Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 settembre 2013, n. 20827 Svolgimento del processo Con sentenza del 23 febbraio 2010 la Corte d’appello di Napoli ha confermato la sentenza del Tribunale di Benevento del 30 agosto 2004 con la quale V.P. in proprio quale socio di fatto della società di fatto CESAC, e nella...
Categoria: Diritto del Lavoro e della Previdenza sociale
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 settembre 2013 n. 20715
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 settembre 2013 n. 20715[1] La corte di merito ha ritenuto che l’aver estratto un indirizzario interno ad uso aziendale al quale potevano accedere tutti i dipendenti della Mondadori (si trattava di indirizzi di dipendenti e collaboratori) trasferendolo sul computer del Sindacato Libero ed...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 settembre 2013 n. 37130. Il datore di lavoro è punibile per concorso in omesso versamento delle ritenute previdenziali qualora abbia dato incarico a un terzo che poi non l’ha fattoIl datore di lavoro è punibile per concorso in omesso versamento delle ritenute previdenziali qualora abbia dato incarico a un terzo che poi non l’ha fatto
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 settembre 2013 n. 37130[1] [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/09/il-datore-risponde-dellomesso-versamento-del-terzo-incaricato.html Archivio sentenze ordinanze sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2011/ sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2012/ sentenze-ordinanze/cassazione-penale-2013/ Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa renatodisa.com
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2013 n. 20598. Il lavoro interinale diventa a tempo indeterminato se il fabbisogno lavorativo all’interno dell’azienda non muta
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2013 n. 20598[1] Accertato che la somministrazione di lavoro di cui al contratto di fornitura datato 22 marzo 2004, prorogato sino al 30 settembre 2004, è avvenuta fuori dei limiti e delle condizioni di cui all’art. 20, comma 4, del DIgs 276...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2013 n. 20600. Non è di per sé il coordinamento di un gruppo di impiegati addetti ad un ufficio ad integrare una funzione dirigenziale né lo svolgimento di compiti, pur caratterizzati da autonomia, ma con poteri di iniziativa circoscritti ad un singolo servizio, ufficio o reparto e sotto il controllo dell’imprenditore, e con corrispondente limitazione di responsabilità
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2013 n. 20600[1] La qualifica di dirigente spetta al prestatore di lavoro che, come alter ego dell’imprenditore, sia preposto alla direzione dell’intera organizzazione aziendale, o di una branca o settore autonomo di essa, e sia in concreto investito di attribuzioni che, per...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 settembre 2013, n. 20387. L’abitazione non rileva ai fini della pensione di inabilità
Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 settembre 2013, n. 20387 Fatto e diritto Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Firenze accoglieva la domanda proposta da G.L. concernente il diritto alla pensione di inabilità civile di cui all’art. 12 legge 118/71, che le era stata revocata per superamento del limite reddituale, ritenendo la...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 18093 del 25 luglio 2013. La rilevazione del c.d. aliunde perceptum o percipiendum – cioè della rioccupazione del lavoratore licenziato, al fine di limitare il danno da risarcire a seguito di un licenziamento illegittimo soggetto a tutela reale (ai sensi dell’art. 18 della L. 20 maggio 1970, n. 300) – non forma oggetto di eccezione riservata alla parte interessata a proporla (quale, appunto, il datore di lavoro), in quanto dedotta in giudizio per effetto della domanda dell’attore (quale, appunto, il lavoratore licenziato), ma è consentita, anche d’ufficio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Sentenza 25 luglio 2013, n. 18093 Svolgimento del processo Con sentenza del 26/11/2009 il Tribunale di Torino rigettava il ricorso proposto da P.S. nei confronti della Autoindustriale Vige s.r.l., con cui il P. aveva chiesto di dichiarare illegittimo e ingiustificato il licenziamento intimatogli con lettera raccomandata 18/6/2004 e 30/6/2004,...
Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 settembre 2013, n. 20319. Legittimo licenziare il dipendente se all’azienda tessile per presunte irregolarità vengono sequestrati gli impianti
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 settembre 2013, n. 20319 Fatto L.F. conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Trani in funzione di giudice del lavoro la Tessilfil s.r.l. esponendo: di aver lavorato quale operaio alle dipendenze di detta società e di essere stato collocato in CIG dal 5.7.2004 al 2.10.2004 e, quindi,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 agosto 2013, n. 19096. Integra violazione del dovere di fedeltà di cui all’art. 2105 cod. civ., ed è potenzialmente produttiva di danno, la costituzione, da parte di un lavoratore dipendente, di una società per lo svolgimento della medesima attività economica svolta dal datore di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 agosto 2013, n. 19096 Svolgimento del processo Con sentenza del 14 aprile 2010 la Corte di appello di Salerno, riformando la sentenza di primo grado, ha ritenuto legittimo il licenziamento intimato dalla soc. CE.DI.SA. s.p.a. al proprio dipendente C.S. , il quale aveva avuto una partecipazione alla...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 settembre 2013 n. 20158. Legittimo il licenziamento del dipendente di una casa di cura per anziani condannato per spaccio di sostanze stupefacenti, seppure al di fuori della struttura, per la rottura del vincolo di fiducia da parte del datore
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 settembre 2013 n. 20158[1] L’elencazione delle condotte legittimanti l’irrogazione della sanzione del licenziamento per giusta causa (ultimo capoverso dell’art. 41 Ccnl) ha valore puramente indicativo e certamente non tassativo laddove il fondamento del recesso possa essere individuato nella nozione legale di giusta causa e...