Lo scarso rendimento e’ caratterizzato da colpa del lavoratore”, per cui, ove il recesso sia intimato “per scarso rendimento dovuto essenzialmente all’elevato numero di assenze, ma non tali da esaurire il periodo di comporto”, il licenziamento si rivela ingiustificato. Ordinanza 8...

Poiche’ la responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’art. 2087 c.c. e’ di natura contrattuale, ai fini del relativo accertamento, incombe sul lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell’attivita’ lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere di provare l’esistenza di tale danno
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Poiche’ la responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’art. 2087 c.c. e’ di natura contrattuale, ai fini del relativo accertamento, incombe sul lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell’attivita’ lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere di provare l’esistenza di tale danno

Consiglio di Stato, sezione quarta, Sentenza 24 maggio 2018, n. 3104 La massima estrapolata Poiche’ la responsabilita’ del datore di lavoro di cui all’art. 2087 c.c. e’ di natura contrattuale, ai fini del relativo accertamento, incombe sul lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell’attivita’ lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere di provare...

Se la conciliazione e l’arbitrato richiesti sono rifiutati o non si raggiunge l’accordo il ricorso al giudice va depositato entro 60 giorni.
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Se la conciliazione e l’arbitrato richiesti sono rifiutati o non si raggiunge l’accordo il ricorso al giudice va depositato entro 60 giorni.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 2 maggio 2018, n. 10429. La massima estrapolata Se la conciliazione e l’arbitrato richiesti sono rifiutati o non si raggiunge l’accordo il ricorso al giudice va depositato entro 60 giorni. Sentenza 2 maggio 2018, n. 10429 Data udienza 6 febbraio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...